Festa della Repubblica a Lecco
Martedì 2 giugno si ricorderà un momento importante della storia del nostro Paese che, proprio in occasione del referendum che consegnò la forma di governo di cui si celebra il 74° compleanno quest'anno, diede prova di grande democrazia.
«Se da un lato, nell'ambito delle prime votazioni a suffragio universale della nostra storia, la partecipazione femminile fu straordinaria, dall'altro, mi piace ricordare, con quale forza la città di Lecco si espresse in favore della Repubblica, attraverso 18.406 voti e una percentuale pari al 71,65%, ben superiore a quella nazionale, che aveva raggiunto il 54,27%» spiega il sindaco di Lecco Virginio Brivio.
Martedì 2 giugno il primo cittadino parteciperà alla celebrazione del 74° anniversario della fondazione della Repubblica Italiana, organizzata dalla Prefettura di Lecco in lungo Lario Isonzo dove, di fronte ai pennoni con issati il Tricolore e la bandiera europea, il prefetto darà lettura del messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
La consegna della Costituzione ai diciottenni di Lecco
«In occasione della Festa della Repubblica propongo a tutti i giovani la lettura dei materiali che saranno resi disponibili sul sito istituzionale del Comune di Lecco, incluso il discorso sulla Costituzione tenuto da Piero Calamandrei agli studenti della Cattolica di Milano il 26 gennaio 1955 prosegue Brivio - Anche in questo particolarissimo 2020 consegnerò ai diciottenni di Lecco una copia del testo fondamentale della nostra Repubblica, ma dovremo necessariamente scaglionare la distribuzione: incontrerò i ragazzi nell'ambito di quattro momenti, in programma giovedì 4 alle 14, martedì 9 alle 17, giovedì 11 alle 14 e martedì 16 alle 17».
L'ingresso nella sala consiliare comunale sarà possibile in gruppi di massimo 15 giovani; è pertanto necessario prenotarsi scrivendo a partecipa@comune.lecco.it, oppure telefonando ai numeri 0341 481 412 - 397 - 243.
In occasione dell'anniversario, la Provincia di Lecco e l'associazione culturale La Semina organizzano, infine, per martedì 2 giugno dalle 11 alle 12.30, il seminario interattivo "La Festa della Repubblica e la ripartenza dell’Italia", un incontro istituzionale rivolto a cittadini, sindaci e amministratori locali, che potrà essere seguito collegandosi direttamente a questo link oppure in streaming a questo collegamento.
2 giugno 2020: il programma dei festeggiamenti
- ore 10.30
in Lungo Lario Isonzo, avrà luogo la Cerimonia dell’Alza Bandiera - ore 10.40
Il Prefetto di Lecco darà lettura del messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. - ore 17.00
Ammainabandiera
L'intervento integrale di Brivio sul 2 giugno
«Ormai non c'è più festa o festività la cui celebrazione non debba essere declinata con il tempo presente. Ed è giusto richiamare il contesto attuale, a condizione che non si perda l'originaria ispirazione. Ciò vale quando si parla di Costituzione, del 25 aprile e di altri appuntamenti della storia più o meno recente.
Martedì 2 giugno è la Festa della Repubblica, cioè il riconoscimento della nostra forma di Stato, delle garanzie di libertà e di democrazia, dell'impianto che è riuscito da un contrastato referendum popolare. La cronaca di questi ultimi trent'anni si è incaricata di appellare numericamente il profilo della Repubblica, la prima, la seconda e persino la terza. Tendo a considerarli risvolti di opinione più che connotazione istituzionali. In altre parole più una rappresentazione, che una presentazione di un modello democratico, che nei suoi principi nelle sue fondamenta si richiama a quel giugno di 74 anni fa.
In questo momento, con l'emergenza sanitaria in atto, non si può parlare in astratto, ma piuttosto cogliere il valore della nostra democrazia repubblicana che ci permette, al di là del confronto e dello scontro, di vivere in un paese di garanzie, laddove lo Stato, con tutti suoi limiti, resta un presidio ineliminabile.
Ma come può una Repubblica che pure ha superato prove laceranti come il terrorismo, come i processi giudiziari, come decine di calamità devastanti, reggere ancora nel terzo millennio? Interventi per modificare alcuni assetti non solo sono necessari, ma urgono e proprio il confronto tra i poteri, più acuto in queste settimane, sta lì a testimoniare, come la più parte dei costituzionalisti sostiene, che siamo una democrazia incompiuta. Ma ponendoci per un attimo dalla parte del cittadino credo proprio che il richiamo drammatico del presente ci rende ciascuno responsabile di una riscrittura della dialettica diritti-doveri. Pensiamo alla compressione dei diritti individuali in questo lockdown per assolvere il dovere costituzionale di solidarietà.
Sono le stagioni, i lustri, i decenni di magra a farci capire che possiamo fidarci dello Stato se ci fidiamo noi stessi l'uno dell'altro. Troverei davvero sprecato questo tempo buio se non cercassimo, insieme a una nuova luce, di salute, di lavoro, di benessere, di cogliere le profonde disuguaglianze che caratterizzano il mondo a ogni latitudine. Non so se il coronavirus ci cambierà, ma di sicuro posso dire che non è l'idea di cambiare tutto che ci porterà lontano, ma l'impegno che ciascuno di noi faccia di tutto per cambiare qualcosa!»
Virginio Brivio