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Giacomo Poretti pronto per il Jolly: "Il teatro è una passione che ci unisce, e sorridere aiuta"

Intervista all'apprezzato attore in vista dello show che porterà in scena sabato 26 marzo a Olginate. "Chiedimi se sono di turno", ambientato in un ospedale, è già sold out

"Chiedimi se sono di turno" è il titolo dello show che Giacomo Poretti porterà in scena sabato al cinema teatro Jolly di Olginate. Giacomo, attore poliedrico salito alla ribalta nazionale con il celebre trio con Aldo e Giacomo, torna così nel Lecchese dopo alcuni spettacoli nei quali aveva registrato il tutto esaurito. E sold out sarà anche l'appuntamento targato Olginate, con inizio alle ore 21 del 26 marzo.

Il cinema teatro di Olginate cala i Jolly: big in arrivo e una ricca rassegna al via

Lo staff di volontari della parrocchia guidati da Mattia Morandi e don Matteo Gignoli schierano così un altro big dopo gli show di Gene Gnocchi e quello di Bertolino, in attesa di Enzo Iachetti il cui spettacolo è stato rinviato causa covid e del duo Solenghi e Lopez. In vista dello show di sabato sera, abbiamo intervistato Poretti che ci ha così parlato del lavoro che porterà in scena al Jolly, sottolineando quanto il teatro e la forza del sorriso possano aiutare a superare i momenti difficili e a riflettere anche su temi delicati come quello della pandemia.

Il titolo "Chiedimi se sono di turno" richiama quello di un suo celebre film, "Chiedimi se sono felice". Qui il tema è però diverso. Di cosa parla lo spettacolo?

"Sì le parole richiamano il film, ci ho un po' giocato, concentrandomi però su un tema diverso, legato al mondo degli ospedali. Lo spettacolo che porterò in scena a Olginate è un monologo che attinge alla mia esperienza personale, per sorridere delle memorie di corsia offrendo allo stesso tempo un'occasione per riflettere e raccontare quello che accade. Il protagonista aveva immaginato per sé un avvenire radioso come calciatore, astronauta o avvocato di grido; ma la sorte è a volte sorprendente, talvolta bizzarra, e quasi sempre misteriosa. Per lui c'è stata una sorta di sliding doors... Ho cercato di far emergere tutta l'umanità, la delicatezza, la vergogna e il rispetto che si provano quando si ha bisogno d'aiuto, come nel caso di un paziente ricoverato, e il valore di qualcuno che tenga compagnia alla nostra fragilità".

Della sua esperienza come infermiere all'ospedale di Legnano ha parlato anche in un suo libro, cosa le ha lasciato quel lavoro?

"Lo show è infatti tratto dal mio libro 'Turno di notte', sia il volume che lo spettacolo hanno viaggiato quasi in contemporanea. Ho cercato di raccontare quello che succede dal punto di vista degli infermieri. Come accennato il protagonista è infatti un addetto dell'ospedale che in una notte di turno da solo racconta la sua esperienza e riflette su quello che accade. Io ho lavorato diversi anni come infermiere, un'esperienza che ha senza dubbio lasciato il segno nel mio percorso umano e professionale".

Giacomo Poretti_©Serena Serrani_DBS8067_HD-2

Arriviamo da due anni difficilissimi a causa del Covid. Il teatro, e uno show come il suo, possono aiutare a riflettere anche su questo tema?

"Il periodo è stato casuale, questo mio lavoro risale infatti al 2019, poi si è fermato tutto a causa della pandemia. La speranza è che anche l'arte e il teatro possano offire spunti per riflettere su temi delicati come questo, regalando sorrisi e occasioni per alleggerire, per guardare avanti con speranza. Ridere può essere una cura per superare i momenti difficili. Il teatro, l'arte e la comicità aiutano".

A Olginate i biglietti per la sua serata sono già andati tutti esauriti, se lo aspettava?

"Aspettarmelo forse no, ma un po' lo speravo. Lo spettacolo sta infatti andando bene, la gente apprezza. In molti teatri il pubblico ci ha premiati sia dal punto di vista della critica che delle presenze. Io e miei collaboratori (con la regia di Andrea Chiodi ndr) abbiamo lavorato con impegno a questo monologo".

Lei ha portato più volte in scena i suoi spettacoli a Lecco e provincia, è legato a questo territorio...

"Sì lo conosco bene, sono venuto diverse volte sia nella città capoluogo che in alcuni comuni del circondario proponendo il mio teatro. Mi sono molto affezionato a Lecco. Spero che anche il pubblico olginatese possa ora apprezzare 'Chiedimi se sono di turno'". 

Dal cinema al teatro, quali saranno i prossimi progetti?

"Ora sono concentrato sul teatro. In autunno proporrò un altro spettacolo dal titolo 'Funeral home" con Daniela Cristofori, una commedia con la quale abbiamo già debuttato a dicembre con qualche data, ma la prossima stagione proporremo una vera e propria tournee".

Anche per il mondo del teatro sono stati due anni difficili, ora il peggio è alle spalle?

"Sono stati due anni difficili per tanti. Difficili per chi lavora nella ristorazione, nel settore dei trasporti, della cultura, dello spettacolo...  Ora c'è voglia di riprendere, di ripartire, e questo è un bene. Certo, anche prima del covid il settore del teatro aveva qualche difficoltà. Non è sempre facile andare in scena. Ma è giusto credere nella cultura e nel teatro. Io stesso, con i miei collaboratori, ho deciso di investire in questo settore". 

Da questo punto di vista le chiediamo allora un pensiero per i volontari del Jolly che dopo due anni di pandemia hanno organizzato una programmazione impegnativa e di qualità...

"Il mio è senza dubbio un messaggio di lode e incoraggiamento. Sono stati bravi e mi complimento con loro, rilanciare un cinema teatro in un periodo così non dev'essere certo facile, ma l'impegno premia. Lo loro è stata una follia, una passione che mi appartiene, che ci accomuna. Io ho fatto lo stesso con Daniela, con Luca Doninelli aprendo il teatro Oscar a Milano. L'ho fatto con lo stesso loro entusiasmo. Quindi grazie per avermi invitato. Ci vediamo sabato per vivere una bella serata all'insegna di questa passione che ci unisce".

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