Esamina 150.000 atti notarili e ripercorre 5 secoli per ricostruire la storia dei suoi famigliari
Grazie alle ricerche da record della mandellese Rina, l'albero genealogico de "I Compagnoni" è stato raccolto in un libro
«In oltre sei anni di ricerche presso gli Archivi di Stato di Como e di Milano, dopo aver esaminato almeno 150.000 rogiti ritengo di aver raccolto tutti quelli ancora reperibili riguardanti questa discendenza a decorrere dal primo del 1557». Rina Compagnoni, mandellese nella prefazione del suo libro “I Compagnoni” ripercorre nelle 522 pagine della sua opera il frutto di un lavoro attento e scrupoloso. Da chi ha trasferito la passione per la ricerca storica maturata da componente dell'Archivio della Memoria Comunale a ricercare le proprie origini.
Attraverso un dedalo di difficoltà nella lettura degli Atti dovuta in parte al fatto che «i notai scrivevano in latino. Soltanto negli ultimi decenni del Settecento hanno adottato l'italiano» - Riferisce l'autrice. A Mandello del Lario dove vive è conosciuta oltre che per l'impegno letterario, anche per essere stata moglie del compianto Gildo Molteni, tenente delle Penne Nere per vent'anni capogruppo a Lecco e nel paese lariano legato al Soccorso degli Alpini a lui intitolato. Il libro ricerca di Rina Compagnoni è corredato anche di una cartina strutturata ad Albero genealogico di questo cognome che affonda le sue radici sin dal 1510 con l'aggiunta delle date di nascita, nomi e soprannomi, matrimonio e morte, aggiornata fino agli anni 2000.
L'invito di Ezio Gianola: «Scoprite Mandello in sella a una motocicletta»
Gli atti notarili contenuti nel libro sono presentati in perfetto ordine cronologico con avvio dal primo redatto l'8 giugno 1557 dal notaio Nicolò Lafranconi fu Martino, di Rongio, frazione di Mandello. L'impegno di Rina Compagnoni nei vari trasferimenti settimanali tra gli Archivi di Como e Milano finalizzati alla ricerca e documentazione storica, ha fatto emergere a livello personale ciò che ci viene riferito: «A mano a mano che la luce rimuoveva l'oscurità della storia dei miei antenati, ne venivo sempre più emotivamente coinvolta. Ciò mi ha portato ad affezionarmi a loro, con il conseguente crescente desiderio di conoscerne fatti e vicende personali». Come arrivare a «Determinare con esattezza da dove, quando e perché il primo Compagnoni abbia stabilito a Mandello la sua dimora». Il tutto unito alla stessa voglia di conoscere le vicissitudini degli omonimi che negli ultimi decenni del 1800 sono emigrati in Uruguay e Argentina.
La presentazione dell'opera, di cui riportiamo un passaggio, è stata affidata a Simonetta Carizzoni, presidente dell' Archivio Comunale della Memoria: "Questa sua fatica riguardante la storia dei Compagnoni, il suo modus operandi e di conseguenza i suoi testi, sono basati su una documentazione accurata e spesso inedita, su una analisi non sempre facile e accessibile degli atti notarili.” Per chi fosse interessato a conoscere “I Compagnoni” attraverso le documentazioni storiche, il libro è reperibile presso l'edicola di piazza IV Novembre nella frazione Molina di Mandello del Lario.
(Si ringrazia Alberto Bottani per la collaborazione)