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Lavoratori di Dussmann del Manzoni, assemblea fuori dall'ospedale

Paleari (Cgil): «Ci sentiamo traditi perché non sappiamo se sia l'azienda ospedaliera o la Dussmann a tirarla per le lunghe. Riteniamo che l'Asst non stia facendo il proprio dovere per chiudere in modo definitivo gli spazi da inserire nell'appalto

«Vogliamo far sapere a tutti le nostre condizioni». Per questo le lavoratrici e i lavoratori di Dussmann dell'ospedale Manzoni di Lecco, intorno alle 13 di oggi, mercoledì 12 febbraio, hanno svolto l'assemblea sindacale nel cortile.

Marco Paleari, segretario della Filcams Cgil Lecco, spiega il motivo dell'incontro, con tanto di megafono, all'aperto. «Ci sentiamo traditi perché non sappiamo se sia l'azienda ospedaliera o la Dussmann a tirarla per le lunghe - spiega il sindacalista - Riteniamo che l'Asst non stia facendo il proprio dovere per chiudere in modo definitivo gli spazi da inserire nell'appalto. Pare che le planimetrie anagrafiche siano rimandate al mittente con ancora errori da rivedere e questo comporta un allungamento dei tempi per la redistribuzione delle ore».

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«Vogliamo però anche far sapere che a quattro mesi dal cambio d'appalto, e con il conseguente taglio del 30% delle ore lavorate (e quindi dello stipendio), non siamo ancora riusciti a trovare un accordo per cercare di recuperare le ore da redistribuire alle dipendenti - prosegue Paleari - Stiamo parlando di lavoratrici invisibili, che nessuno vede, ma che svolgono un servizio fondamentale in ospedale perché mantengono gli ambienti puliti. E nonostante i problemi con l'azienda la qualità del loro lavoro non è peggiorata».

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