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L'Orrido di Bellano ora vanta un'attrazione in più: la Cà del Diavol

Lo storico edificio, il cui passato è avvolto da fascino e mistero, è stato inaugurato lunedì alla presenza delle autorità. Il sindaco Rusconi: "Arricchiamo un luogo che ha portato 450mila visitatori in cinque anni"

L'Orrido di Bellano è pronto a macinare nuovi record grazie a un'attrazione che si aggiunge alle sue gole naturali: la "Cà del Diavol" che - al termine di un intervento di restauro durato un anno - è stata inaugurata nel tardo pomeriggio di lunedì alla presenza del sindaco Antonio Rusconi, del presidente di Regione Lombardia Antonio Rusconi, dell'assessore regionale al Turismo Lara Magoni, del presidente della Provincia Alessandra Hofmann, dal questore di Lecco Alfredo D'Agostino e del prefetto Sergio Pomponio, accompagnati da altre autorità.

Rusconi ha ricordato come proprio dodici mesi or sono si svolse l'inaugurazione del secondo tratto di passerelle. "Un anno fa era stata una grande festa e oggi si replica, consci dei risultati record raggiunti: 450mila visitatori in cinque anni, 100mila solo nei primi mesi del 2022, addirittura 10mila in questa prima metà di luglio. L'Orrido splende sempre più. E se pensiamo che prima del 2017 da qui transitavano 18mila persone all'anno siamo orgogliosi dei risultati raggiunti".

Progetti di sviluppo

L'Orrido crea ricchezza per il Comune di Bellano: sono stati incassati 2 milioni di euro in sei anni, risorse da investire nel futuro turistico del paese e nell'occupazione.

L'espansione turistica continuerà con la creazione del Museo Diffuso Cittadino - Bellano Arte e Cultura che prevede l'allargamento dell'Orrido, la riqualifica del Parco del Lorla e del centro San Nicolao, con spazi espositivi dedicati a Danilo Vitali e al compianto Giancarlo Vitali. Senza dimenticare la riqualiica dell'ex Cotonificio Cantoni.

La Cà del Diavol

Attorno a questo piccolo edificio si legano le tradizioni locali e il passaparola tipico dei paesini secondo il quale all'interno della costruzione un tempo si svolgevano riti satanici, festini e incontri orgiastici. Oltre alle leggende tramandate, ricordi più vicini nel tempo la indicano come punto di accesso alle gallerie sotterranee in cui i bellanesi si nascondevano per nascondersi alle ronde durante il coprifuoco sotto la dominazione austriaca.

Negli ultimi mesi, durante le opere di restauro, gli addetti ai lavori hanno riportato alla luce alcuni affreschi all'interno della struttura e, al di sotto del piano terra, un locale sotterraneo con un soffitto a volta, anche in questo caso anticamente decorato con affreschi. Si tratta di scoperte di grande valore artistico e culturale, che vanno ad arricchire quell'aura di mistero che da sempre aleggia intorno alla torre posta a guardia dello sbocco dell'Orrido.

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