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Acto Lombardia inaugura “La casa delle donne” all’ospedale Manzoni di Lecco

«Sarà un luogo di aggregazione per tutte le donne colpite da tumori ginecologici, con laboratori mensili nei settori della psiconcologia, nutrizione, sport e beauty»

Sabato 5 settembre dalle 10 a mezzogiorno prenderà il via presso l’ospedale Manzoni di Lecco “La casa delle donne”, il nuovo progetto di Acto Lombardia (Alleanza contro il tumore ovarico) rivolto a tutte le donne colpite da tumori ginecologici. Con questa iniziativa l’Asst di Lecco riapre le sue porte ai pazienti con attività aggregative mirate a sensibilizzare il territorio, e in questo caso le donne, relativamente a problematiche di salute. L’iniziativa prevede incontri a cadenza mensile (5 settembre, 10 ottobre e 7 novembre con entrata fino ad esaurimento posti) con attività ludico-informative; sono previsti workshop con specialisti nei settori della psiconcologia, della nutrizione, dello sport e del beauty.

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“La casa delle donne” vuole essere un vero e proprio laboratorio in cui il confronto tra persone che hanno affrontato o stanno affrontando lo stesso percorso si trasforma in un utile strumento di crescita e condivisione. E quale luogo migliore se non l’ospedale? Visto negli ultimi tempi come luogo “pericoloso”, oggi ha bisogno di tornare a vivere e portare sollievo a tutti i suoi pazienti.

Alessia Sironi: «È necessario fornire un supporto che spazia dalla nutrizione all'aiuto psicologico»

«È proprio questo che ci ha fatto pensare ad un progetto che già ci stava a cuore, ma che oggi riteniamo essere ancora più importante: la “costruzione” di un luogo sicuro di aggregazione per tutte le donne colpite da tumori ginecologici - dichiara Alessia Sironi, presidente di Acto Lombardia - Noi di Acto Lombardia conosciamo bene le esigenze delle donne perché siamo tutte passate attraverso questa grave neoplasia. Ecco perché sappiamo che è necessario garantire un supporto che spazia dalla nutrizione alla bellezza, fino all’attività fisica e all’aiuto psicologico». 

Il direttore Favini: «Oltre al covid l’attenzione deve rimanere alta anche su altre patologie come quelle oncologiche»

«Il progetto è stato accolto con entusiasmo da medici e infermieri del nostro ospedale - spiega Paolo Favini, direttore generale dell’Asst di Lecco - In questi mesi l’attenzione sanitaria e mediatica si è concentrata sulla pandemia da Covid-19 ma l’attenzione deve rimanere alta anche su altre patologie quali, fra le altre, quelle di natura oncologica, sia per quanto riguarda la prevenzione sia per le attività di cura e sostegno ai pazienti. Il nostro compito torna ad essere quello di accogliere i nostri malati facendoli sentire al sicuro. In un luogo dove si trova conforto e che non bisogna temere a causa del virus». 

Antonio Pellegrino: «Per contrastare queste malattie occorre impegnarsi su più fronti»

«Quando si parla di tumori ginecologici si fa riferimento a tumori molto diversi fra loro sia per età di insorgenza, sia per decorso sia per terapia - sottolinea Antonio Pellegrino, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Ostetricia e Ginecologia dell’Asst di Lecco - Per alcuni molto importante è la prevenzione, come per il tumore della cervice uterina, per altri lo stile di vita, come per il tumore dell'endometrio, per altri ancora l'innovazione e la ricerca in ambito terapeutico, come per il tumore dell'ovaio. Quello che accomuna tutte queste malattie è l'impegno richiesto nell'affrontarle, da parte dei medici ma soprattutto da parte delle pazienti. Per questo motivo il progetto "La casa delle Donne" che Acto Lombardia, con mia grande soddisfazione, ha deciso di portare nella nostra struttura, è uno strumento di supporto, confronto e conforto per le nostre pazienti che non possiamo che accogliere con entusiasmo».

Tiziana Dell'Anna: «Una proficua collaborazione, un sostegno concreto alle pazienti»

«La collaborazione fra Acto Lombardia e la Ginecologia Oncologica dell’Ospedale di Lecco sta diventando sempre più solida e proficua ed è sicuramente un punto di forza per le nostre pazienti - commenta Tiziana Dell’Anna, Responsabile Unità Ginecologia Oncologica dell'ospedale Manzoni - Noi medici, oncologi, ginecologici e radioterapisti, che da anni ci occupiamo di pazienti con tumori femminili sappiamo quanto la terapia non debba essere intesa a compartimenti stagni e quanto siano importanti il supporto psicologico, la giusta alimentazione e quanto una sana attività fisica, magari all’aperto, possa essere una distrazione e possa aiutare corpo e mente. E allora perché non offrire queste attività o spunti per guardare la malattia anche da un’altra prospettiva proprio all’interno dell’ospedale dove si fanno tutte le altre terapie? Ci auguriamo che le nostre pazienti accolgano “La casa delle donne” con il nostro stesso spirito e con la fiducia che le contraddistingue». 

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