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Didattica a distanza: come viene vissuta dagli studenti

In un anno così complicato, a causa dell'emergenza sanitaria e delle difficoltà economico-sociali, anche gli adolescenti hanno subito, e continuano a subire, gravi ripercussioni a livello psicologico

In un anno così complicato, a causa dell'emergenza sanitaria e delle difficoltà economico-sociali, anche gli adolescenti hanno subito e continuano a subire gravi ripercussioni a livello psicologico. Va bene la didattica a distanza, ma i nostalgici delle lezioni in presenza sono molti e si fanno sentire. 

Come sappiamo infatti, la diffusione dei contagi da Coronavirus ha portato spesso alla chiusura delle scuole. Proprio per questo motivo, il Paese si è organizzato con la Dad, didattica a distanza, ossia la possibilità di frequentare i corsi in modalità online attraverso piattaforme come zoom, teams, webex, skype eccetera. L’idea di base è stata quella di sopperire alla mancanza di lezioni in presenza tramite la possibilità interattiva, così da procedere con il programma scolastico, facilitando anche l’accesso agli strumenti didattici e migliorando il confronto con gli insegnanti.

In molti casi, però, la didattica a distanza si è tradotta in una mera assegnazione dei compiti a casa o alla semplice e asettica ripetizione delle tradizionali lezioni frontali. È molto probabile che questo sia dovuto ad una disomogenea presenza di competenze professionali utili a creare materiali didattici rispondenti alle esigenze educative, evitando il sovraccarico degli studenti. C'è chi giudica positivamente l'esperienza della didattica a distanza, ma dichiara di sentire comunque la mancanza della didattica in presenza. C'è anche chi ha denunciato l’impreparazione di scuole e docenti ad affrontare e accogliere una sfida così importante. 

È vero anche che l’interruzione delle lezioni in presenza ha paradossalmente aiutato coloro che invece patiscono il confronto diretto con i compagni e gli insegnanti, sperimentano ansia da prestazione o soffrono di altri disturbi, come la fobia sociale e la fobia scolastica, a superare alcuni blocchi personali.

La didattica a distanza inoltre, ha messo gli insegnanti stessi sotto una luce diversa agli occhi degli studenti. Alcuni di loro riferiscono di vederli sotto una prospettiva più “umana”. Poter entrare virtualmente nelle loro case, ha permesso agli alunni di osservare i propri insegnanti in un contesto diverso, quello della quotidianità, riducendo l’ottica dell’asimmetria tra docente-autorità e alunno.

La scuola però, è anche relazione, socializzazione, emozioni, rituali: tutti elementi che, con la didattica, concorrono alla crescita dei giovani. La voce degli studenti nostalgici delle lezioni in presenza rappresenta dunque una sfida nella sfida: in considerazione di un prolungamento delle attuali misure a presidio della didattica, occorre riflettere adeguatamente su organizzazione, modalità, tempi e strumenti, al fine di ristabilire l’equilibrio dell’universo-scuola. 

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