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Il Comune molla l'ex 'Poli': sarà venduto, ora si cerca una nuova sede

Durante la commissione consiliare congiunta I e II l'Amministrazione ha proposto la messa in vendita della sede di via Marco d’Oggiono

Come da anticipazionie, è stata presentata lunedì sera, nel corso della commissione consiliare congiunta I e II, la proposta di variazione del “Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari” per il triennio 2021-2022-2023. All’interno viene proposta l’alienazione del complesso immobiliare dell’ex Politecnico di via Marco d’Oggiono 18, che ne comporterà la messa in vendita e l’avvio di un percorso di ricerca di una nuova sede comunale. E si parla sempre con forza del palazzo di piazza Garibaldi che per tanti anni ha ospitato la Banca Popolare di Lecco e la Deutsche Bank.

"La nuova sede comunale è una questione indispensabile e indilazionabile per la quale oggi, grazie alle leggi sulla rigenerazione urbana e ai fondi in arrivo dal Pnrr, è possibile pensare a una soluzione nuova, più efficiente per i cittadini e più rispondente alle esigenze dei servizi comunali - spiega il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni -. Come Amministrazione abbiamo riconosciuto che la soluzione precedentemente prospettata, quella dell’immobile di via Marco d’Oggiono 18, non fosse alle condizioni di oggi quella logisticamente ed economicamente più funzionale. Le evidenze tecniche hanno, infatti, reso plastiche alcune criticità: il parziale finanziamento della ristrutturazione della sede, l’ubicazione di 70 posti lavoro nel piano seminterrato, la capienza di 268 persone a fronte dei quasi 360 dipendenti comunali, con la necessità di dover mantenere la sede di palazzo Bovara e, conseguente, di una costosa ristrutturazione".

La variazione al “Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari” presentata lunedì verrà sottoposta al voto del Consiglio Comunale, in programma per il prossimo 2 novembre 2021, congiuntamente alla variazione del “Bilancio di previsione” per il prossimo triennio, nel quale pertanto non figurano più le risorse economiche per la ristrutturazione della sede di via Marco d’Oggiono, che sarà messo in vendita per una cifra pari a 6,2 milioni di euro.

"A quel punto si aprirà un’indagine di mercato volta a valutare se a Lecco vi siano immobili con caratteristiche tecniche ed economiche congrue per la nuova sede comunale, ossia con tempi di riqualificazione sostenibili, che possano garantire spazi adeguati per accogliere in un unico stabile tutti gli uffici comunali sparsi oggi in diverse sedi e che possano ricevere dignitosamente i cittadini".

Undici milioni per il nuovo Comune di Lecco

“Siamo convinti che la scelta della precedente Amministrazione di trasferire gli uffici sia indispensabile e indilazionabile, così come riteniamo condivisibile la rigenerazione di uno stabile già esistente - ha spiegato l'assessore al bilancio Roberto Pietrobelli in commissione -. Ciononostante, dalla fase di approfondimento del progetto di ristrutturazione della sede di via Marco d’Oggiono sono emerse criticità, la prima delle quali è il finanziamento dell’opera, completo solo per il primo lotto per 10,7 milioni di euro; con il secondo lotto saremmo arrivati a 18 milioni di euro”. La seconda criticità risiederebbe “nella ristrutturazione del seminterrato, perché vari uffici, per un totale di circa 70 posti di lavoro, non potrebbero essere trasferenti lì” per l’insufficiente aerazione.

Il costo di gestione di Palazzo Bovara “è di oltre un milione di euro l’anno e c’è” un’infinita serie “di migliorìe da apportare”, il che obbligherebbe il Comune a spendere “anche altri 8-9 milioni di euro”, con data d'inizio dei lavori prevista per fine 2024, una volta aperta l’eventuale sede di via Marco d’Oggiono. A questo punto l’Amministrazione si è chiesta “se non fosse il caso di trovare una sede che potesse raccogliere tutti gli uffici comunali in una sola sede”, evitando lo spacchettamento tra Bovara, stabile di via Marco d’Oggiono ed ex Provincia di fronte all’ex Politecnico per quanto rigaurda gli uffici dei Servizi Sociali.

Presentazione giunta lecco 20 ottobre 202010 Roberto Pietrobelli-2

Ecco perché si passerà dalla valutazione di altre strade, “di assoluto buonsenso”, passando da una “manifestazione di pubblico interesse per il trasferimento di tutti gli uffici”. Per raccogliere la proposta si passerà forse dalla “rimodulazione del Piano delle Opere Pubbliche”. Dal punto di vista del sostegno finanziario “si può accendere un mutuo, come concesso agli enti comunali che, come noi, hanno le caratteristiche adeguate”, preventivando circa 11 milioni di euro per l’acquisto tra gennaio e febbraio 2022 tramite il finanziamento esterno. Nel 2022 “potrebbero verificarsi delle probabilità: le proposte dei contributi per l’esecuzione delle opere pubbliche di rigenerazione urbana saranno più chiare, mentre il rendiconto di bilancio ci dirà a quanto ammonterà l’avanzo di bilancio; queste fonti alternative di finanziamento ci permetterebbero di alleggerire le spese legate al mutuo stesso e anche quelle legate alla ristrutturazione”. Il tutto “senza intaccare il percorso a livello urbano che ci siamo prefissati e prevede l’esecuzione di varie opere”.

Il trasferimento in una nuova sede “è improcrastinabile e chi è contrario alla manifestazione di pubblico interesse approva un investimento di circa ulteriori 20 milioni per le ristrutturazioni ancora da fare”.

“Doveroso”

“Riteniamo necessario e doveroso andare a effettuare una variazione sul piano delle alienazioni e valorizzazioni attualmente in vigente, approvato il 25 gennaio 2021, nella quale era inserita la vendita dell’immobile di via Sassi per un valore di 3,5 milioni di euro, cifra che sarebbe stata reinvestita nella ristrutturazione del lotto 2 di via Marco d’Oggiono”. La variazione prevederebbe “l’integrazione del piano con la vendita” dell’ex ‘Poli’, ha specificato in seconda battuta l'assessore alle opere pubbliche Maria Sacchi.

Dopo la presentazione degli assessori ha fatto seguito il lungo dibattito tra la Giunta e i consiglieri, con varie critiche piovute verso la maggioranza da parte gli avversari politici. In linea generale sono state le tempistiche ristrette per la votazione del Consiglio (7 giorni) e quelle necessarie per portare a termine la massiccia operazione immobiliare, oltre, ovviamente, ai tanti dubi espressi per la tematica economico-finanziaria legata all'operazione.

inaugurazione scuola infanzia santo stefano 15 settembre 20214 maria sacchi-2

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