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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Nato a Lecco, ora è benefattore, cavaliere e il suo film farà parte del Festival di Venezia: la storia di Carlo Olmo

Il film "Lupo Bianco" sarà proiettato in Laguna tra l'1 e l'11 settembre. Olmo, lecchese poi trasferito in un'orfanotrofio di Volta Mantovana a 15 giorni di vita, è Cavaliere della Repubblica e sarà ricevuto dal sindaco Mauro Gattinoni

La vita lecchese di Carlo Olmo è stata breve, lunga lo spazio di soli quindici giorni. Nato il 27 settembre 1965, ancora in fasce è stato trasferito all'Orfanotrofio "Nido Traverso" di Volta Mantovana, dopodichè, a sette anni, è stato adottato da una coppia di Vercelli, avv. Piero Olmo e la moglie Paola Minacapilli, entrambi ora deceduti. La sua storia è decisamente lunga e appassionante: nell'ottobre 2020 è stato tra i Nuovi Eroi premiati con l'Onorificenza di Cavaliere ‘Bianco’ al merito della Repubblica Italiana dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella, per il suo impegno durante la prima fase della pandemia legata al Covid-19 (charity tour con 24 tonnellate di derrate alimentari portate con i pullman alle famiglie bisognose).

Una vita che ha ispirato l'attore siciliano Diego Cammilleri, per anni al lavoro nella Prefettura piemontese, e ha portato alla nascita di "Lupo Bianco", film patrocinato dal Miur ancora in produzione che sarà proiettato durante il Festival del Cinema di Venezia (1-11 settembre 2021) e, di conseguenza, potrebbe ricevere anche un importante riconoscimento di livello internazionale.

La visita in Comune

Come detto, la vita lecchese di Carlo Olmo, laureato in Giurisprudenza e operativo come avvocato fino al 2013, è stata brevissima, ma tra pochi giorni passato e presente si ricongiungeranno: il 55enne filantropo sarà infatti ricevuto dal sindaco Mauro Gattinoni durante la prossima settimana:

"Un gesto che mi ha molto colpito - ha spiegato -. Io Lecco non l'ho mai visitata. E oggi, a 55 anni, ho scritto stamattina al Sindaco di Lecco per il desiderio di conoscere la bellezza di Lecco. Con una gentilezza e sollecitudine di grandissima cortesia, Mauro Gattinoni, Sindaco di Lecco, mi ha scritto nel pomeriggio esprimendo il piacere di incontrarci.

Sono commosso.

Sentire delle Istituzioni vicino anche in un semplice gesto conviviale dà molta serenità al cuore e vicinanza di spirito. Esempio che spero di veder sempre più replicato in tutti gli ambienti e contesti sociali. Grazie di cuore Signor Sindaco di Lecco, Le porterò tutto il calore della nostra terra. Come ho già fatto con Catania.

Il film "Lupo Bianco"

La storia di un orfano, che ha fatto dell’amore ricevuto un moltiplicatore di opportunità, esce dalla porta della sua vita privata per essere raccontata al grande pubblico grazie all’intuizione dell’attore Diego Cammilleri, siciliano, che ha lavorato per anni nella Prefettura di Vercelli, prima di sposare l’arte della recitazione. Cammilleri, infatti, colpito dalle vicende di Carlo Olmo e dalle sue incredibili donazioni durante il Covid – dalle migliaia di mascherine donate ai charity tour con 24 tonnellate di derrate alimentari portate con i pullman alle famiglie bisognose fino alle stanze degli abbracci per bambini e case di riposo – ha proposto a Olmo la sua idea.

Ma lui sulle prime ha rifiutato: "La mia storia mi sembrava troppo normale per diventare materia da film – racconta Olmo a Veronica Marino per l’Adnkronos - Poi l’entusiasmo di Cammilleri mi ha convinto e da quel momento tutto ha preso il via con la sceneggiatura di Stephanie Beatrice Genova, la regia di Tony Gangitano, il patrocinio del Ministero dell’Istruzione e della Ricerca e la decisione di Antonio Chiaramonte (patron di CinemaSet, ndr) di produrre il film nel quale sarà Sebastiano Somma a interpretare me e Simona Cavallari a vestire i panni della mia compagna, Angela”.

Cosa è scattato precisamente dentro Carlo Olmo per fargli dire sì? "La considerazione che questo film sul Lupo Bianco, in questa epoca di incertezze e timori, possa trasferire, soprattutto ai giovani, un messaggio positivo di speranza e di poter e voler agire nel bene che genera il bene quando le circostanze chiamano ad essere presenti in eventi importanti per la vita dell'uomo e per la propria evoluzione secondo quelli che posso riassumere nei dogmi distintivi del Lupo Bianco: L'Amore lascia il segno! Promessa mantenuta! Non si molla mai!". Sì perché, spiega Olmo citando il motto clou della sua vita, "la vita mi ha tolto tutto, la vita mi ha ridato tutto; ora è tempo che io restituisca alla vita". Il cast di 'Lupo Bianco' è ricco, oltre a Somma e Cavallari, ci sono Vincent Riotta, Gaetano Aronica, Guia Jelo, Antonella Ponziani, Rosario Petix , Francesca Rettondini, Alessandro De Marco, Diego Cammilleri, Emanuele Olmo. E a strettissimo giro si entra nel vivo: il 17 gennaio inizia il casting a Vercelli per attori generici e comparse. E il primo ciak del ‘Lupo Bianco’ è fissato per l’ 8 febbraio.

La storia di Carlo Olmo

Com'è nato il soprannome Lupo Bianco? "Da una preghiera. Il 4 marzo ero in ginocchio nel piccolo Tempio della mia Accademia di Arti Marziali a Vercelli che recitavo il Padre Nostro in aramaico antico contro la Pandemia quando misteriosamente, forse per un effetto ottico, è apparso sul vetro di un quadro sacro al mio fianco il muso stagliato di un Lupo Bianco che poi si è dissolto. Quella visione è entrata in me e ne ho fatto un simbolo di resilienza e resistenza al Covid-19”. Covid che lo ha visto in prima linea: "Un giorno, a marzo, ho chiamato un caro amico medico della Cardiologia Asl di Vercelli e lui mi ha detto ‘Come possiamo aiutare gli altri se non siamo protetti noi?’. Allora gli ho chiesto cosa servisse all'Ospedale e lui: ‘ventilatori, perché la gente muore soffocata e mascherine per proteggerci’. Da lì ho sentito una fiammata interiore che mi ha spinto ad agire per cercare tutti quei dispositivi per i sanitari dentro e fuori gli ospedali". E così ha reperito 3 ventilatori Polmonari per la Rianimazione di Vercelli, oltre 160.000 mascherine, 8000 camici e tute, 40.000 guanti e 250 saturimetri.

La solidarietà non è solo un esborso economico, se pure molto lodevole, ma è anche un grande impegno concreto che mobilità persone e cose e richiede anche creatività e inventiva. Carlo Olmo ha dalla sua tutto questo, e, in aggiunta, un legame speciale con la Cina che lo ha aiutato ad aiutare: "Conosco il mondo cinese da oltre 40 anni avendo la passione delle loro Arti Marziali e di una cultura antichissima che affonda le radici nel Taoismo, Buddismo e Confucianesimo. E sono discipline - osserva - che, per quanto integrate in una società molto disciplinata e autoritaria, insegnano valori secolari di condivisione sociale, egualitarismo e solidarietà di profonda umanità che danno una matrice di regole ordinate per una convivenza civile e in molta sintonia con le forze della natura. Proprio la comprensione interiore di questi principi mi ha permesso di interagire con le loro espressioni istituzionali e produttive per reperire per il nostro territorio con grande amicizia solidale tutti i Dpi necessari per questa emergenza".

Carlo Olmo ha un passato molto difficile alle spalle che, però, ha fatto da propulsore per il cammino che lo ha portato a diventare chi è oggi: "La mia storia personale di orfano in estrema sofferenza, poi benedetto da una adozione che mi ha fatto crescere con sani valori, ha inciso in modo determinante su tutti i cambiamenti nella mia vita. Un brutto caso giudiziario di pedofilia mi ha portato poi a cambiare rotta definitivamente e, abbandonata la toga, ho indossato per sempre la divisa di Maestro di Arti Marziali Cinesi coltivandone gli insegnamenti edificanti proprio per i giovani e tutti coloro che desiderano migliorare in un percorso consapevole di virtù e coraggio. In questo il donarsi agli altri in aiuti e opere caritatevoli è maturato come il mio agire civile in ogni giorno e in ogni parte del mondo".

  • Nel 2005, come membro dell'Avvocati senza Frontiera (associazione degli avvocati senza frontiere);
  • è stato coinvolto per anni nel presentare casi per la difesa di bambini in difficoltà in molti paesi tra cui Pakistan, India, Tailandia;
  • nel 2005: è stato chiamato da Gabriella Lavorgna, cancelliera della Camera dei deputati, come relatrice in una conferenza internazionale sulla pace "Shanti Mandir" (Mandir della Pace), dove ha affrontato la questione della protezione dei bambini abbandonati nei paesi in via di sviluppo;
  • sempre per la lotta per i diritti dei bambini, ha viaggiato in tutto il mondo; Pakistan e Tailandia (dove ha svolto un riconoscimento familiare), Cina, Corea e infine in Nepal. Nel 2018 a seguito di un viaggio in Cina a livello istituzionale con il Comune di Vercelli, ha effettuato un gemellaggio tra la città cinese di Pengzhou e la città di Vercelli (IL Presidente della Federazione Nazionale Italia-Cina Hu Shaogang Ha fortemente caldeggiato la sua candidatura al console onorario dell'Uganda proprio in virtù relazioni estremamente collaborative tra Cina e Uganda e dei forti legami che uniscono Carlo Olmo alla stessa comunità cinese);

Nello sport:

  • dal 1986 dirige la Scuola di arti marziali di Vercelli e si unisce al Consiglio Federale della W.U.K.F (Unione delle Federazioni Kung-Fu) ottenendo nel 1991 il grado di Cintura Nera 1° Chieh.
  • Nel 1993 ha frequentato alcuni monaci Shaolin al Temple "International Shaolin Wushu Trainig School" nella Repubblica di Cina.
  • Nel 1991 il Panathlon Italia gli ha conferito il premio per la migliore associazione sportiva di arti marziali nella provincia di Vercelli.
  • Dal 1996 diventa Master Leader della Shen Qi Kwoon Tai Academy che con i suoi 250 membri rappresenta una delle realtà più importanti e riconosciuta dal Coni.

Come artista:

  • Nel 2018 ha pubblicato "Gli Infiniti diversi", una raccolta di oltre 200 poesie tra cui una composizione di questi intitolata "Notturno" che è stata riconosciuta come finalista nella quarta edizione del prestigioso premio internazionale di poesia Salvatore Quasimodo. Inoltre, gli stessi versi furono usati come soggetto teatrale e i proventi degli spettacoli (meno le spese) furono donati all'Aism (Associazione Italiana Sclerosi Multipla).
  • Il 23/03/2019 al Teatro Civico di Vercelli (esaurito) il suo Melodramma in 2 atti "Il cerchio della luna - Storia della Grande Dea" viene presentato in prima mondiale, con musica composta da Giacomo Platini, eseguito dall'Ofi (Orchestra Filarmonica Italiana) e presenza come narratore del più grande doppiatore italiano, Luca Ward. Questo gli è valso anche il riconoscimento della stampa cinese che lo definisce definitivamente come "il nuovo Marco Polo". Una scatola contenente il film documentario della rappresentazione è stata consegnata anche al presidente cinese Xi Jinping.

Da filantropo e benefattore:

  • Ha sempre dato il suo appoggio gratuitamente a molte associazioni e si è impegnato in molti casi a proteggere e difendere i diritti dei minori (come già indicato nei punti precedenti).
    Inoltre:
  • nel 2018 ha donato 18.240 euro per due orfanotrofi a Katmandu;
  • nel gennaio 2019 ha donato un'ambulanza alla Croce Blu di Vercelli;
  • nell'aprile 2019 e nel gennaio 2020 ha donato € 200.000 al reparto di oncologia dell'Ospedale pediatrico Regina Margherita di Torino attraverso l'Aop (Associazione pediatrica oncologica) che gli conferisce il titolo di Presidente Onorario;
  • nel maggio 2019 è entrato a far parte della causa no profit "Wecare" per la costruzione di un ospedale ad Aber (Uganda), donando € 250.000. Ciò ha permesso di coprire completamente i costi dell'intera costruzione di questa importantissima struttura sanitaria che servirà un bacino di circa 450.000 ugandesi permettendo, non solo di alleviare molti ricoveri a Kampala, ma di essere in grado di intervenire sulla maggior parte delle malattie purtroppo presenti, direttamente ad Aber (sono previste 3 sale operatorie per il rischio infettivo, complete di impianti, attrezzature e medicinali, nonché del sistema vitale di condizionamento dell'aria). Grazie alla sua donazione, i lavori non si sono mai fermati.
  • nel luglio 2019 dona 50.000 euro alla Fondazione Santina di Monsignor Luigi Ginami (della Segreteria di Stato vaticana) che viene utilizzata per costruire una scuola materna in Perù, una biblioteca per bambini in Kenya e per portare elettricità in un villaggio in Vietnam in un area che definire poverissima suona come un eufemismo.
  • nel dicembre 2019, ne donerà altri 50.000 alla fondazione Santina per un progetto che vedrà la costruzione di un'aula in una prigione femminile in Messico dove i detenuti possono trascorrere del tempo con i loro figli e un altro progetto a Mosul, in Iraq.

    MARZO - MAGGIO 2020
  • Per quanto riguarda l'emergenza del Coronavirus, l'azione di Carlo Olmo è stata salvifica: quando già a marzo c'era il rischio di un vero disastro a causa della totale mancanza di DPI nell'ospedale di Vercelli, ha acquistato tramite contatti cinesi, soprattutto grazie alla sua amicizia fraterna con Paolo Hu, 160.000 chirurgici e ffp2, nonché camici, sovrascarpe , occhiali per visiere, maschere ffp3, disinfettanti e vari altri DPI. L'importo che ha speso finora in dpi è di circa € 200.000. Ha anche donato un Lettino ergometrico, una sonda ad ultrasuoni e tre respiratori al dipartimento di cardiologia per oltre 110.000 euro.

    MAGGIO 2020
  • Olmo ha donato 60.000 all'Università del Pemonte orientale per coprire l'impossibilità di pagare le Le rette universitarie e di proseguire così negli studi per molti studenti di medicina a causa della crisi economica post-Coronavirus.
  • Il 2 giugno il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricevuto il prestigioso onore di "Cavaliere al merito della Repubblica italiana" per l'immenso lavoro di solidarietà e generosità profuso a piene durante la pandemia.
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