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Giovedì, 28 Marzo 2024
Notizie Mandello del Lario / Piazza Leonardo Da Vinci, 6

Sfilano i gruppi: Mandello si tinge di rosso per i 65 anni dell'Avis

Cerimonia istituzionale in occasione del prestigioso anniversario dell'associazione, quindi messa e buffet in oratorio. Il presidente Rosa: "Donare sangue resta un gesto insostituibile"

Euro 4.103,70: una cifra che parla a pieno titolo di solidarietà all'interno della stessa. Oggi, domenica 21 maggio, è arrivato il grande giorno da tutti atteso a Mandello, a raccontare una storia nata il 17 maggio 1958: sessantacinque anni dalla nascita della locale sezione Avis donatori di sangue.

Una lunga catena fatta da tanti anelli che mai si sono interrotti e spezzati nel tempo. La cifra che abbiamo riportato all'inizio è frutto delle rinunce alle benemerenze operate dagli avisini, destinate alla beneficenza verso altre realtà territoriali. Sul palco del teatro San Lorenzo mamma Paola e papà Stefano, genitori di Michy, hanno ricevuto il mega assegno che andrà a coprire spese per opere benefiche. Ecco il motivo della solidarietà che si moltiplica da chi già, donando il sangue, compie un gesto di fratellanza estrema. Come ricordato dagli intervenuti all'evento odierno, dal presidente provinciale Avis Bruno Manzini al sindaco di Mandello del Lario Riccardo Fasoli, alla rappresentante del Comune di Abbadia Irene Azzoni, assessore al Turismo.

"L'altruismo disinteressato"

Il presidente del sodalizio mandellese Roberto Rosa ha ripercorso con commozione questi anni, ricordando il fondatore dottor Gianni Comini che già negli anni '80 poneva la scelta della rinuncia alle medaglie di benemerenza e la richiesta ai donatori di devolvere l'equivalente valore monetario della medaglia a sostegno di un'associazione del territorio. La delibera votata cosi recitava: "Questo è nettamente in contrasto con lo spirito del donatore di sangue perchè non è conforme all'immagine reale dell'avisino che è sempre propenso all'altruismo disinteressato". Parole che hanno avuto vasta eco e condivisone dagli intervenuti: Mario Lafranconi, presidente Aido - costola dell' Avis fortemente voluta dal dottor Comini e da chi ne condivideva il cammino sezionale -, Giancarlo Alippi ora alla presidenza del Soccorso degli Alpini, stamattina presente nel ripercorre un passato ancora attuale e operante. Per un servizio che "non si possa e non si debba esaurire con il solo gesto della donazione, ma anche e soprattutto, per quanto attiene alle nostre capacità e possibilità, si debba realizzare nel tentativo di diffondere la cultura della solidarietà, del rispetto reciproco e profondo, della ricerca dei modi di vivere che siano in funzione dell'uomo e non contro di esso" (dalle pagine di un libro edito in occasione del quarantennale).

Un messaggio ancora oggi attuale, segnato dall'ampia partecipazione dei labari di altre sezioni provinciali con Mandello, Lecco, Bellano, Brivio, Costamasnaga, Vercurago, Mariano Comense, Suello, Cesana Bosisio, Annone Brianza, Valgreghentino, Galbiate, Olginate. Una fiumana di rossi colori incolonnati da piazza Leonardo da Vinci alla chiesa di San Lorenzo per la messa concelebrata da don Giuliano e don Paolo. Poi, nella sala del teatro San Lorenzo, i saluti istituzionali e i ringraziamenti del presidente Rosa: "Grazie anche alle persone di cui non conosciamo il nome ma con le quali abbiamo scambiato pareri e idee durante le nostre manifestazioni, a chi con un semplice sorriso ci ha incoraggiato ad andare avanti. Semplici gesti dimostrano che in fondo donare sangue è un gesto importante, che rimane insostituibile". Infine la citazione di Madre Teresa: "Non possiamo sempre fare grandi cose nella vita, ma possiamo fare piccole cose con grande amore"- La frase ha siglato e rappresentato questi 65 anni celebrati oggi, conclusi con il ricco buffet allestito dal gruppo abbadiense 'Michy sempre con noi' della sala don Beretta dell'oratorio mandellese.

(Si ringrazia Alberto Bottani per la collaborazione)

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