La Fede a teatro - I teatri del sacro
LA RADIO E IL FILO SPINATO
di e con Roberto Abbiati e Luca Salata
Un originale e brillante racconto per oggetti sulla vita di padre Kolbe, morto ad Auschwitz per mano nazista.
L’ufficiale medico del campo di Auschwitz che fece la puntura di acido fenico per ammazzare padre Kolbe si sentì dire “Lei non ha capito nulla della vita. L’odio non serve a niente... Solo l’amore crea.” Qualche anno dopo andò a testimoniare al processo di beatificazione del padre francescano. Aveva vinto chi era morto. Non è una gran soddisfazione morire. È una gran soddisfazione vivere, e quando morì il padre Kolbe aveva vissuto alla grande.
I personaggi di questo spettacolo sono: una radio per capire dove può arrivare il pensiero umano, sia buono che perfido; il Padre Kolbe che, affascinato dalle cose che vanno oltre, s’appassiona alla radio, e alla speranza (tutte cose che ha lanciato oltre il filo spinato) perchè ci sono cose che non si possono fermare, neanche con gli spari
o con l’acido fenico; dei cani di cartone e gesso, che rappresentano il male con i denti bianchi e cattivi; i Rolling Stones come colonna sonora, perché il rock si addice a uno spirito forte e ardito come Padre Kolbe. Uno spettacolo come una specie di voto per cercare di “capire qualcosa della vita”.
Personaggi e interpreti
Roberto Abbiati e Luca Salata
regia Roberto Abbiati
assistente Lucia Baldini - immagini di Lucia Baldini
con un contributo poetico di Mario Vighi