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Giovedì, 28 Marzo 2024
In ricordo / Valsassina / Grigna Settentrionale

Nasce la proposta: intitolare il rifugio del Grignone a Claudio Ghezzi

La scomparsa del "Re della Grigna" ha lasciato un grande vuoto negli appassionati: e s'ingrossa il fiume dei proponenti

Far vivere per sempre il "Re" con la sua Grigna. È grande il vuoto lasciato dalla scomparsa di Claudio Ghezzi, 69enne alpinista di Missaglia che domenica ha perso la vita sulla ferrata che porta al Sasso dei Carbonari. Non si contano i messaggi di cordoglio apparsi sui social network, arrivati a centinaia nei confronti di una figura che tutti, e non per modo di dire, avevano avuto modo d'incrociare sulle vette simbolo delle nostre Prealpi. 

“Non ci sono parole per esprimere il grande dolore della giornata odierna (domenica 12, ndr). Riposa in pace grande Claudio, sarai per sempre il custode della tua Grigna. Con affetto, i gestori del rifugio Brioschi e Rosalba, con tutti i tuoi amici della Montagna”: questo il breve messaggio diffuso dai gestori delle strutture che si trovano sulle Grigne.

La proposta: il rifugio Brioschi-Ghezzi

Nel frattempo si sta via via ingrossando il fiume di persone che sposano la proposta di affiancare il nome di Claudio Ghezzi a quello di Luigi Brioschi per quanto riguarda l'intotolazione del rifugio posto ai 2.410 metri di quota della Grigna Settentrionale. Una proposta della quale, ovviamente, andrà valutata la fattibilità.

Il rifugio, di proprietà del Cai di Milano e gestito da Alex Torricini, fu inaugurato il 10 ottobre 1895 con il nome di Capanna Grigna Vetta su progetto dell'ingegner Giannino Ferrini. Fu, sul versante italiano delle Alpi, la seconda capanna aperta in vetta dopo la Capanna-osservatorio Regina Margherita iniziata nel 1890 dal Club Alpino Italiano di Torino sulla punta Gnifetti del Monte Rosa a quota 4 550 m. Ampliato nel 1903 e nel 1926, a seguito della seconda ristrutturazione finanziata in gran parte dall'alpinista Luigi Brioschi, che donò 500 lire, cambiò nome in onore dello stesso. Nel 1944, durante la Seconda guerra mondiale, venne incendiato, distrutto e ricostruito nel 1948. Il 9 settembre 1950 fu eretta una croce da parte della sezione Falc di Balsamo, mentre i lavori di ampliamento più recenti risalgono al 1995.

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