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Tappa sul lago per i musicisti ungheresi "Vizonto"

Insieme al mandellese di adozione Janos Hasur terranno ora un concerto in Svizzera

Si è sempre considerato un Don Chisciotte armato del suo violino, imbracciato dall’età di soli 4 anni, deciso a portare ovunque la musica della sua terra, l’Ungheria. Janos Hasur - nativo di Buda e da oltre vent’anni residente a Mandello del Lario - si è riunito ieri ai Vizonto, il gruppo da lui fondato, che si esibirà in concerto questa sera a Bellinzona. Janos e i suoi amici si sono così ritrovati proprio a Mandello. I musicisti ungheresi non hanno infatti voluto perdere l'occasione per fare una tappa sul ramo lecchese del lago di Como (nella foto). Una sosta, una giornata da turisti prima dello show, molto apprezzata dai diretti interessati.

Nella scaletta che verrà proposta alle ore 21 in Svizzera, nella cornice del Palazzo civico nell’ambito della Rassegna Slow Music, i brani più significativi della band ungherese. Con il violino di Hasur, Gèza Fabri voce e chitarra, Bèla Agoston cornamusa e TamòsValy Nagy al contrabbasso e fisarmonica. Un percorso quello del violinista a capo della band, mai interrotto e continuato in questi quarant’anni sfociato in un recente cd “Trento concerto” che racchiude 14 brani registrati live in occasione dell’esecuzione musicale tenuta nella cittadina dell’Alto Adige nel Giardino di Santa Chiara.

Nostalgia del lago e voglia di ripartenza, riapre il bar dopo 20 anni

Dal dicembre del 1975, anno di nascita dei Vizonto (gli Acquario nella nostra traduzione) “Grazie alla ricchezza dei molti strumenti popolari che abbiamo nel tempo raccolto e collezionato, alla loro applicazione e all’apertura verso altre culture musicali, abbiamo costruito cosi un nostro esclusivo repertorio musicale” riferisce Janos Hasur che da sempre crede nella diffusione a largo raggio del genere folk. Genere che non mancherà di raccogliere gli applausi svizzeri ad una band che negli anni ha ricevuto ovazioni non solo in Ungheria, ma anche in Olanda, Belgio, Germania in nome di una battaglia volta a mantenere alta e viva la tradizione della musica patrimonio dei popoli.

(Si ringrazia Alberto Bottani per la collaborazione)

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