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Martedì, 23 Aprile 2024

Raduno degli Alpini, l'altra faccia: “Auto rimosse e residenti increduli”. Si valuta la class action

Circa cento automezzi tra corso Martiri e le vie limitrofe sono stati portati via con il carro attrezzi: “Le indicazioni non erano chiare”

Il Raduno del II° Raggruppamento degli Alpini è stata una festa per Lecco. A migliaia hanno sfilato per le vie del centro città, scortati da due ali di folla. La viabilità è stata organizzata creando una sorta di scudo tra corso Martiri e la zona della Piccola, dove domenica mattina si sono ammassate le tantissime penne nere accorse all'ombra del Resegone. Tanti i divieti di sosta istituiti per l'occasione: lungo la frequentata arteria citata in precedenza, come altrove, è stata disposta la chiusura al transito dalle 6 fino alle 14.30, mentre alle 5 è scattata anche la rimozione forzata dei veicoli in sosta. Un centinaio di automobili, ma anche biciclette e motociclette, sono state portate via utilizzando il carro attrezzi.

auto rimosse alpini 23 ottobre 20222-2

I residenti si dicono “increduli” per la gestione della viabilità. A parlarne a LeccoToday è Enrico Azzaro, pubblicamente noto per essere il segretario responsabile della Uilm del Lario ma che in questo caso si è fatto portatore di un'iniziativa nelle vesti di privato cittadino residente in quella zona: “Ci siamo accorti della portata della cosa solo una volta arrivati presso il deposito della società che ha in appalto la rimozione forzata per conto del Comune. A decine, tutti insieme, siamo stati colpiti dagli effetti dell'ordinanza e siamo ancora increduli per quanto avvenuto. I fatti si sono ripetuti anche oltre corso Martiri, dato che varie mezzi sono stati portati via nonostante fossero in sosta in aree private e senza dare intralcio alcuno alla viabilità. Tra l'altro il corteo da quella zona nemmeno è passato... Sono state portate via delle biciclette, ma anche degli scooter parcheggiati regolarmente”.

percorso alpini 23 ottobre 2022-2

Il corposo gruppo di cittadini potrebbe portare avanti una class action nei confronti dell'amministrazione, opzione attualmente al vaglio insieme a un legale incaricato. I cartelli “erano presenti, ma molto distanziati tra loro. Inoltre, le indicazioni relative a giorno e orari di validità del divieto erano scritti molto in piccolo, tali che sono risultati essere invisibili se non si transitava a piedi. Dove c'è un divieto bisogna segnalare l'inizio e la fine dello stesso, mentre l'indicazione alla fine dell'area indicata non era presente. Addirittura nella zona poco distante rispetto alla Stazione dei Carabinieri nessun cartello è presente. Questo è assurdo”.

auto rimosse alpini 23 ottobre 20220-2

Le sanzioni vanno dai 130 ai 170 euro per la rimozione, cifra alla quale va sommato l'importo della multa vera e propria: “Altre persone, invece, hanno avuto la sola multa dagli agenti della Polizia locale e la macchina non rimossa; altri ancora sono stati semplicemente stati avvisati dai vigili per procedere con lo spostamento dell'auto, evitando multa e rimozione. Il trattamento non è stato unanime. Personalmente mi sorge un quesito: quando alle 4.30 del mattino fai partire la bellezza di sette mezzi per procedere con la rimozione, come Comandante non chiami l'amministrazione per far presente quanto sia diffuso il problema? Sarebbe stato il caso di porsi questa domanda, usando il buon senso nella gestione del caso. Segnalo che fino alle 14 non siamo potuti uscire dalla città per andare a recuperare i nostri mezzi”.

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“Ogni volta finiamo ingabbiati”

L'eventuale class action diretta verso il Comune potrebbe avere più che altro uno scopo preventivo: “Ogni volta che c'è un evento di massa di qualche genere la città viene bloccata e le persone vengono ingabbiate dentro le zone di residenza: probabilmente bisogna rivedere tutti gli spazi occupati quando si organizzano avvenimenti di questa portata. Un'amministrazione deve rappresentare i cittadini e non creare un disagio del genere, quella di domenica è stata una giornata nera sotto questo profilo. Al di là di come andrà a finire l'eventuale azione legale, con la cancellazione o meno delle sanzioni, il nostro è un preciso richiamo nei confronti dell'amministrazione, che deve avere una maggiore sensibilità verso le persone toccate da queste ordinanze”.
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