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Giovedì, 25 Aprile 2024
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«I vecchi computer? Invece di buttarli diamo loro una seconda vita per donarli alle scuole»

L'iniziativa è promossa dal gruppo civico Cambia Calolzio insieme ad alcune associazioni e al tecnico Riccardo Samà: «Portate i Pc nei due centri di raccolta che abbiamo allestito. dove possibile li recupereremo per darli poi agli alunni da usare nella didattica a distanza»

Hai un vecchio computer che non usi più, ma è ancora funzionante? Invece di buttarlo puoi ora donarlo a un team di volontari che gli daranno una seconda vita per poi destinarlo alle scuole a supporto della didattica a distanza. L'iniziativa si chiama "Tutti in rete per la Didattica a distanza" ed è stata attivata a Calolziocorte su iniziativa del gruppo civico "Cambia Calolzio" in accordo con altre associazioni del territorio.

"Tutti in Rete per la Dad"

Le parole d'ordine sono economia circolare, riuso e soprattutto sostegno agli alunni e alle famiglie in questo momento ancora delicato segnato dall'emergenza covid. Il riutilizzo dei vecchi Pc sarà garantito grazie all'intervento di un tecnico, Riccardo Samà della "Yetopen Srl" di Lecco, che si è messo a disposizione con la propria società per "riqualificare" gli apparecchi informatici tramite l'utilizzo di un altro sistema operativo.

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«Il progetto "Tutti in rete per la Dad" nasce da un'esperienza simile messa in atto nella Bergamasca durante il lockdown  - spiega Ombretta Cattaneo di Cambia Calolzio - L'iniziativa consiste nella raccolta di Pc o notebook funzionanti, con i loro caricatori e accessori. I sistemi windows verranno riconvertiti in Linux grazie alla collaborazione gratuita del nostro tecnico. Questo cambiamento non è un lavoro da poco e permetterà agli apparecchi al momento non più performanti di funzionare meglio per poter essere riutilizzati in modo efficiente nelle loro funzioni base. Dopo averli trasformati e rimessi in vita, li doneremo alle scuole di Calolziocorte per metterli a disposizione dei ragazzi e delle famglie che ne faranno richiesta per la didattica a distanza. Nonostante le scuole siano state riaperte ci sono talvolta ancora delle limitazioni - precisa inoltre Ombretta Cattaneo - Io vedo mia figlia, la sua classe è numerosa e hanno dovuto dividerla in tre gruppi. Due vanno in presenza, un terzo rimane a casa e poi si turnano. Quindi, una volta ogni tre settimane l'alunno deve utilizzare un computer per seguire da casa le lezioni che gli altri svolgono invece in aula».

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I promotori dell'iniziativa hanno quindi cercato di coinvolgere alcune associazioni e realtà scolastiche calolziesi per avere un passaparola più amplificato. «Abbiamo contattato il presidente del Comitato Genitori "Ali per la scuola" che si è dimostrato disponibile, così come l'Avis, l'Aido, L'Altra via e il Comitato cittadini del Pascolo, tutti pronti a darci una mano - aggiunge Ombretta Cattaneo - Per adesso abbiamo individuato due punti di raccolta nella sede dell'Altra Via (vicino alla chiesa Arcipresbiterale, ndr) e all'asilo per cani in zona Pascolo dove poter portare i computer. Gli apparecchi non devono essere dei ruderi, devono potersi accendere ed avere alcune caratteristiche che valutereno prima di attivarne il recupero».

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Per quanto riguarda la donazione di vecchi Pc, gli ideatori di "Tutti in rete per la Dad" si rivolgono non solo ai cittadini, ma anche e soprattutto alle aziende i cui sistemi informatici sono stati di recente cambiati proprio per favorire smart working e lavoro a distanza durante il lockdown: i loro "vecchi" Pc sarebbero senza dubbio ancora performanti per permettere agli alunni di seguire le lezioni da casa.

Diego Colosimo: «Iniziativa solidale che guarda all'economia circolare»

«Ci siamo attivati per cercare di replicare qui a Calolzio la bella esperienza della Bergamasca - conferma il Consigliere comunale Diego Colosimo - Ho conosciuto Riccardo quando militava nell'associazione Linux che si riuniva a Monte Marenzo e di recente l'ho contattato. Lui ha ora una società d'informatica a Lecco e si è reso disponibile per darci una mano in questa iniziativa. Molto importante anche il sostegno di diverse associazioni. La buona riuscita dell'iniziativa è legata al passaparola. Vogliamo fornire qualcosa di concreto alle scuole e agli alunni che in questo delicato momento hanno bisogno di supporti tecnologici. Oltre all'utile aspetto solidaristico, c'è poi quello educativo legato al riutilizzo dei materiali in un'ottica di economia circolare  - conclude Colosimo - In questo modo evitiamo infatti che molti apparacchi elettrici ed elettronici finiscano in discarica, facendo il possibile per dare loro una seconda vita».

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