rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Notizie Rogeno

Gianpietro, l'uomo che fa parlare i ragazzi con gli astronauti

Ferrario, vicepresidente dell'associazione Deep Space che gestisce il Planetario, fa parte dello staff europeo e italiano di Ariss: "La passione è nata grazie a un telescopio regalatomi dai genitori. Spesso gli studenti più sorprendenti sono... gli ultimi della classe"

Una vita per l'astronomia e la sua divulgazione, soprattutto verso i più giovani. Gianpietro Ferrario, 46enne di Rogeno, è presidente di Isaa, associazione culturale senza fini di lucro fondata nel 2008 che ha come scopo la divulgazione delle scienze spaziali e astronautiche in lingua italiana, ma anche vicepresidente dell'associazione di astrofili Deep Space (che gestisce il Planetario di Lecco) e soprattutto parte dello staff di Ariss Europe e membro del gruppo italiano.

Ariss è un progetto nato una ventina di anni fa per mettere in contatto via radio studenti delle scuole d'Italia e astronauti di stanza sulla Stazione spaziale internazionale che orbita intorno alla Terra. Il lecchese si occupa proprio di questa attività: organizzare e allestire i contatti radio con lo spazio.

"L'astronomia è una passione che ho da sempre - racconta Gianpietro a Lecco Today - Da bambino ricevetti un telescopio come regalo dai miei genitori e iniziai così a farla crescere. Conobbi il gruppo Astrofili Deep Space Lecco ed entrai a farne parte nel 2003. Da quel momento l'ho coltivata ininterrottamente insieme all'astronautica e al radiantismo, elementi che ho messo insieme per partecipare al Progetto Ariss".

Sono ormai 13 anni che Ferrario è impegnato in questa suggestiva e importante attività. "Ho iniziato nel 2009 con alcuni amici radioamatori e appassionati di astronomia al Planetario di Lecco pensando di candidare una scuola del territorio a un contatto Ariss, la media Volta di Mandello. Partecipammo, fummo selezionati e quella rappresentò la prima occasione. Successivamente persone dello staff di Ariss mi chiesero di diventare un mentor, la persona che coordina i contatti. Aiuto le scuole a presentare la domanda e a organizzare tutti gli aspetti tecnici dell'evento".

La curiosità... vola alto

"A ogni evento vengono selezionati per essere davanti al microfono e leggere le domande agli astronauti 20 studenti, ma di fatto partecipa tutta la scuola. Fino a oggi sono stato in una cinquantina di istituti, per cui direi in tutto qualche migliaia di studenti - prosegue Ferrario - Certo, chi legge è un po' più protagonista, ma tutti hanno partecipato. Qualcuno ormai è già diventato adulto e si ricorda l'avventura avuta da ragazzo. Quest'anno ricorre inoltre il 40ennale del primo collegamento radio effettuato da un astronauta nel dicembre 1983 sullo shuttle di Nasa. Una delle attività che vorremmo fare è richiamare tutti i ragazzi che in questi anni hanno vissuto l'esperienza, per sentire cosa gli ha lasciato e come ha influito sulla loro vita".

Ferrario ha guidato gli studenti di mezza Italia a parlare con astronauti molto conosciuti. "Ne abbiamo contattati molti e alcuni sono anche venuti al Planetario di Lecco. In occasione della prima volta, nel 2009 a Mandello, intervenne Mike Fincke, che i ragazzi ebbero poi la possibilità di incontrare di persona poiché fu ospite proprio al Planetario. Dopo di lui praticamente tutti gli astronauti italiani in attività: Paolo Nespoli, Luca Parmitano, Samantha Cristoforetti, così come molti di nazionalità europea o americana".

Cosa chiedono i giovani agli astronauti? "Sono in particolare studenti delle scuole medie, dagli 11 anni a salire, fino agli universitari. A seconda del livello le domande più frequenti sono come si vive, cosa si mangia e come si dorme, come si vive in assenza di peso. C'è poi chi si documenta ed entra nello specifico del singolo esperimento".

Gli ultimi saranno i primi

In un periodo così lungo non possono mancare storie e aneddoti divertenti. "I più interessanti riguardano le pratiche tecniche. Ci si prepara per anni e può succedere che all'ultimo momento scopri che l'antenna è girata al contrario e il collegamento sarebbe impossibile... Per fortuna fino a oggi è andato tutto bene. Poi ci sono alcuni studenti che secondo gli insegnanti sono i peggiori della classe e non sono mai attenti, e che invece in queste situazioni diventano i migliori: si appassionano e si lasciano affascinare tanto da essere partecipi e preparare le domande più interessanti. Questa cosa fa piacere".

Gianpietro è amico personale di Samantha Cristoforetti. "Nel 2022 fui invitato da lei in Florida per assistere a due lanci spaziali. Il primo per inviare in orbita i satelliti Star Link, non li avevo mai visti dal vivo e fu affascinante. Il più emozionale è stato però quello del lancio di Samantha. Spero di poter partecipare di persona ai prossimi lanci che riporteranno l'uomo sulla Luna".

Giostre e selezioni impossibili

La domanda sorge spontanea: come mai non è diventato astronauta? "Mi fa stare male la giostra dei cavallini, mi viene da vomitare - confessa - Per diventare astronauti si è sottoposti ad accelerazioni e comportamenti sulla capsula che sono molto più invasivi della giostra. Ma prima di tutto occorre candidarsi ed essere selezionati. Pensiamo che quest'anno su 28mila candidature ne sono stati selezionati cinque. Direi che è giusto un po' difficile (ride, ndr). In ogni caso chi volesse informarsi può reperire molte informazioni sul web. Possono trovare tutto anche sul forum della nostra associazione Isaa riguardo l'astronautica a 360 gradi, l'esplorazione umana ma anche robotica. La passione devi averla, ma va coltivata documentandosi".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Gianpietro, l'uomo che fa parlare i ragazzi con gli astronauti

LeccoToday è in caricamento