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Martedì, 23 Aprile 2024
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Mulino di Valmadrera: altri fondi per il restauro, due anni per i lavori

Il Gal "Quattro Parchi Lecco Brianza" ha concesso un importante finanziamento in favore del progetto di recupero a scopo didattico

Va avanti l'iter per restaurare il vecchio mulino di Valmadrera. Il Comune ha ottenuto un finanziamento di 140mila euro dal Gal "Quattro Parchi Lecco Brianza" nell'ambito del progetto che prevede il recupero e il risanamento di strutture e fabbricati, “a cui abbiamo partecipato con il progetto relativo al restauro e risanamento conservativo dell’immobile dell’antico mulino per finalità didattiche/dimostrative”.

Un progetto per recuperare l'antico mulino

L’operazione del Gal incentiva gli interventi di recupero, riqualificazione e valorizzazione di fabbricati e manufatti “che rappresentano una testimonianza significativa dell’economia rurale tradizionale (agricola, artigianale, industriale, culturale). Il sostegno al recupero e alla valorizzazione del patrimonio storico e culturale locale contribuirà allo sviluppo integrato del territorio e alla crescita dell’occupazione e alla conservazione dell’identità rurale dei territori e delle popolazioni”.

Mulino di Valmadrera: il progetto di recupero

Si tratta di un edificio risalente al XVII secolo, ampliato nel 1854, come testimonia la targa presente sulla facciata principale. In tale occasione è stata sostituita la ruota in legno con una innovativa, per l’epoca, ruota metallica, presenta ancora oggi.

Il corso dell’acqua utilizzato per il funzionamento del mulino è stato deviato a seguito di interventi urbani nella zona, ma sono visibili le testimonianze delle condotte che ne consentivano il funzionamento. L’interno, di particolare interesse, mantiene integri strutture e macchinari. Fino al 1970 circa il mulino ha prodotto esclusivamente farina bianca.

L’intervento sarà attuato a cura del Comune di Valmadrera, ma coinvolgerà diverse realtà presenti sul proprio territorio, “interessate a tenere viva la memoria storica delle attività che hanno reso la città un fulcro dell’operosità del passato”.

Gli obiettivi che si vogliono perseguire:

  • fare del mulino un centro focale per la comunità valmadrerese e creare così un luogo di socializzazione, convivialità, incontro, identificazione e collaborazione;
  • dotare la città di una struttura e di un’area su misura per i giovani, con proposte di attività didattiche che sarà corredata di spazi adeguati e attrezzature tecnologiche;
  • creare uno spazio che funga da stimolo per la vitalità e il protagonismo delle associazioni locali, attualmente molto interessate a tenere viva la memoria locale, in un più ampio progetto museale;
  • recuperare la storia del paese preservando i macchinari e creando uno spazio di memoria ed esposizione che racconti l’importanza del mulino e la storia di Valmadrera;
  • creare una location che a necessità possa accogliere incontri anche per la promozione turistica;
  • realizzare uno spazio accogliente e inclusivo per tutti, dando la possibilità di condividere le varie passioni anche tramite l’organizzazione di corsi di vario genere;
  • offrire alle scuole la possibilità di incrementare l’offerta formativa mediante la conoscenza dei propri luoghi storici e delle attività che si sono perdute;
  • possibilità di utilizzare l’area esterna o il portico per eventi e spettacoli;
  • valorizzare l’ubicazione della struttura, facendola divenire strategica per la Città.

Ora inizieranno le attività propedeutiche alla progettazione definitiva ed esecutiva per il conseguente appalto per la realizzazione delle opere, che presumibilmente potranno concludersi entro due anni.

“Il mulino di Valmadrera ha avuto un ruolo di eccellenza nella trasformazione storica del territorio attraverso il duro lavoro dei suoi addetti. È stato il luogo in cui si sono trasformati i chicchi in farina, alimentando gli abitanti del territorio. I macchinari in legno venivano movimentati grazie alla forza motrice dell’acqua proveniente dal torrente Rio Torto. Il percorso didattico permette di sperimentare a mano vari metodi di macinazione e di conoscere la varietà di spighe, semi e farine e approfondire i loro aspetti nutrizionali, alimentari e culturali”.

Destinatari:

  • scuole primarie;
  • scuole secondarie di primo grado;
  • scuole secondarie di secondo grado.

Finalità:

  • conoscere il funzionamento del mulino ad acqua;
  • praticare e confrontare le varie tecniche di macinazione;
  • conoscere i cicli produttivi dal campo alla farina;
  • riconoscere le varietà di farine;
  • conoscere gli aspetti nutrizionali legati alla tipologia di macinazione.
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