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A Mandello la tradizione del Gineé si rinnova con successo

Bruciato il fantoccio per salutare i giorni più freddi. Cittadini, associazioni e giovani alunni coinvolti nella manifestazione

In alcune realtà è chiamata Giubiana, nel Mandellese Gineè. Un pupazzo dato alle fiamme alle fine del mese di gennaio con il medesimo comune denominatore. Frutto di una tradizione che si perde nel tempo e viene tramandata di padre in figlio.

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Con i giganteschi falò su cui viene issato il fantoccio si intende scacciare la fredda stagione e aprire le porte ad un clima mite e all'avvicinarsi della primavera. All'appuntamento del 31 gennaio, da piazza Sacro Cuore ha preso avvio alle 20.30 il corteo del Gineè mandellese, con gli alunni dell'Istituto comprensivo Volta, appoggiati nella logistica dell'evento dagli “Amici della Protezione Civile”.

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A guidare l'approntamento del pupazzo in tuta bianca, la preziosa e immancabile consulenza del sempre presente Lazzaro Poletti. Un ever-green di questa tradizione che lo ha visto in gioventù trascinare e battere le latte o tolle, per le stesse vie del paese ripercorse a mantenere viva e vegeta la tradizione in questo nuovo 2019. (Si ringrazia Alberto Bottani per la collaborazione)

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