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Anziana "isolata" a causa del torrente Carpine, scontro tra ex assessore e sindaco

L'80enne Maria Valsecchi in difficoltà dopo i temporali dei giorni scorsi. Sonia Mazzoleni: «Il Comune non fa nulla per ripulire il passaggio». Marco Ghezzi: «La sua Amministrazione non ha mai risolto il problema, noi abbiamo avviato le procedure per la messa in sicurezza»

«Dopo i temporali dei giorni scorsi, la signora Maria Valsecchi, 80 anni, è tornata a essere isolata a causa dell'innalzamento del torrente Carpine e del deposito di detriti all'ingresso della sua abitazione. E il Comune non fa nulla per risolvere il problema». L'accusa arriva dal Consigliere comunale di opposizione Sonia Mazzoleni, ex assessore alla Protezione civile ed esponente del gruppo Cittadini Uniti per Calolzio.

«Dopo l'ennesima telefonata che ho ricevuto dalla signora Valsecchi Maria, che si è sentita rispondere dagli uffici comunali: “manca l'incaricato e l'assessore è assente”, mi sento in dovere di richiamare l'attenzione su ciò che sta accadendo in quel lembo di Calolziocorte dimenticato da tutti - sottolinea Sonia Mazzoleni - La signora vive a stretto contatto con il torrente Carpine e, a seguito dei temporali dei giorni scorsi, è nuovamente isolata. Questa Amministrazione, capace di prometter “mari e monti”, non è ancora intervenuta per ripristinare l'unico passaggio che possa consentire all'ottantenne signora di “comunicare” con il resto del mondo e così pure al proprietario del ricovero animali situato sulla sponda, il cui passaggio è inibito dai detriti trasportati dal maltempo».

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L'ex assessore aveva già segnalato il problema all’Amministrazione, in particolare durante l'ultimo Consiglio comunale. «A seguito delle alluvioni verificatesi sono numerosi i detriti che devono essere rimossi per consentire un normale deflusso delle acque verso valle, visto che si è creato un pericoloso sbarramento e il passaggio dei mezzi per raggiungere gli edifici - Aggiunge la Mazzoleni - ricordo che nelle vicinanze ci sono anche degli insediamenti produttivi. Peccato che da oltre un mese le persone coinvolte attendono un intervento del Comune, promesso ma mai effettuato, e si sono dovute arrangiare in qualche modo. Durante il Consiglio avevo assistito a una bella “auto-sviolinata” per un grosso intervento risolutivo (tra l'altro lavoro iniziato dalla precedente Amministrazione Valsecchi) che verrà effettuato sul fronte di frana situato a Monte Marenzo (spero in tempi brevi), ma evidentemente ci si è dimenticati di chi, tutti i giorni, vive in quel contesto. Non capisco cosa si stia aspettando visto che le risorse economiche a questa Amministrazione non mancano e l'altra soluzione a costo “zero” sarebbe semplice, come aveva dichiarato anche il sindaco Ghezzi lo scorso autunno - altra proposta condivisa con l'architetto Federici dalla precedente Amministrazione, visti i continui interventi necessari su quel tratto di torrente): si potrebbe temporaneamente incaricare un'impresa, attraverso un bando o procedure che gli uffici adottano ad hoc per altre situazioni, per liberare il guado dal materiale ghiaioso e svuotare la vasca di raccolta esistente, consentendo alla stessa impresa il riutilizzo del materiale per sottofondi o altri usi, vista la qualità del pietrisco».

Sempre secondo il Consigliere di minoranza, tutto ciò consentirebbe di tamponare una situazione, la cui risoluzione complessiva richiederà tempo e risorse economiche non indifferenti, «ma nel contempo non lascerebbe isolata la signora Maria che, seppur pimpante, ha compiuto gli 80 anni, permettendole di dormire “sonni tranquilli” e al proprietario della stalla di accudire gli animali secondo i dovuti criteri».

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Sonia Mazzoleni aggiunge infine: «La mia domanda, in qualità di cittadina e di Consigliere, di fronte a tanti problemi rimane la stessa: ci sono cose che vedo risolvere ad una velocità “lampo” di cui faccio fatica a comprenderne alcuni aspetti ed altre, magari meno visibili, che restano “ingessate”. Certo fa più clamore mezza facciata del municipio illuminata a festa che la pulizia di un torrente per aiutare una signora anziana che nessuno vede; l'unico aspetto che potrebbe accomunare le due cose? I costi per effettuare questi interventi, a questa è un'altra storia. Speriamo che non venga in mente a qualche amministratore di mettere semplicemente della segnaletica verticale per risolvere il problema!

Una presa di posizione forte alla quale ha risposto a stretto giro proprio il sindaco Marco Ghezzi il quale, respingendo ogni accusa e chiamando in causa l'Amministrazione precedente della quale la Mazzoleni faceva parte, parla delle "amnesie di Sonia".

La replica del sindaco: «Le amnesie di Sonia»

«L’ex assessore al territorio e alla tutela dell’ambiente di Calolzio, Sonia Mazzoleni, deve essere stata colpita da una forte di crisi di amnesia - contrattacca Ghezzi - s’è dimenticata infatti che negli ultimi anni le deleghe per risolvere il problema della signora Maria le ha avute lei. Purtroppo deve essere una forma cronica, perché in molte altre situazioni ha manifestato questa strana sintomatologia. Il problema del Carpine, del resto, non è di oggi e non è di facile soluzione. Ma è sicuro che l’ex assessore nemmeno c’ha provato a risolverlo, e se l’ha fatto, nessuno ha visto i risultati. A differenza sua, il sottoscritto, proprio perché ha preso a cuore il problema della signora Maria, s’è dato da fare in silenzio, non sui giornali. Intanto s’è preoccupato di realizzare uno studio di fattibilità completo (senza il quale non si possono ottenere finanziamenti) per la messa in sicurezza di tutto il corso del torrente (anche per i comuni confinanti) e assieme al sindaco di Monte Marenzo ha sollevato il caso, prima in prefettura e, successivamente, al tavolo presieduto dal Presidente della Regione Fontana, organizzato di recente a Lecco».

Il sindaco parla dunque dei risultati ottenuti. «A seguito di questa azione di coinvolgimento degli Enti superiori, qualche settimana fa la Regione ha annunciato al tavolo delle infrastrutture di aver previsto un finanziamento di 500.000 euro per i primi interventi (che, dico subito, non saranno immediati): ricordo che tutta l’opera di messa in sicurezza ha un costo stimato di quasi 1.500.000 euro. La pulizia del guado in questione, da noi effettuata anche negli scorsi mesi, è stata programmata di nuovo, ma non sarà mai risolutiva, perché bastano due temporali importanti, come quelli di questi giorni, per riempire di nuovo il guado e rendere difficoltoso il passaggio delle auto: il materiale infatti continua a scivolare abbondantemente a valle, perché a monte si stanno sgretolando gli argini. Se l’ex assessore ha una soluzione per risolvere definitivamente e velocemente il problema - incalza Ghezzi - ce lo dica, pendiamo tutti dalle sue labbra. Riguardo all'eventualità di “vendere” il materiale raccolto nel letto del torrente per pagare le cospicue spese di manutenzione del guado (a memoria più di 10.000 euro/anno), come inizialmente consigliatomi dai tecnici regionali in una delle riunioni organizzate proprio per affrontare il problema, informo che la soluzione s’è dimostrata, dopo una verifica degli uffici, inattuabile. La domanda è sempre la stessa: se l’idea è sembrata risolutiva all’ ex assessore Mazzoleni, perché non l’ha messa in atto quando aveva le deleghe? A questo punto mi viene un dubbio, siccome in questi pochi mesi abbiamo centrato molti risultati, che la sua Giunta ha fallito, evidentemente non deve trattarsi di amnesia ma piuttosto d'invidia mal celata. Contro la quale purtroppo non c’è cura. Quanto all’illuminazione della facciata del Comune per il Maggio Calolziese, do all’assessore una notizia: all’Amministrazione e ai cittadini di Calolziocorte non è costata nulla».

Il confronto non si è fermato qui, poco dopo è arrivata la controreplica della Mazzoleni, di cui riportiamo un passaggio. «Ogni volta che sollevo un problema che c'è sul territorio (tra l'altro segnalato dai cittadini, visto che io sono in ferie) il sindaco Ghezzi, anzichè scusarsi con coloro che hanno subito il disagio, attacca la sottoscritta per screditare ciò che scrive, ma questa è storia vecchia e certo non mi scoraggia nel continuare a svolgere il ruolo per cui i calolziesi mi hanno votato. Evidentemente l'amnesia l'abbiamo sia io che la signora Maria, visto che mi ha chiamato più volte. Consiglio al sindaco di impegnare il tempo a risolvere il problema, anzichè perdere tempo per scrivere un papiro su questioni che non portano a nessuna risoluzione della criticità. Incarichi qualcuno, con una  bella ruspa, di svuotare la vasca e pulire il guado... questo in poche ore lo si può fare... per dare la possibilità di acquistare i beni di prima necessità alla signora Maria e di portare il cibo a chi deve accudire gli animali».

Una querelle che molto probabilmente proseguirà.

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