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Teleriscaldamento, Progetto Valmadrera difende la scelta: «Soluzione a basso impatto ambientale»

La lista civica di centrosinistra votò unanimemente "si" al progetto di Silea: «Il teleriscaldamento è una soluzione a basso impatto ambientale e alta efficienza energetica»

In questi giorni di avvicinamento alle elezioni amministrative, che si terranno domenica 26 maggio, a Valmadrera si è tornato a parlare in maniera prepotente del progetto di teleriscaldamento portato avanti dall'azienda pubblica Silea Spa. Il consiglio comunale a settembre 2018 ha votato a larga maggioranza per l'approvazione della convenzione (si opposero solo Elio Bartesaghi, Brigida Benati e Olivo Valsecchi) e, a mesi di distanza, Progetto Valmadrera, lista civica di maggioranza, è tornata a difendere con fermezza la scelta fatta.

Teleriscaldamento: Progetto Valmadrera ribadisce il "si"

«La convenzione approvata dal Consiglio Comunale di Valmadrera prevede la realizzazione di una rete di TLR (Teleriscaldamento) che in futuro - si legge in una nota stampa -, al massimo entro il 2032 secondo le disposizioni dell’Aia, dovrà essere alimentata da impianti a energia rinnovabile e svincolata totalmente dal termovalorizzatore. In questo bando verranno premiati i progetti che propongono soluzioni a basso impatto ambientale, alta efficienza energetica e anticipo sui tempi di realizzazione. Alla fine della concessione i comuni diverranno proprietari dell’infrastruttura (del valore di parecchi milioni di euro), ovvero di una rete di TLR alimentata esclusivamente con impianti a fonti di energia rinnovabile con la categorica esclusione di alimentazione a fonti fossili. Così si andranno a sostituire migliaia di caldaie alimentate a gas con evidenti vantaggi a livello ambientale».

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Una politica di gestione dei rifiuti moderna, a tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini, secondo la lista civica: «Siamo i primi a voler incentivare una politica di gestione dei rifiuti sempre più attenta agli aspetti ambientali riducendo i rifiuti, elevando la qualità della raccolta differenziata, diminuendo al minimo la parte residuale da incenerire e privilegiando il recupero di materia. Solo riducendo in maniera significativa i rifiuti residuali potremo confrontarci con gli enti, in particolare Regione Lombardia e Governo: questi ultimi sono gli unici che possono decidere per una rimodulazione della quantità di rifiuti inceneriti nell’impianto di Valmadrera».

«Riguardo all’ipotesi dello spegnimento del forno – precisa Progetto Valmadrera – solo il sindaco può chiedere la chiusura dell’impianto a tutela della salute dei cittadini: una condizione difficile da immaginare per la nostra struttura di Valmadrera che rispetta tutti i limiti imposti dalle normative europee».

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