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Contrasto all'evasione fiscale, contributo nullo dai comuni lecchesi

È quanto emerge dai dati del Ministero dell'Interno 2017: recuperata la miseria di 285 euro dalla sola amministrazione di Carenno. La Uil: «Così la pressione fiscale continuerà a pesare sui cittadini onesti»

In provincia di Lecco gli enti locali fanno troppo poco per contrastare l'evasione fiscale. Anzi, praticamente nulla.

È quanto emerge dall'elaborazione della Uil Lario attraverso i dati diffusi dal Ministero dell'Interno relativi all'accertamento dei tributi erariali da parte dei Comuni nel 2017. Nel nostro territorio sono stati recuperati, attraverso la compartecipazione degli enti locali, soltanto 285,92 euro e da una sola Amministrazione, quella di Carenno. Un ente locale e su 85 in provincia, pari all'1,18%.

Prospettive occupazionali incoraggianti ma ancora "precarie"

Deludente è anche il dato di Como, ma sicuramente migliore di quello di Lecco, con 15.026,77 euro. Anche in questo caso, però, non è incoraggiante il numero di Comuni che hanno partecipato al contrasto all'evasione: Cantù, Como, Lomazzo, Mariano Comense, Rovello Porro; cinque su 149, pari al 3,36%.

«Questa sterile lotta all'evasione fiscale da parte dei Comuni e conseguente mancate entrate nelle casse degli enti Locali pesa sui cittadini onesti, sui quali grava un'imposizione fiscale e costi dei servizi più alti (addizionale Irpef, retta asilo nido ecc.) - spiega Salvatore Monteduro, segretario generale Cst Uil Lario - Tutti i Comuni devono sentirsi impegnati nel contrasto all’evasione fiscale, gli ultimi dati parlano di 109 miliardi di euro di risorse sottratte alle finanze pubbliche, fondamentali per garantire una diminuzione della pressione fiscale che grava sul mondo del lavoro e pensionati e per garantire un'equità sociale».

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