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Venerdì, 19 Aprile 2024
Scuola

Il quadro della generazione Z, iper-connessi ma troppo soli

Nell'era digitale i giovanissimi sono sempre più soli ed esposti. Cosa sapere e a cosa fare attenzione

Il quadro della generazione Z, iperconnessa ma desiderosa di guardarsi negli occhi, è stato presentato qualche giorno fa in occasione del Safer Internet Day 2021, tenuto online, con il taglio del nastro della nuova campagna sociale del Moige-Movimento Italiano Genitori “Giovani Ambasciatori per la cittadinanza digitale” contro il cyberbullismo ed altri pericoli del web.

Tre giovanissimi su 4 controllano continuamente le notifiche, 1 minore su 3 dà il numero di cellulare agli sconosciuti ma cancella la cronologia per evitare controlli parentali; 2 minori su 10 sono ‘’editori di se stessi’’ e postano la loro vita su un apposito canale social. Ancora, il 17% dei bambini tra i 6 e i 10 anni dichiara di avere un account Tik Tok, il 14% Youtube, il 9% Instagram, ma la percentuale schizza davvero  in alto nella fascia d'età tra gli 11 e i 14 anni, dove il 64% dichiara di utilizzare Tik Tok, il 60% anche Instagram.

Non manca qualche sorpresa positiva: durante i pasti ben 9 ragazzi su 10 si staccano dallo smartphone e sempre 9 su 10 dichiarano di preferire parlarsi dal vivo.

Cosa sapere

L’indagine, realizzata per il Moige, è stata condotta su un campione di circa 1200 minori e conferma che nel corso dell’ultimo anno il mondo dei giovani si è concentrato nei 6 pollici del loro smartphone, che ha sostituito per quote rilevanti le chiacchierate con gli amici, le conversazioni in famiglia, e persino la televisione: 1 ragazzo su 2 tiene i genitori e gli adulti fuori dal mondo social e (1 su 4) cancella la cronologia. La tendenza all’isolamento si rivela molto più forte tra i ragazzi che frequentano le scuole superiori. Inoltre, solo 1 genitore su 3 dà limiti di tempo di connessione, e meno della metà sa cosa fa online il proprio figlio. Non meno rilevante è l'aumento delle fake news presso i più giovani: quasi 4 ragazzi italiani su 5 si informano sugli avvenimenti che accadono nel mondo attraverso il web, soprattutto sui Social Network. E lo fanno pur sapendo e dichiarando apertamente di essere “caduti nella trappola” delle fake news nel 56% dei casi.

Sui social, oltre ad informarsi, i giovani condividono foto e raccontano le loro vite. Il bullismo è presente, tanto che quasi 6 bambini su 10 hanno assistito ad episodi di prepotenza, e quasi uno su due ha assistito ad episodi di cyberbullismo. Preoccupa, soprattutto, che oltre la metà dei ragazzi che assiste a casi di bullismo non sappia come comportarsi o faccia finta di niente (56%), questo perché le conseguenze sono rabbia (37%), solitudine (25%), isolamento (23%): stati d’animo che meno della metà (48%) riesce a condividere con i genitori, 1 su 4 con amici, e solo il 14% con un docente.

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