Stagione 2022/2023 a Teatro Invito
Aperto. Aperto al mondo e ai temi dell’attualità. Teatro Invito è lo spazio in città che si misura con il teatro che parla di oggi e di noi, della storia recente e delle sue implicazioni presenti.
Aprirà la programmazione “Le otto montagne”, super premiato bestseller di Paolo Cognetti, messo in scena dai milanesi Duperdu.
Nel centenario della Marcia su Roma, Renato Sarti e il Teatro della Cooperativa, ricostruiranno quello sciagurato evento in "Ottobre 22".
Direttamente dagli studi di Propaganda Live, il personaggio del Pojana, felicissima invenzione di Andrea Pennacchi, ci parlerà del disagio dei “Padani”.
PIeghevole Stagione 22-23
In collaborazione con il Forum di salute mentale, con "Che l'A. Pace sia con voi" ritornano Chille de la balanza, compagnia che ha approfondito una ricerca sul rapporto tra “normalità” e follia.
Dopo essere stato sul grande schermo, il testo “Gli ultimi saranno ultimi” viene portato in scena dalla bravissima Gaia Nanni di Teatro Popolare d'Arte: una storia di lavoro e precarietà, in collaborazione con Cgil Lecco.
Il 27 gennaio, giornata della Memoria, verrà celebrata con lo spettacolo "124 secondi" di Teatro Telaio che ci racconta lo scontro tra nazismo e democrazia tramite una metafora sportiva: un incontro di pugilato. Due giovanissimi artisti, Niccolò Fettarappa Sandri e Lorenzo Guerrieri presenteranno “Apocalisse tascabile”, spettacolo che ha già vinto numerosi riconoscimenti(ora finalista del Premio Rete Critica 2022), e che ci parla della quotidiana alienazione consumistica, immaginandosi l’angelo dell’apocalisse in un ipermercato.
L'insuperabile Arianna Scommegna presenta la sua ultima fatica, ispirata alla figura di Antigone e dedicata alla giornalista Anna Politkovskaja, vittima del regime di Putin: Non sono nata per condividere odio.
Ancora di libertà e di storia recente parlerà Fabio Mangolini: il sequestro di una nave da parte di pirati rivoluzionari come metafora delle nostre utopie in Santa libertà.
L’ultimo spettacolo di Teatro Invito è una coproduzione con la Compagnia Walter Broggini che mette in scena Re Lear per attore e burattini: una tragedia scritta in un tempo di guerra e pandemia che diventa teatro popolare permeato di black humour: Lear e il suo matto.
Infine vogliamo celebrare i 150 anni dalla morte di Alessandro Manzoni, con un reading corale sulla sua opera nella fatidica data del 5 maggio, una serata che si intitolerà Ei fu.
Una programmazione ricca, densa, impegnata perché il teatro non è semplicemente un luogo di svago, ma luogo di riflessione e consapevolezza, spazio di idee libere.
Il programma 2022/2023
STAGIONE DI PROSA 22/23
TEATRO INVITO APERTO
Venerdì 28 ottobre ore 20.45
LE OTTO MONTAGNE
Duperdu / Minima Theatralia
tratto dal romanzo di Paolo Cognetti "Le otto montagne" (Einaudi) Premio Strega 2017
drammaturgia Francesca Sangalli
regia Marta M. Marangoni
con Andrea Lietti, Giuliano Comin e con la performer Alice Bossi
Non si tratta di un riassunto dell’omonimo romanzo ma di un foglio bianco su cui il protagonista traccia il proprio paesaggio mentale”. Abbandonando la linearità narrativa del romanzo, i due protagonisti Pietro e Bruno salgono e scendono a più riprese i versanti della memoria, percorrendo separati o in cordata ogni parola e ogni silenzio. Ad abitare la scena con loro, la performer Alice Bossi e la voce fuori campo di Arianna Scommegna: la montagna sussurra, carezza, echeggia. Le vibrazioni di una lamiera d’acciaio e le installazioni luminose che scandiscono il racconto aggiungono un notevole carico di suggestioni allo spettacolo.
Venerdì 18 novembre ore 20.45
OTTOBRE 22
Teatro della Cooperativa
di Sergio Pierattini
Con Renato Sarti e Fabio Zulli
Progetto e regia Sergio Pierattini e Renato Sarti
Lo spettacolo ricostruisce gli eventi che nel contesto della grave crisi politica e sociale del 1922 resero possibile la marcia su Roma del 29 ottobre e il successivo incarico per formare il governo conferito a Mussolini da Vittorio Emanuele, primo passo verso la nascita della dittatura. Lo spettacolo intende mettere in luce gli aspetti meno noti della vicenda che nel giro di una notte consegnerà di fatto il paese nelle mani del fascismo e indaga su aspetti legati alle personalità e al comportamento ambiguo degli stessi protagonisti di quella drammatica trattativa.
Giovedì 1 dicembre ore 20.45
POJANA E I SUOI FRATELLI
ANDREA PENNACCHI/Boxer teatro
di e con Andrea Pennacchi
Il personaggio di Pojana, noto ai telespettatori di "Propaganda Live", nasce dalla necessità di raccontare alla nazione le storie del nordest che fuori dai confini della neonata Padania nessuno conosceva. È significativo e terribile che i veneti siano diventati, oggi, i cattivi: evasori, razzisti, ottusi. Da provinciali buoni, grandi lavoratori che per miseria migravano a Roma a fare le servette o i carabinieri ad avidi padroncini, così, di colpo, con l'ignoranza a fare da denominatore comune agli stereotipi. Un enigma, che si risolve in un racconto che passa in rassegna maschere, più o meno goldoniane, specchio di una società intera.
Giovedì 15 dicembre ore 20.45
CHE L’A. PACE SIA CON VOI
Chille de la balanza
di e con Luca D’Arrigo
Una ragazza quasi cieca, scappata da casa, cerca disperatamente di arrivare all’Albergo Pace. Un ragazzo sceglie di guidarla. Si erge sin da subito un confine tra società civile e stato di natura che sembra respingere le anime perse dell’umanità, lungo il quale i due intraprendono un viaggio pieno di domande riguardo alla condizione di tutti coloro che vengono etichettati come “emarginati” all’interno del nostro Stato, l’Italia, il Paese “dalla più bella Costituzione del mondo”.
Dubbi laceranti di fronte ai quali, come cittadini consapevoli, non è possibile darsi Pace. L’Italia è davvero il Bel Paese che si vanta di essere?
Sabato 14 gennaio ore 20.45
APOCALISSE TASCABILE
FETTARAPPA SANDRI/GUERRIERI
di Niccolò Fettarappa Sandri
con Niccolò Fettarappa Sandri, Lorenzo Guerrieri
Senza alcun preavviso, Dio compare in un supermercato nella periferia di Roma e annuncia la fine del mondo. Per sua sfortuna ad ascoltarlo c’è poca gente e solo un giovanotto lo prende sul serio, destinato da allora a essere il profeta della fine. Accompagnato da un angelo dell’Apocalisse, il giovane apostolo si fa strada nell’abisso peccaminoso della città romana per annunciare ai suoi abitanti la loro imminente fine. La triste notizia annunciata non sembra affatto scuotere chi già si dedica, con mortuaria solerzia, alla propria quotidiana estinzione.
Venerdì 27 gennaio ore 20.45
124 SECONDI
Teatro Telaio/CTB
testo e regia Angelo Facchetti
con Alessandro Mor e Alessandro Quattro
La sera del 22 giugno 1938 l'incontro di boxe tra il tedesco Max Schmeling e l'americano Joe Louis assurge a emblema della lotta tra il nazismo in ascesa e la democrazia occidentale. Rivivremo il mondo della boxe degli anni '20 e '30 ma più che soffermarci sull'epica del pugilato porremo l'accento su come un evento sportivo di portata mondiale sia stato manipolato, enfatizzato e strumentalizzato a fini propagandistici da due regimi contrapposti. Lo scontro sul ring tra i due campioni sportivi assume nell’immaginario collettivo i contorni di una lotta tra due civiltà: la democrazia statunitense da una parte e il regime nazista dall’altra.
sabato 11 febbraio 2023 ore 20.45
SANTA LIBERTÀ
Fabio Mangolini
di e con Fabio Mangolini e Roberto Manuzzi
musiche Roberto Manuzzi
produzione Cornucopia Performing Arts Lab
Il 21 gennaio 1961, il gruppo Directorio Revolucionario Ibérico de Liberación sequestrò il transatlantico portoghese Santa Maria che faceva rotta tra Caracas e Lisbona. La nave fu ribattezzata “Santa Liberdade” e i passeggeri si unirono ai sequestratori così come fece l’equipaggio. Chi sono i passeggeri del Santa Maria nell’avventura teatrale? Il pubblico stesso. Lo spettacolo nasce dalla necessità di unire i due mondi: quello di dentro (la nave, il teatro) e quello di fuori (la realtà). Una finestra aperta da cui passano immagini di repertorio: noi stiamo vivendo un’avventura, un’utopia; loro, fuori, vivono la Storia che tenta disperatamente di comprenderci. Finita l’avventura usciremo tutti dalla nave o dal teatro?
Martedì 21 Febbraio ore 20.45
NON SONO NATA PER CONDIVIDERE ODIO – Voci da Antigone
ARIANNA SCOMMEGNA/ATIR Teatro Ringhiera
pianoforte e musiche originali Mell Morcone
drammaturgia di Maddalena Giovannelli
Rivoluzionaria, santa, terrorista: Antigone, più ancora di ogni altro personaggio del mito greco, è stata rappresentata e reinterpretata nei modi più diversi. La sua forza nell’opporsi alle ingiustizie del potere è stata letta come un simbolo di resistenza e coraggio per tutta la tradizione occidentale; ma il suo totale rifiuto per i compromessi e la sua intransigenza la rendono, per altri versi, un personaggio poco simpatetico. La coesistenza di questi due poli continua ad accendere pensiero e dibattiti e rappresenta il punto di partenza sull’indagine intorno alla figura di Antigone.
Sabato 18 marzo ore 20.45
GLI ULTIMI SARANNO ULTIMI
Teatro Popolare D’arte
di Massimiliano Bruni
con Gaia Nanni e Gabriele Doria alla chitarra
regia Gianfanco Pedullà
Un’operaia incinta si ritrova disoccupata alla vigilia del parto. La donna, disperata, irrompe sul posto di lavoro e prende in ostaggio la responsabile del suo licenziamento. Una vicenda vissuta tutta in una notte, in cui si incrociano i destini di uomini e donne normalmente distanti tra loro: una fredda dirigente d’azienda piegata alle leggi di mercato, un’ingenua poliziotta di provincia, un transessuale sarcastico e disilluso, una saggia donna delle pulizie fissata con le canzonette e un bambino che sta per nascere… e se decidesse di venire al mondo proprio quella notte? Un monologo esilarante e dissacrante, un autentico capolavoro tragicomico, figlio dei nostri tempi, pronto a sorprendervi commossi e divertiti.
Venerdì 31 marzo e sabato 1 aprile ore 20.45
LEAR E IL SUO MATTO
Teatro Invito/ Compagnia Walter Broggini
di e con Luca Radaelli e Walter Broggini
Leggendo Shakespeare ci si imbatte in una realtà fatta di contrasti: l’alto e il basso, l’elevato e il volgare, il comico e il tragico. Nella sua tragedia forse più cupa, Re Lear, Shakespeare toglie allo spettatore ogni certezza, ogni punto fermo. Il re dialoga con il suo matto e non si capisce chi dei due sia il matto.
Tutto è permeato di black humor. Per questo la scena elisabettiana viene ridotta a una baracca di burattini: Re Lear è un attore in carne e ossa che ha a che fare con i suoi fantasmi scolpiti nel legno.
VENERDI’ 5 MAGGIO ore 20.45
EI FU
Invito al 150° di Manzoni
Teatro Invito
Celebrare la morte, cosa c’è di più umano? Giuseppe Verdi lo fece con Manzoni con un meraviglioso Requiem; Manzoni lo fece con Napoleone (e con Carlo Imbonati) con la poesia Il cinque maggio. E proprio il 5 maggio 2023 noi celebreremo il 150° anniversario della morte di Alessandro Manzoni con un reading che spazierà dai suoi testi poetici, a brani dai Promessi sposi e dalla Storia della colonna infame.