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Lunedì 30 novembre si terrà la presentazione della piattaforma digitale che accoglie le "Mappe di Comunità" di Carenno, Tremenico e Premana

Lunedì 30 novembre alle 17.15, in diretta sui canali della cooperativa sociale Liberi Sogni, si terrà la presentazione della piattaforma digitale che accoglie le Mappe di Comunità di Carenno, Tremenico e Premana. Docenti ed esperti che hanno lavorato al progetto illustreranno nei dettagli il lavoro fatto e i risultati ottenuti. Come ricordato dalla cooperativa Liberi Sogni la "Mappa di comunità" rappresenta un insieme di luoghi e testimonianze da scoprire e conoscere: comprende musei tradizionali ma anche EcoMusei (aree geografiche considerate come giacimenti culturali), luoghi naturali, punti di incontro, luoghi di culto, sentieri di montagna, coltivazioni tradizionali, banche di informazioni digitali, antichi saperi. 

Cos'è e come nasce una "Mappa di comunità"

«Le Mappe di Comunità sono ufficialmente digitali - fa sapere Sofia Bolognini a nome della cooperativa Liberi Sogni - È infatti online la piattaforma che accoglie le prime tre mappe realizzate dalla Cooperativa Liberi Sogni a Carenno, Tremenico e Premana. La Mappa di comunità costituisce per noi l'esito di un processo partecipativo attraverso cui gli abitanti di un territorio hanno l’opportunità di raccontare e condividere la propria percezione della realtà in cui vivono, con particolare attenzione al valore dei riti e delle tradizioni, ai significati storici e culturali dei luoghi, alle vicende individuali e comunitarie presenti nella memoria collettiva».

"Mappa di comunità" e riscoperta delle radici: iniziative a Carenno e Premana

Le mappe di Carenno, Premana e Tremenico sono nate nel 2019 dapprima in formato cartaceo nell’ambito del progetto Interreg Italia Svizzera "Vocate - la voce della terra, i canti della terra - Il patrimonio culturale immateriale come identità del territorio e della comunità" della Provincia di Lecco: lo scopo era iniziare delle sperimentazioni “dal basso” che portassero le comunità locali a una riflessione rispetto ai luoghi, ai riti sacri e profani, ai canti e alle tradizioni ancora rappresentative della loro cultura materiale ed immateriale. Parallelamente è nata nelle comunità la duplice esigenza di collegare le mappe alle realtà museali di questi tre contesti e realizzare uno strumento di consultazione in grado di accogliere la grandissima quantità di materiali fotografici e audio visivi raccolti durante la prima fase del processo.

«Ecco perché, in questa seconda fase, abbiamo creato una versione digitale delle Mappe caricandole su una piattaforma online semplice e intuitiva, coinvolgendo il Museo Cà Martì di Carenno, il Museo Etnografico di Premana e il Museo Cantar di Pietra di Tremenico come casse di risonanza dei processi partecipativi per la creazione della mappa: veri e propri musei di comunità».

Successo per l'evento conclusivo di "Vocate: canti e riti della tradizione"

"Il Museo di Comunità: cultura e comunità per crescere insieme" cofinanziato da Fondazione Cariplo nel bando Cultura Sostenibile, è il macro-progetto che dal 2018 mette in connessione le istituzioni con i territori rilanciando il ruolo sociale e culturale dei musei locali nella direzione della partecipazione allargata, del coinvolgimento diretto dei cittadini, del dialogo interculturale e tra le generazioni. Le Mappe di Comunità sono alcune delle azioni in cui il progetto si declina, e che daranno certamente luogo a ulteriori sperimentazioni future.

I relatori

Nel frattempo, lunedì 30 novembre alle ore 17.15 presentiamo la piattaforma digitale che accoglie le Mappe già esistenti: la presentazione sarà trasmessa in diretta sui canali social della Cooperativa Liberi Sogni (Facebook e Youtube) con l’intervento, in apertura di lavori, di: Alessandra Valerio, Programme Officer, Area Arte e Cultura di Fondazione Cariplo
Matteo Rossi e Veronica Pandiani, Cooperativa Sociale Liberi Sogni Onlus.

Spazio quindi ai rappresentanti dei tre tavoli di lavoro delle comunità con cui sono state realizzate le mappe: Flavio Cipelli (Tremenico); Caterina Gianola (Premana); Fabio Bonaiti (Carenno); Stefano Laffi, sociologo e co-fondatore dell’agenzia di ricerca sociale indipendente “Codici”; Ennio Ripamonti, docente universitario; Michela Zucca, antropologa specializzata in ecologia umana, sviluppo sostenibile e studi di genere e Maurizio Dematteis, direttore dell'associazion e Dislivelli esperto di temi sociali e ambientali e di tematiche legate ai territori alpini. Per ulteriori informazione www.liberisogni.org

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