Ritorno a Spoon River
“Dare un senso alla vita può sfociare in follia, ma una vita senza senso è la tortura dell’inquietudine e del vano desiderio... È come una nave che desidera il mare ardentemente”.
Ritorno a Spoon River - Recital liberamente tratto da Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters
Musiche tratte dall’album “Non al denaro, non all’amore né al cielo” di Fabrizio de Andrè (featuring Morgan)
A cura della compagnia "I Viaggiatori Erranti"
Regia di Barbara Traversa
Assistente alla regia: Fabrizio Ciceri
durata dello spettacolo 1h e 10 minuti circa
Genere: tragicomico
John e Bertold Bert sono due becchini da generazioni oltre che padre e figlio.
Siamo nel 2020 e i due becchini si ritrovano a Spoon River, in un desolato cimitero abitato solo da tombe e croci riportanti strani epitaffi, per seppellire una giovane donna recentemente morta di covid.
Non vi è nulla sulla scena, solo un grosso baule dietro ai due personaggi, contenente oggetti simbolici appartenuti ad alcuni abitanti ivi sepolti nel secolo scorso. Ma chi sono questi uomini e queste donne? Al di là degli epitaffi lasciati inscritti sulla loro tomba qual è la loro storia? Perché dobbiamo ascoltarli? Cosa possono ancora dirci ed insegnarci dei morti?
Solo lo sguardo dei due becchini e di noi spettatori sarà in grado di riaccendere il ricordo di queste anime perse e ridargli vita. Ciascuno di loro avrà così ancora una possibilità di raccontare la sua verità più profonda, mai così attuale, in cui passato e presente si fonderanno. Ci racconteranno la loro vita, i loro amori, le loro debolezze, i loro errori, che potrebbero, in realtà, essere anche i nostri.
John e Bertold Bert, i due becchini, saranno i simpatici traghettatori di questo viaggio nel mondo dell’aldilà. Essi rappresentano due generazioni diverse; due modi di concepire il mondo e di vivere completamente opposti, più concreto e razionale il padre, più sognatore e passionale il figlio.
Seppur diversi e a volte comici nella diversità che esprimono, sono entrambi a Spoon River per un’unica ragione che potranno scoprire solo alla fine di questo incredibile viaggio.
Ma perché scegliere di parlare di morte, ovvero di un tema impopolare per definizione, ma che ora, soprattutto a causa della pandemia è un argomento davvero malvisto? Perché questa scelta coraggiosa della nostra compagnia?
La morte è fastidiosa, spiacevole e, soprattutto, ci coglie spesso all'improvviso, mentre stiamo facendo altro o siamo intenti a fare programmi per il futuro.
Però con la morte, come concetto contrapposto alla frenesia di una vita vissuta in superficie, come monito a vivere il presente e secondo aspirazioni e desideri autentici, come argine tra il mondo di coloro che non vorremmo mai lasciare e quello di chi ci ha lasciato, dobbiamo, prima o poi, prendere confidenza.
E questo è quello che gli abitanti di Spoon River ci hanno insegnato...
Personaggi e interpreti:
John Bert (becchino padre): Gianni Bona
Bertold Bert (becchino figlio): Fulvio Valsecchi
Il malato di cuore: Davide Dasio
L'ottico: Melissa Galimberti
Il dottore: Andrea Spreafico
Il blasfemo: Massimo Varisco
Il giudice: Paola Schiatti
Marisa Bonfanti: Nadia Colombo
Il suonatore Jones: Fabrizio Ciceri