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Diretto delle 6.09 da Colico a Rogoredo, "da Regione ancora nessuna risposta"

Raffaele Straniero, consigliere regionale del Pd, deposita l'interrogazione in cui chiede spiegazioni riguardo la modifica alla stazione di destinazione. "Chiesto se non si ritenga opportuno sospendere il provvedimento"

Raffaele Straniero, consigliere regionale del Pd, ha depositato l'interrogazione in cui chiede spiegazioni della modifica alla programmazione del treno Regio Express 2895 Colico-Milano Centrale delle 6.09 con spostamento del capolinea a Milano Rogoredo. "È a risposta scritta, così per lo meno rimarrà nero su bianco. L'abbiamo protocollata lunedì e speravo di avere già un cenno di riscontro, ma evidentemente l'assessorato ai Trasporti prende tempo: segno che è difficile dare una giustificazione di una scelta del genere a centinaia di cittadini che scendono dall'altolago a Milano per lavorare e studiare”, commenta il consigliere Pd.

Nell'atto si chiede di sapere "per quale motivo Regione Lombardia abbia dato corso alla modifica della programmazione del treno Regio Express 2895 da Colico a Milano Centrale, prevedendo lo spostamento del capolinea a Milano Rogoredo; le ragioni del mancato coinvolgimento delle rappresentanze dei pendolari e degli enti locali dei territori interessati dalla linea ferroviaria in oggetto; se non si ritenga opportuno sospendere il provvedimento in questione, subordinandolo all’esito di uno specifico confronto con gli enti locali, i rappresentanti dei viaggiatori e i comitati pendolari".

"Il treno più affollato della tratta"

"Voglio solo ricordare che quel treno ferma in tutte le stazioni dei paesi della sponda orientale del lago di Como, a Lecco, a Calolziocorte-Olginate, a Cernusco-Merate, Carnate-Usmate e Monza e rappresenta uno dei treni più affollati della tratta Colico-Lecco-Milano, in esercizio nel pieno della fascia di punta per i pendolari diretti nel capoluogo lombardo - aggiunge Straniero - L'assessora ai Trasporti, in Conferenza del Tpl del 10 dicembre 2021, si era presa l'impegno di confrontarsi preventivamente con gli enti locali e i rappresentanti dei viaggiatori già a gennaio 2022, cosa mai avvenuta".

E i treni della Valtellina, "in un'ottica di eventuale supplenza rispetto alle necessità di collegamento con Milano Centrale, non possono migliorare in termini di capacità, né con la previsione di un maggior numero di carrozze né con l’impiego di carrozze a due piani, a causa dei limiti dell'infrastruttura ferroviaria esistente a nord di Lecco. Insomma, ci attendiamo parecchi disagi per i viaggiatori e un sensibile aumento dei tempi di percorrenza per il raggiungimento dei luoghi di lavoro e di studio", conclude il consigliere Dem rimanendo in attesa di una risposta.

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