“Camera con vista”: il catalogo delle opere di Vitali donate all’AO
Evento di grande rilievo culturale, venerdì 13 giugno, alle 17, in ospedale, a Lecco. Per l’occasione , infatti, verrà presentato “Camera con vista”, il catalogo che raccoglie le 50 opere di Giancarlo Vitali
Verrà presentato venerdì 13 giugno, alle 17, in ospedale, “Camera con vista”, il catalogo, fresco di stampa, che raccoglie le 50 opere di Giancarlo Vitali donate all’azienda ospedaliera, quasi in segno di riconoscenza per la cura e l’assistenza ricevute nel corso del suo periodo di degenza nel 2003, negli Ospedali di Lecco e Bellano.
Le opere, disegni su carta realizzati con tecniche diverse durante il suo ricovero, rappresentano un vero e proprio diario della malattia, della permanenza in ospedale e della riabilitazione dell’artista.
Oggi ornano in modo permanente uno degli spazi più importanti dell’ospedale di Lecco, quello che incornicia gli incontri tra la direzione strategica dell’azienda ospedaliera e il gruppo dirigente aziendale.
Nelle pagine introduttive del catalogo, Vitali racconta la genesi delle sue opere: “Questi disegni sono nati come una sorta di pagina di diario, durante la degenza in ospedale.
Dopo il ricovero e i primi accertamenti sono stato trattenuto per una decina di giorni. Stavo bene e mi annoiavo e, per ingannare il tempo, ho iniziato a disegnare.
Essendomi accorto che vicino alla mia camera c’era un locale non utilizzato con un grande tavolo, me ne sono impossessato. Mi sono fatto portare da casa carta, tempere e colori. In poco tempo l’ho trasformato nel mio studio".
“All’inizio – continua l’artista – era un passatempo, poi l’ambiente mi è entrato dentro, in profondità. Dopo 10 giorni sono tornato a casa con 200 disegni”. “I primi disegni che ho realizzato – ammette Vitali - non mi piacevano, erano cronaca, si proponevano alla vista come un mattone indigeribile.
Ho cercato , allora, un’altra chiave di lettura, che partisse dalla presa in giro di me stesso e dell’esperienza che stavo facendo”.
La pubblicazione realizzata dall’azienda ospedaliera, dedicata ai pazienti dei propri ospedali e a tutti gli operatori che vi lavorano , conferma che l’ospedale può e deve essere anche un luogo di cultura e di promozione culturale.