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"Le Lavandaie di Maggie", nella canzone di Gene Guglielmi la dolorosa vicenda che segnò l'Irlanda

Il brano del celebre cantautore lecchese torna d'attualità dopo i discorsi tenuti da Papa Francesco durante la recente visita sull'isola. «Un inno contro tutte le ingiustizie»

Un lavoro del cantautore lecchese Gene Guglielmi è diventato nuovamente di attualità nei giorni scorsi, in occasione della visita in Irlanda di Papa Francesco, per l'incontro internazionale dedicato alla Famiglia. Nel 2010 l’architetto e artista residente a Calolziocorte - esponente di spicco della musica beat salito ai vertici delle classifiche anni Sessanta con “La luna, le stelle, il mare” e altri brani - pubblicava infatti l'album "Le lavandaie di Maggie"(Giallo Records-Crotalo Edizioni Musicali - MFF 048, 2010).

Un’opera impegnativa che raccoglie 14 brani riguardanti vari temi, dall’amore alle aspettative per il futuro, dal legame con la propria terra alla natura, per arrivare alla canzone più toccante e coinvolgente che dà il titolo all’intero Cd. “La lavandaie di Maggie” è ispirata a un fatto veramente accaduto nel circondario di Dublino,dove furono scoperti i corpi di 175 giovani donne sepolte tra il 1858 e il 1994. Ospitate perchè orfane o ragazze madri in un istituto religioso, la tragica fine delle "Lavandaie di Maggie", come venivano chiamate dal nome del convento "Casa della Maddalena", suscitò al tempo grande scalpore, anche per alcuni episodi non del tutto chiariti, resi noti al grande pubblico anche dal film interpretato nel 2003 da Gerarldine McEwan. “Ma chi sarà l’amico che ci libererà da questo mondo?” canta Gene Guglielmi, “Sono le lavandaie di Maggie, quelle che non guardano al tempo”. E, ancora “Le sparse croci sulle colline sono come alberi ormai spogli…”

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Anche Papa Francesco, in uno dei suoi interventi pubblici, ha ricordato questo doloroso episodio condannando gli abusi compiuti anche dalla chiesa in terra d'Irlanda. Un episodio poi ricostruito con struggente poesia dalla song di Guglielmi, quasi che "su quella collina irlandese le anime delle Maggie aleggino ancora magari guardando tra vetri di quelle che erano le stanze del loro dolore".
«Una canzone questa - come afferma Guglielmi - dedicata a tutte le ingiustizie del mondo».

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