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Lecco: città relazionale rete di spazi aperti urbani per rivitalizzarla

Progetto Lecco città relazionale, Rete di spazi aperti urbani per rivitalizzare la città. planimetria della rete di spazi aperti e Render di progetto di Parco Leucum e del Parco della Piccola Velocità

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LeccoToday

Rivitalizzazione urbana e progetto degli spazi aperti.

In merito alla tematica sugli interventi di riqualificazione degli spazi aperti urbani della città di Lecco introdotta dall'Ing. Trovato in un comunicato stampa del 23 Maggio 2015 intitolato "Ecco come rifarei Parco dell'Eremo", approfittiamo del dibattito per proporre un' idea alternativa di sviluppo urbano: un progetto ad ampia scala che, mantenendo un fil rouge progettuale, si sviluppi con più interventi territoriali, valorizzando il progetto per l'intera cittadinanza.

La pianificazione di luoghi pubblici che garantiscano le relazioni tra le persone, all'interno di una più ampia rete di spazi aperti, nasce dall'esigenza di rigenerare le preesistenze urbane. Al riconoscimento di aree strategiche, l'intervento si sviluppa con la finalità di agganciare tra loro i singoli luoghi sociali, tramite una dimensione fisica o virtuale, contribuendo alla fruibilità e all'integrabilità della città. Lo spazio urbano andrebbe infatti riletto come uno spazio connettivo, che porti le persone a muoversi in città, a vivere gli spazi aperti, attraverso delle arterie che sappiano collegare efficientemente le polarità attrattive di Lecco.

Osservare l'area in cambiamento ed integrarla con le necessità contemporanee mettendola in relazione ad un sistema più ampio di interventi prospettati è il processo logico a cui bisognerebbe far riferimento in un'ottica di rivitalizzazione cittadina. Gli spazi aperti pubblici possono infatti assumere una valenza urbanistica, economica ed ecologica oltre che sociale e un intervento strategico dovrebbe sfruttarne ogni sua potenzialità intrinseca. Per favorire il godimento della città evitandone l'abbandono, bisognerebbe quindi partire dall'acquisizione di una maggiore consapevolezza del luogo e soprattutto delle vere esigenze dei cittadini.

La trasposizione pratica dei principi sopra elencati si traduce nel caso di Lecco, in un progetto urbano che dovrebbe riqualificare i parchi della città ed alcune aree industriali dismesse, valorizzare alcuni spazi aperti nel centro storico e garantire la conservazione della biodiversità sulle rive del Lario e lungo il fiume Adda. A titolo esplicativo, riportiamo immagini e descrizione di un possibile intervento di riqualificazione di uno spazio limitrofo ai campi sportivi del Bione, così come presentato in sede di Laurea: il Parco Leucum (nome dato a questo nuovo intervento).

La biodiversità è il principio rigeneratore dell'area, trattato riportando in loco tutti quegli elementi naturali che caratterizzano il territorio della città: la montagna, l'acqua, la pianura un tempo coltivata. Accessibile sulla direttrice Nord-Sud, attraverso la pista ciclabile preesistente, l'obiettivo è quello di creare dei percorsi interni all'area, che facciano rivivere allo spettatore gli ambienti naturali che nella storia hanno caratterizzato la cittadina. Una lettura attraverso l'asse Ovest-Est porterebbe quindi a vivere l'ambiente lacustre attraverso una piattaforma d'osservazione posta a diretto contatto dell'acqua sulle rive del lago, per poi passare, procedendo verso est, ad un'area intermedia pianeggiante e coltivata, una pozza d'acqua artificiale (cuore nevralgico del progetto e contenitore di biodiversità) ed un ambiente finale boschivo, posto a quota elevata rispetto all'area circostante, fungendo da filtro visivo, acustico e fisico tra il parco e la strada limitrofa. Procedendo sull'asse verticale, una distesa di campi di grano (disposti a sud del lotto di intervento), lascerà spazio a dei campi di Gelso Bianco, un tempo coltivato per l'alimentazione del baco da seta, di cui Lecco era la principale città lariana produttrice, e poi ad una distesa di Papaveri e Fiordalisi, tipici dei campi incolti oggi rimasti alle porte della città.

I percorsi, alternandosi tra spazi verdi, passerelle sopraelevate ed aree di sosta all'ombra di maestosi Ontani, condurranno il visitatore attraverso spazialità dal carattere diverso, ma tipiche del luogo. All'incrocio di essi, un container ospiterà un'area didattica espositiva sul tema della biodiversità e del territorio lecchese, fungendo da supporto materiale a tutto ciò che lo spettatore potrebbe apprendere attraverso l'osservazione diretta del luogo. La vegetazione indicata da progetto tiene conto delle necessità fisiche ed ambientali di ogni singola pianta (esposizione, irrigazione e sesto di impianto) con l'obiettivo finale di creare un ambiente che richieda una scarsa manutenzione e si sappia autoregolamentare. A questo scopo la scelta di piante autoctone è obbligatoria, nel tentativo di ricreare un contenitore naturale di biodiversità all'interno della città di Lecco.

In questo caso le caratteristiche del luogo, la vicinanza con il fiume, la prevalenza degli elementi naturali, hanno suggerito un intervento dove protagonista è la natura. Riportiamo qui altre suggestioni di possibili spazi aperti e parchi pubblici per la città di Lecco.

Siamo due architetti neolaureati e il progetto proposto è stato approfondito in tesi di laurea. Per chiunque fosse interessato, il giorno 11 Giugno 2015, durante l'evento INTERNATIONAL PARKS organizzato dalla città di Trezzo sull'Adda e dall'Ente Parco Adda Nord, alle ore 17:30 si terrà una conferenza a tema "IL BELLO DEL PAESAGGIO DEL PARCO" dove discuteremo nuovamente le proposte per la città.

Arch. Anna Zugnoni e Arch. Valeria Ripamonti

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