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Aria pulitissima anche a Como, il sindaco: “Merito anche del mio Natale”

Il primo cittadino dell'altro capoluogo lariano provoca ancora: “Eliminati anche gli sprechi energetici: se qualcuno li preferisce è libero di andare a festeggiare a Lecco”. Ma qui l'aria è ancora più pulita

La qualità dell'aria in Lombardia è stata eccezionale un po' ovunque. Sul Lario in particolare: a Lecco livelli talmente bassi da non essere nemmeno misurabili dagli strumenti. Il risultato ha solleticato il sindaco Alessandro Rapinese, primo cittadino di Como, che ha spiegato come questo sia “uno degli effetti del Natale a Como. Abbiamo eliminato gli sprechi energetici in un momento economicamente particolare e abbiamo limitato il traffico in città. Non ci sono state ripercussioni per i negozianti. Se qualcuno preferisce gli sprechi energetici è libero di andare a festeggiare a Lecco”, ha sintetizzato lo stesso dopo aver provocato già prima della partenza degli eventi natalizi. 

Un'uscita, quella di Rapinese, che con la qualità dell'aria ha poco a che fare. È stata l’intera decade, da inizio anno, a donare ai lombardi un’aria pulita a livelli del tutto inusuali. L'ha reso noto Legambiente pochi giorni fa, precisando che “è un miracolo ma un effetto dell’inverno-che-non-c’è”. Le temperature miti, infatti, hanno impedito la formazione del cuscinetto di aria fredda che ristagna alle basse quote e in cui ogni inverno, inesorabilmente da decenni, si accumulano gli inquinanti prodotti dall’attività di cittadini e imprese, insieme a quelli che derivano dagli allevamenti intensivi che costellano la bassa pianura. “Se prendiamo a riferimento i dati della storica centralina Arpa del Verziere a Milano - fa sapere l'associazione ambientalista - la prima decade di gennaio fa registrare i dati più bassi di sempre, con una media dal 2 al 10 gennaio di soli 17,8 microgrammi/mc, molto vicina al fatidico livello raccomandato dall’Oms di 15 mg/mc”.

L'allarme: “Le scorte idriche sono al minimo”

Un’aria da respirare a pieni polmoni, “ma l’idillio è presto destinato a finire, perché le previsioni indicano un graduale ritorno alla normalità meteorologica già nei prossimi giorni. Inoltre, dal 15 gennaio potrebbero ripartire gli spandimenti dei liquami zootecnici nei campi, attività che da sola è in grado di dare una decisiva impennata al peggioramento della qualità dell’aria in tutta la regione, se si considera l’enormità del quantitativo di deiezioni prodotte dai milioni di bovini e suini allevati nelle stalle della Lombardia”. Nonostante la notizia molto positiva dell’aria pulita, però, le condizioni climatiche di queste settimane sono indice del cambiamento climatico in atto, che ha risvolti altrettanto preoccupanti per quanto riguarda gli effetti sulla siccità.

“Il buon dato di qualità dell’aria di questi giorni non ci deve far sottovalutare la gravità delle anomalie climatiche che stiamo attraversando, e che ci preoccupano fortemente per l’anno che sta iniziando - dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia - Stiamo partendo malissimo, in montagna c’è pochissima neve e le scorte idriche sono al minimo, con i grandi laghi a un quarto della loro capacità di invaso, in assenza di precipitazioni rischiamo una siccità anche peggiore di quella del 2022. Se non moltiplichiamo gli sforzi per decarbonizzare l’economia, la Pianura Padana dovrà affrontare una situazione climatica sempre più difficile”.

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