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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Agorà, "Il nostro impegno": la società viene prima dello Stato

Si è svolto ieri sera, nella sala conferenze di Palazzo Falck, il terzo incontro di cultura politica, nel Progetto Agorà 2014, voluto fortemente dal prevosto mons. Franco Cecchin, all'interno dei programmi del Circolo Culturale San Nicolò.

Dopo le prime due serate a tema, quella seguitissima di padre Bartolomeo Sorge sulle “provocazioni alla politica di Papa Francesco”, e quella altrettanto riuscita a tavola rotonda (prof. Romeo Astorri – dott. Davide Invernizzi – dott. Oriano Lafranconi) per “leggere i bisogni del presente” nel territorio di Lecco, è seguito un incontro senza oratori ufficiali, senza proposte nuove, come per lasciare spazio ai convenuti per l’approfondimento dei temi precedenti.

Il titolo della serata era volutamente generico: “Il nostro impegno”; e lasciava libertà di approccio, per una evoluzione che doveva prender forma solo in base alle disponibilità e/o al giudizio di opportunità da parte dei presenti. E così è stato.

Ha introdotto i lavori mons. Cecchin che ha invitato al tavolo il dott. Mauro Gattinoni (direttore dei Giovani Imprenditori di Lecco), precedentemente preparato allo scopo, per riassumere le sollecitazioni provenienti dalle due serate precedenti. Ne sono così derivate sette questioni (come temi di approfondimento) schematicamente formulate – anche a mezzo stampa – dallo stesso Gattinoni:

1) “La società viene prima dello Stato” (don Sturzo): occorre riconoscere la struttura del tessuto sociale e culturale (nazionale e locale) come fondamento efficace per l’azione politica. Proposta: convocare gli “stati generali” delle associazioni del Lecchese, per coordinarne le istanze.

2) “Il tempo è più importante dello spazio” (Papa Francesco): bisogna dare tempo perché il seme gettato cresca e diventi progetto, anche in ambito economico-politico. Domanda: su quali campi di ricerca avviare dei processi? quello culturale generale? quello economico? O più direttamente quello politico?

3) “L’unità supera il conflitto” mediante la “comunione nelle differenze” (Papa Francesco): non bisogna pensare ad una pacificazione tra le varie proposte politiche in termine di pace negoziata, ma occorre una situazione di armonia tra le diversità, che deriva dalla fede. Proposta: avviare processi di avvicinamento tra varie sensibilità politiche dei cattolici.

4) Occorre una “ricerca di senso” nella ingarbugliata situazione attuale (Astorri), sia per stabilire rapporto di continuità tra gli adulti e i giovani, sia per individuare visioni di futuro nella multi-culturalità che caratterizza la società contemporanea. Ancora una proposta di riferirsi alle associazioni, e in generale a tutto il terzo settore, prima di costruire progetti politici.

5) Il welfare (Invernizzi e Lafranconi) non è solo “welfare di Stato” ma deve diventare sempre di più “welfare comunitario”, anche in ragione della crescente domanda e alla scarsità di risorse pubbliche. Proposta: si può pensare di andare oltre lo Stato, e oltre l’assistenzialismo a base di volontariato; si può pensare ad un welfare aziendale, di cui le stesse aziende e i sindacati di categoria si facciano carico.

6) Invecchiamento della popolazione: può nascere una vera e propria “industria dell’anziano”, sia in termini di risposta ai bisogni reali (edilizia, living, mobilità, cura) e sia in termini di prevenzione (sport e alimentazione).

7) Questione giovanile: aggancio ai giovani, in linea di continuità con il mondo degli adulti e dei valori degli adulti. Proposta: recupero del rapporto con la scuola, con gli oratori, e ancora una volta con le associazioni.

 

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