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La storia delle tre sorelle unite da una trentennale passione per la bicicletta

Dall'attività sportiva al lavoro: le mandellesi Marina, Daria e Francesca si raccontano

«Singolarmente non saremmo niente, al contrario unite siamo come i pezzi di un puzzle, ciascuna di noi mette in campo spontaneamente le proprie competenze per dare un valore aggiunto». Un concetto concretizzato nell'attività di famiglia giunta alla trentennale presenza sul territorio mandellese, con al centro la bicicletta, oggetto di passione sportiva e di lavoro quotidiano nel settore della vendita e delle riparazioni. Marina, Daria e Francesca sono tre sorelle che tanto devono al padre Sauro Scenini per aver trasmesso loro la passione per le due ruote. È Marina a parlare a nome delle sorelle, il valore del fare fare squadra l'ha appreso quando fin da giovanissima il genitore con la bicicletta nel dna le portava ad assistere alle gare provinciali, regionali dove si laureavano i campioni del momento.

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Se Francesca pur non disdegnando il ciclismo si orientava sull'atletica, negli anni Ottanta Marina e Daria vestivano i panni delle cicliste cimentandosi nelle gare del settore Primavera. Erano mosse anche dal faro atletico di Maria Canins, passata dallo sci al ciclismo su strada e mountain bike. Marina ricorda «In quei contesti ci sentivamo come delle mosche bianche per la pratica di un'attività sportiva per il genere femminile alle prime apparizioni». Così papà Sauro divenne presto tecnico e primo sostenitore delle figlie. Oggi a distanza di tempo Marina e Daria possono vantare l'esposizione presso il loro negozio-officina, del gagliardetto rosa legato alla partecipazione al 1 Giro ciclistico d'Italia donne vestendo i colori del Gruppo Sportivo Grigne. Correva l'anno 1988.

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Una vera consacrazione per chi ancora oggi a distanza di anni, ha reso la proria passione per la bicicletta un lavoro, una professione sempre in evoluzione affiancata da corsi di aggiornamenti tecnici a cui le titolari del punto vendita a assistenza non si sottraggono. E oggi cosa è rimasto di quel passato? «La bicicletta è sinonimo di libertà - sottolinea Marina interpretando anche il pensiero di Daria a Francesca - Nelle pause monto in sella e pedalo lungo i sentieri montani, andare in bici ti fa stare bene. Torno poi al lavoro per cercare di risolvere i problemi della clientela. Se fin qui siamo arrivate lo dobbiamo a papà che ci ha coinvolte in questa splendida avventura, tra passione e sacrifici». 

(Si ringrazia Alberto Bottani per la collaborazione)

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