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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Lecco: gli appellativi degli abitanti dei rioni, tra storia e leggenda

I "soprannomi" come riportati nel volume "Dialetto da salvare" di Bassani e Aondio (1977)

Laorca - Gós: gozzo. «Si dice di persona avida, o ingorda nel mangiare e bere».

Lecco centro - Scartuzzèj: cartoccini. «L'appellativo significa bottegai, gente abituata a far cartocci».

Maggianico - Belegott: castagne bislessate, col guscio e mezze secche, così dette, secondo alcuni, perchè "belle e cotte", ovvero già pronte da mangiare. «L'appellativo Belegott de Magianech è leggendario. Si dice che a Maggianico, il 30 novembre, il giorno di Sant'Andrea, patrono della parrocchia, si usasse distribuire al popolo castagne belegott gratuitamente. La distribuzione avveniva sul sagrato della chiesa parrocchiale, con l'aiuto della campana maggiore. Questa infatti veniva riempita di castagne durante la notte, sicchè all'alba, muovendosi per suonare l'Ave Maria, le rovesciava sulla folla ivi accorsa per godersi lo spettacolo, nonchè per raccoglierle ed assaporarle».

Malavedo - Pécen: pettini. «Si dice di persone che si vestono con cattivo gusto».

Olate - Melgascétt: diminutivo di melgasc, stelo del granoturco.

Pescarenico - Ugétt: pesciolini appena nati.

RancioGranelatt: da granej, pult, ossia polentina che si fa con carina di granturco, acqua e latte (piatto della gente povera, molto usato a Rancio in tempi andati).

San GiovanniScolda banch: scalda banchi; «significa gente che va a scuola solo per scaldare i banchi, cioè senza trarre profitto».

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