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Caccia, il Consiglio regionale respinge mozione di censura nei confronti dell'assessore Rolfi

Il documento chiedeva al presidente della Giunta Attilio Fontana di revocare la nomina dell'assessore, criticando il calendario venatorio. "Mondo che merita di essere ascoltato con attenzione"

Il Consiglio regionale della Lombardia ha respinto con 48 voti contrari e 26 voti favorevoli la mozione di censura nei confronti dell'assessore all'Agricoltura Fabio Rolfi.

Il documento presentato dal Movimento 5 Stelle (primo firmatario Simone Verni), sottoscritto anche da esponenti dei gruppi del Partito Democratico e +Europa, chiedeva al presidente della Giunta Attilio Fontana di revocare la nomina dell'assessore, criticando in particolare la gestione del calendario venatorio che era stato sospeso dal Tar, giudicata poco rispettosa della normativa vigente e poco attenta alla tutela del patrimonio demaniale e dell'ambiente.

"La vostra è una mozione contro la caccia, scritta male e non sottoscritta da tutta la minoranza, ma solo da una minoranza della minoranza - ha sottolineato l'assessore Fabio Rolfi nella sua replica al termine della discussione generale, che ha visto un ampio dibattito a cui hanno preso parte numerosi consiglieri di maggioranza e minoranza - A differenza vostra la maggioranza in quest'aula è invece compatta nel sottolineare la propria posizione priva di dogmi verso un mondo che merita di essere ascoltato con attenzione e rispetto".

Verni: "Si trattava di porre rimedio a errori"

"Non si trattava di essere favorevoli o contrari alla caccia - ha replicato Simone Verni - ma di porre rimedio a una serie di errori amministrativi e politici commessi da questa Giunta e messi nero su bianco da diverse sentenze dei Tribunali amministrativi. Per mera convenienza elettorale, la stessa maggioranza che ha pubblicamente contestato l'operato dell'assessore Rolfi, oggi ha invece votato contro la nostra mozione".

Carretta (Azione): "Lupi fuori, agnelli dentro il Pirellone"

Questo il commento del consigliere regionale di Azione, Niccolò Carretta: "Non è una questione pro o contro caccia, bensì di presa di responsabilità politica sul tema. Sono molto dispiaciuto del fatto che il Consiglio e alcuni colleghi non si scaldino così quando si parla di trasporti pubblici, sostenibilità ambientale e salute di territorio, ma ognuno ha le proprie passioni e interessi da portare avanti. Ho sentito, in Aula, parole di stima e gratitudine per un assessore che, in sedi informali, è stato criticato duramente dalla sua stessa maggioranza; un opportunismo politico che sa tanto di vera presa in giro nei confronti di tutti i lombardi, ma soprattutto di quei cacciatori che Lega e la Destra crede di rappresentare. Fuori dal palazzo sono lupi, dentro, quando devono fare il loro mestiere, diventano degli agnelli. Il voto di oggi certifica che a tutta la maggioranza, Fdi e Lega compresi, vanno benissimo le politiche e le modalità che si stanno mettendo in campo per gestire le questioni venatorie".

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