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Sabato, 20 Aprile 2024
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Valmadrera ha salutato Don Tommaso: a novembre la partenza per il Perù

Partita la sfida benefica: riempire 300 carrelli della spesa di beni alimentari da inviare oltreoceano

Ecco l'ultimo saluto di Valmadrera per don Tommaso Nava. Il campo sintetico di calcio dell’oratorio di via Bovara, tribuna e panchine comprese, si sono riempiti di cittadini, domenica, per l’ultima Santa Messa del sacerdote.

Come noto il prete partirà il prossimo novembre per la missione diocesana di Pucallpa in Perù, ai confini della foresta amazzonica e quindi tantissime persone lo hanno voluto ringraziare e salutare. Ad iniziare dal parroco don Isidoro che ha definito don Tommaso un sacerdote davvero innamorato di Gesù, pieno di slanci ed entusiasmo. A lui si è affiancato don Adelio Brambilla, predecessore di don Isidoro: “È stato impossibile litigare con te!”, il suo simpatico saluto assieme a suor Donatella e suor Enrica, che con lui hanno contribuito a rinnovare l’oratorio, superando qualsiasi distinzione tra maschile e femminile.

Il sindaco Antonio Rusconi ha posto invece l’accento sull’impegno per gli ultimi di don Tommaso: “Anche a noi amministratori hai parlato spesso di inclusione sociale, di accoglienza dello straniero, di fratellanza universale”.

Il festeggiato non ha potuto che ringraziare Valmadrera per le tantissime esperienze vissute in dieci anni da coadiutore: “Se parto è colpa vostra perché mi avete dato una così ricca testimonianza di fede e amore che tutto ciò non può non debordare e raggiungere oltreoceano il Perù. Non saremo lontani, quest’affetto, quest’unica Chiesa ci unisce e avvicina”. La festa nel pomeriggio si è trasferita in via dell’Asilo con la palestra trasformata in una grande sala da pranzo, per non parlare dei giochi, dei tanti saluti e abbracci spontanei.

La sfida benefica

Nel cortile è partita l’operazione Container tramite la raccolta di prodotti alimentari a lunga conservazione (pasta, riso, scatolame, farina, zucchero, olio...) da spedire dopo Natale alla missione di don Tommaso.

La sfida è lanciata: riempire 300 carrelli da supermercato, 120 quintali di merce segno concreto di solidarietà. I supermercati Eurospin di Malgrate e Md di viale Promessi Sposi hanno dato la loro disponibilità per una zona alle casse che funge da punto di raccolta: chi entra e fa la spesa può lasciare lì le confezioni da donare alla parrocchia.  Anche il supermercato Sigma di viale Promessi Sposi collabora all’operazione container mettendo in vendita pacchi di prodotti pronti per essere direttamente consegnati in via dell’Asilo.

Nella serata di sabato 23 un pullman aveva accompagnato don Tommaso in Duomo, dove, durante la veglia missionaria diocesana, l’Arcivescovo aveva consegnato il Crocefisso ai missionari in partenza e don Tommaso ha avuto modo di portare la propria testimonianza a circa 300 19enni convocati dall’Arcivescovo per il rito della Redditio Symboli.

Il saluto del sindaco Antonio Rusconi

Ciao don,

consentimi di rivolgerti con il termine con cui la comunità di Valmadrera ti ha sempre chiamato e consentimi un saluto e un grazie non formale, forse non da sindaco, a nome di tanti valmadreresi.

Grazie dunque per la tua presenza da educatore, sacerdote e insegnante, una presenza appassionata e motivata, che è riuscita a formare giovani partecipi della comunità e interessati anche ai temi della solidarietà e della giustizia sociale, proponendo loro modelli alti per affrontare con responsabilità ed entusiasmo la vita.

E hai parlato a tutti, in modo chiaro, evidenziando che il Vangelo e l’essere credenti non si ferma solo alla Messa, alle presenze, alle forme, ma che proprio nelle Beatitudini, sta scritto: “Beati i poveri”.

Lo hai rivolto anche a noi amministratori questo appello, se la politica è davvero prendersi cura della propria città, ci hai parlato di inclusione sociale, di accoglienza dello straniero, di fratellanza universale.

Erano e sono le parole del Vangelo, di Papa Francesco nella “Fratelli tutti”, ricordandoci che il Buon Samaritano anticipa il bisogno per evitare di dare il soccorso dopo, in un’ottica dove nessuno deve qualcosa a un altro se non la reciprocità dell’amore.

Lo hai evidenziato questo valore dell’accoglienza nel tuo quotidiano lavoro in oratorio e questo ci ha interpellato, talvolta inquietato perché chiamava a rispondere il sacerdote o il levita, o laicamente, il don Abbondio che abita in ognuno di noi.

Hai interrogato l’ipocrisia o la coerenza tra le nostre parole e la vita, un po’ come accadde ai ricchi notabili di Assisi che nella Basilica di S. Francesco, dove si possono ammirare affrescate da Giotto ventotto scene che narrano la vita del Santo, non vollero pagare la realizzazione della ventinovesima scena, quella del bacio e dell’abbraccio di San Francesco con il lebbroso a Rivotorto.

Stai per partire per un Paese in un viaggio che religiosi e laici di Valmadrera hanno già percorso a lungo e forse per questo, nel recital di domenica, i tuoi giovani hanno ricordato che “parte anche chi resta”, perché anche qui sentiamo il bisogno di avere fame e sete di giustizia. Non casualmente Paolo VI ha sempre sottolineato che “i giovani hanno bisogno più di testimoni che di maestri”.

Hai risposto loro con la canzone “Ama e cambia il mondo”, per ricordare la responsabilità e l’impegno quotidiano di ognuno di noi per diminuire e alleviare le ingiustizie che colpiscono gli ultimi.

Don Milani ha scritto: “Se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri, allora io dirò che, nel nostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni sono la mia Patria, gli altri i miei stranieri”.

Era un profeta disarmato che parlava come in un tramonto e oggi la sua parola rivela l’intensità della luce.

La tua scelta don Tommaso, a qualcuno è sembrata sorprendente, ma in effetti è stata la logica coerenza con quanto ci hai comunicato, offerto, incitato a fare in questi dieci anni.

Hai scelto di stare in mezzo agli ultimi, che quella era la prossima tappa del tuo percorso: ci sono gesti che valgono più di tante belle parole, sono VITA.

Buon viaggio, don.

Il Sindaco
Antonio Rusconi

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