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Il filantropo nato a Lecco

La storia di Carlo Olmo approda su AmazonPrime: arriva “Lupo Bianco”

Si tratta del primo film realizzato ai tempi del Covid-19 e parla del filantropo nato a Lecco, dov'è tornato recentemente

Conto alla rovescia: ad aprile arriva su Amazon Prime Video Original il film “Lupo Bianco”, la prima pellicola italiana che parla di covid e che è stata girata in piena emergenza sanitaria. Il film, prodotto da Antonio Chiaramonte, racconta la storia vera di Carlo Olmo, un filantropo di Vercelli che durante la prima ondata del coronavirus - grazie ai suoi contatti con la comunità cinese - è riuscito a recuperare migliaia di mascherine e di distribuirle alla popolazione, ai medici e agli infermieri quando i presidi erano introvabili.

Il film, scritto da Stephanie Genova e Alessandro Ferrara è stato diretto da Tony Gangitano e ha trionfato anche all’ultima edizione della Mostra del cinema di Venezia: nello spazio dedicato delle tematiche sociali si è aggiudicato il premio International Starlight Cinema Award. Un cast d’eccezione: nei panni di Carlo Olmo l’attore Sebastiano Somma, in quella di Angela (la compagna del protagonista) Morgana Forcella. Ma nel cast anche Remo Girone, Guia Ielo, Shi Yang Shi, Gaetano Aronica, Francesca Rettondini, Vincent Riotta, Andrea Zirio, Gabriele Scopel, Rosario Petix e Maurizio Nicolosi.

Carlo Olmo: nato a Lecco e cresciuto a Vercelli

Un film che ha fatto emozionare. Straordinaria l’esperienza umana di Carlo Olmo: l’uomo, nato a Lecco ma adottato da una famiglia di Vercelli, avvocato e maestro di arti marziali ha sempre posto al centro della sua vita l’amore per il prossimo. Quell’amore nel quale i suoi genitori adottivi lo avevano cresciuto, lui ha deciso di restituirlo alla collettività. Una generosità talmente grande che nel 2020 gli è valsa l’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana conferitagli dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

A ripercorrere la storia di questo film che ha toccato il cuore degli spettatore è il produttore Antonio Chiaramonte che fin da subito si è innamorato della figura di Carlo Olmo. “L’idea di fare questo film è nata per caso - racconta -. Tutto è nato, oltre che per una passione personale per la storia di Olmo, dall’idea di Diego Cammilleri  che tramite il regista Tony Gangitano mi ha stimolato e convinto ad imbarcarmi in questa avventura”.

Il progetto era quello di fare arrivare il film nelle sale cinematografiche, ma il lungo lockdown e la riapertura solo recente e con ingressi contingentati, ha rivoluzionato i programmi. “Lupo Bianco” è un film speciale, che doveva essere visto da più persone possibili. “Abbiamo tenuto duro - prosegue il produttore siciliano - aspettando la riapertura delle sale anche perché pensiamo che questo film sia istruttivo e sia nato per la sala. Purtroppo, come prevedevamo, le sale non si riempiono a causa delle restrizioni imposte dai vari governi, ma anche dalla paura di essere contagiati”.

Il cinema dopo il Covid-19

Difficile pensare come sarà il mondo del cinema dopo il covid. Bisognerà aspettare ancora: la prova del nove arriverà a Natale. Nel frattempo i produttori si adeguano. “In questo momento i nostri film saranno pensati e prodotti per le piattaforme streaming grazie ad un accordo con Amazon Prime Video e Netflix – precisa Chiaramonte -. Noi dobbiamo pensare che nel 2023 ci saranno ancora le conseguenze di quello che è stato pensato e prodotto nel pre-covid e quindi ci sarà da parte di molti produttori e delle Major americane di fare cassa e quindi molti film che potrebbero ancora andare in sala usciranno in streaming e vi assicuro che non è assolutamente semplice distribuire un film nel catalogo ufficiale di queste due teen di eccellenza nelle piattaforme mondiali. L’incertezza del risultato delle sale a fronte di spese già sostenute e ancora da sostenere frena i produttori, che devono affrontare alti costi per una distribuzione cinematografica. Alla fine è meglio la certezza dello streaming. Quello che accadrà nel 2022 sarà la coda del Covid e farà testo in maniera relativa, la vera svolta si avrà a partire dal 2023”.

Ma CinemaSet non si ferma. Non si è fermata durante la pandemia producendo “Lupo Bianco”, non si ferma adesso che il mondo sta vivendo la drammatica situazione della guerra in Ucraina. La casa di produzione di Chiaramonte è partita con progetti che li vedrà impegnati a produrre una serie di prodotti cinematografici di tematiche sociali fino alla fine del 2023, e con una serie tv di 8 episodi con riprese iniziate a dicembre del 2021 e che termineranno in estate.

Nel frattempo l’attenzione al sociale resta un punto fermo, non solo nella produzione ma anche nella vita di Chiaramonte. “Mi sto organizzando per ospitare e assumere artisti e maestranze ucraine nel mondo del cinema. Saranno pure piccoli gesti ma penso che questa iniziativa possa dare un suo contributo per sostenere questo Paese, e nel frattempo per far conoscere i suoi artisti e la loro storia. Mi auguro che il cinema possa dare un piccolo contributo in questo momento particolare e delicato che l’Ucraina sta attraversando”.

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