rotate-mobile
Continua la discussione / Acquate - Malnago - Falghera - Deviscio / Via Renzo

Paritarie, l'associazione non accetta la convenzione: “Rischiano rette e servizio”

Presidenti compatti: i 7 milioni, per cinque anni, proposti dal Comune non bastano. “I costi aumentano, il calo degli iscritti fa altrettanto”

Una convenzione per le Scuole Paritarie che non sta bene alle Scuole Paritarie. È secco e netto il "no" dei 15 presidenti alla proposta avanzata dal Comune di Lecco, pubblicamente annunciata il 10 giugno e subito entrata nel vortice delle polemiche: “Vorremmo parlare con l'amministrazione senza mettere di mezzo la stampa, ma era un passaggio necessario da fare” è la frase che chiude la conferenza stampa fiume convocata per il tardo pomeriggio di venerdì 17 alla "Nava" di Acquate, una delle tante sedi che fanno parte del sistema lecchese. L'offerta formativa oggi gode del contributo di 7 milioni messo da Palazzo Bovara, una cifra che la Giunta vorrebbe confermare per i prossimi cinque anni: “Ma non ci permetterebbe di confermare le rette attuali”, 180 euro di media compresi tra i 75 euro minimi e i 250 euro massimi.

“Non è solo un discorso economico”

Delle cifre, comunque fondamentali, i presidenti rappresentati da Angela Fortino, a capo dell'associazione delle Scuole Paritarie di Lecco, parlano quasi solo in coda all'incontro con microfoni e taccuini: “Le scuole della città lavorano in sinergia l’una con l’altra, punto di qualità veramente importante e la compattezza è forte anche in questo momento. Ci troviamo in un luogo nato 80 anni fa, ma che nel tempo ha saputo sviluppare i propri servizi, accogliendo oggi i giovanissimi nella fascia d’età 0-3 anni. Non stiamo mendicando un contributo: ci assumiamo delle responsabilità importanti, dal punto di vista civile e penale. La questione non dev’essere posta nè in termini ideologici, nè, tantomeno, in quelli puramente monetari. La convenzione ha più di quarant’anni e non credo ci sia un sindaco, tantomeno quello attuale, voglioso di non rinnovarla: il tema da mettere in discussione non è questo, ma fanno la differenza le condizioni che si pongono per arrivarci”.

conferenza paritarie 17 giugno 20224-2

“Non siamo qui con il piattino in mano - ribadisce Fortino -: le convenzioni sono fatte da tutti i Comuni, sono previste dalla normativa”. C’è da riconoscere “una storia lunga cent’anni da parrocchie e associazioni, che si sono unite per garantire dei momenti educativi ai più piccoli. Queste non sono Scuole Private, ma pubbliche Paritarie: non ci dev’essere un protagonismo del Comune, ma gli amministratori lungimiranti devono sostenere quello di chi offre servizi alle famiglie, tra l’altro con costi decisamente inferiori. Si tratta di fondi recuperati in vari modi e l’economicità del servizio, manutenzione compresa, non si può mettere in discussione”.

Convenzione Comune-Paritarie: le proposte dell'associazione

1.055 i bambini gestiti nei vari rioni cittadini: il costo medio di un bambino della Scuola Statale che frequenta la Scuola dell'infanzia è di 6.873,99€, come certificato dal Minsitero, mentre la ripartizione sulle classi delle Scuole Paritarie tocca i 27mila e 500 euro. In una lettera fatta pervenire al sindaco Mauro Gattinoni e all'assessore Emanuele Torri lo scorso 3 maggio, il presidente Fortino fa presente “la sostanziale condivisione con l'amministrazione comunale in merito a tutto quanto già contenuto nelle premesse della convenzione vigente”, punti relativi al riconoscimento del valore educativo, all'apprezzamento dell'attenzione e della cura generale nei confronti dei bambini, “in particolare di quelli disabili e/o svantaggiati”, la valorizzazione del servizio 3-6 anni, l'economicità del servizio e la sua indispensabilità, con la copertura di circa il 70% del fabbisogno cittadino, la capillarità e l'opportunità di una rendicontazione semplificata. “Permangono sensibilità diverse - si legge - sull'eliminazione di ogni pregiudizio nei confronti delle Scuole dell'Infanzia Paritarie, non possiamo accettare di sentirci elemento d'imbarazzo all'interno della discussione politica cittadina; riconoscimento del percorso educativo, pedagogico e didattico; garanzia di reale libertà di scelta educativa; riconoscimento di un contributo ad hoc, ed extra convenzione (20 euro a settimana, ndr), per il Crd estivo”, che va incontro anche alle esigenze degli iscritti alle Scuole Statali.

Iscritti paritarie 2021 2022-2

Le richieste, quindi, sono per un accordo triennale sulle basi attuali; per l'indicizzazione del contributo: sulla base degli attuali 27.500 euro, passare a una quota iniziale di almeno 30mila euro a sezione e proseguire con l'indicizzazione Istat annuale; considerare la denatalità come un problema a cui dare risposte significative; prevedere risorse aggiuntive spalmate sulle annualità della durata della convenzione per consentire l'abbattimento graduale delle rette a carico delle famiglie; disabilità: partire da una base di 450mila euro con la possibilità d'integrazioni in caso di maggiori necessità documentate, con la previsione di 50mila euro annui per far fronte alle necessità emergenti sulla fascia 0-3 anni; Crd come riportato sopra; eliminazione dell'imposizione del sistema di calcolo delle rette; rendicontazione: semplificazione attraverso l'eliminazione delle attuali tabelle e inoltro dei bilanci delle scuole, del bilancio dell'associazione, delle schema di riparto interno dei fondi, resoconto disabilità con relazione, Ptof. Tutti punti riportati nella corposa bozza di convenzione tra Comune e associazione “per il periodo dall'1 settembre 2022 al 31 agosto 2025 - 2027”.

Sempre per quanto riguarda i numeri, il Centro Ricereativo Diurno (Crd) del 4-29 luglio ha ricevuto 409 adesioni, di cui 77 iscritti che provengono dalle Scuole Statali e 21 giovani disabili, di cui due segnalati dai Servizi Sociali, “un servizio che copre tutte le necessità a 360°”, ha precisato Fortino.

“Soldi? Dal Comune o dalle famiglie, ma conta il servizio”

“Sussidiarietà, indispensabilità, capillarità, accessibilità e possibilità di continuare ad avere un’attenzione speciale nei confronti dei bambini disabili” sono tra le richieste focali portate avanti dall’associazione: “Abbiamo chiesto al sindaco un segnale per abbattere gradualmente le rette, la fatica delle famiglie è gradualmente aumentata. Non banalizziamo quando parliamo del nostro servizio: costa così poco grazie ai volontari che si accollano oneri e onori. Le nostre 15 scuole non hanno tutte la nostra progettualità, pur essendoci un coordinamento comune: c’è chi privilegia le uscite nel verde, chi la pedagogia montessoriana, chi le attività musicali e così via”.

conferenza paritarie 17 giugno 20223 Angela Fortino-2

Giorgio Redaelli, presidente del Nido e Scuola dell’Infanzia Domenico Mazzucconi, precisa che “la gran parte degli Enti sono stati fondati a fine Ottocento e appartengono alla storia civile di Lecco. Qui sono presenti volontari che esprimono la parte più attenta dei rioni e si prendono in carico delle responsabilità non da poco. Personalmente mi occupo della mia scuola da più di vent’anni, vale la pena spendere del tempo per una realtà che era rimasta l’unica a Rancio. Fino alla fine degli Anni Duemila mi sono occupato della contabilità finanziaria senza avere un conto corrente, ma un servizio di tesoreria”. Il costo del servizio “è mediamente della metà rispetto a quello Statale, il Comune eroga circa un milione per coprire le spese relative a 8-900 bambini”.

conferenza paritarie 17 giugno 20222 Giorgio Redaelli-2

Presente anche don Davide Milani, presidente della Scuola dell'Infanzia Papa Giovanni XXIII che conta su 130 bambini iscritti: “Pensate a cosa voglia dire essere responsabile legale, civile e amministrativo: ce n’è abbastanza per non dormire la notte. Tutto questo ha dietro un motivo, è offensivo se la questione finisce sul discorso puramente economico: allora affitto la scuola e inizio a guadagnarci, ma ha senso? I nostri programmi sono quelli ministeriali, ma la voglia che mettiamo insieme è quella delle famiglie, intenzionate a lavorare sul futuro dei loro figli”. L’altro tema portato avanti dal prevosto è quello relativo “al desiderio di accompagnare le famiglie in un momento non facile dal punto di vista economico. Sapete quanto sta costando in più la vita e non vorremmo alzare le rette: le scuole tendenzialmente sono in pareggio di cassa, ma se fossero delle aziende i libri finirebbero in Tribunale”. Dentro “c’è la vita dei rioni di Lecco e delle famiglie giovani della città”.

conferenza paritarie 17 giugno 20221 don davide milani-2

Sui sette milioni, don Milani conferma che “il tema del riconoscimento non è una cosa da poco”, mentre Fortino precisa che “abbiamo iniziato questa conferenza facendo capire come si compone il nostro servizio e bisogna fare in modo che questo sistema continui a vivere in maniera dignitosa. Fatti i conti, si stabilisce il quantum: non si fa a priori, la convenzione dev’essere un atto bilaterale”. Il problema sussiste “quando si stabilisce un contributo senza aver vagliato i costi: il fondo comunale serve a far si che il costo del bambino non ricada interamente sulla famiglia, altrimenti che servizio è con una retta da cinquecento al mese?”. L’esempio di Brescia: “Le Statali, Comunali e Paritarie sono equiparate, con un contributo di 80mila euro a sezione. I conti devono tornare, i bilanci quadrano ma non possono andare in rosso: o il Comune mette la differenza, come i 42mila euro di Merate contro i nostri 27mila, cifra ferma da sei anni, oppure toccherà alle famiglie farlo. Noi vogliamo collaborare con l’amministrazione comunale, ma ci aspettiamo una reciprocità nella condivisione dei valori”.

Redaelli torna su un “dibattito che avanza su due fronti e, sinceramente, non ci si è mossi molto all’interno di questa trattativa. Abbiamo chiesto che il contributo venisse erogato a livello di sezione: l’associazione privilegia le associazioni piccole perché costano più di quelle grosse”. I punti di attrito con il Comune quali sono? “Che il contributo venga indicizzato sin da quest’anno, visti i previsti aumenti dei costi, e che venga distinto tra attività normale e quella a supporto della disabilità”.

“Calo degli iscritti? Più costi”

La presidente Fiorino torna a prendere la parola, replicando all'obiezione relativo al calo degli iscritti: “Abbiamo 37 sezioni, se anche avessimo 100 bambini sarebbero 2-3 iscritti in meno per ogni sezione: non serve essere uno scienziato per capire che il costo non cambierebbe, dato che ci sarebbero meno rette a sostegno delle spese, che rimarrebbero uguali”. Sulla disabilità “i parametri sono diversi: nella Scuola Statale si paga solo l’educatore, nelle Paritarie non funziona così e le cifre non sono confrontabili”. Dove si trova un punto d’incontro? “O si parte della realtà o si parte da un’idea: non possiamo firmare la convenzione per i prossimi cinque anni”.

Le richieste quali sono? “La minima possibile, quella dell’indicizzazione annuale Istat portata a 30mila per classe”. Il break even point dell'associazione è fissato a 1.6 milioni di euro, 1.7 milioni considerando il Crd, con i 450mila euro per la disabilità. “A livello nazionale c’è un buio di natalità, ma a Lecco nel giro di un paio d’anni ci saranno circa 500 appartamenti nuovi disponibili e lì andranno a finire le giovani famiglie: possiamo sperare in un’inversione di tendenza”.

conferenza paritarie 17 giugno 20225-2

Negli asili sono presenti anche i bambini accolti nelle Comunità, ma c’è anche chi sceglie di recarsi a Lecco da venti chilometri di distanza per usufruire del modello educativo. Il Comune “non pone il problema nel sistema delle Scuole Statali”. Margine di manovra per la trattativa? “La convenzione si firma in due, l’abbiamo detto al Comune. L’alternativa è quella di aumentare le rette, non c'è altra strada”. Nelle Scuole sono presenti 155 insegnanti sulla fascia 3-6 anni, ai quali va sommato il personale Ata. “Non siamo disponibili a farci calare qualcosa dall’alto se non è il linea con la programmazione delle nostre scuole - impone Fiorino -. Siamo disposti a presentare i bilanci delle scuole, non abbiamo niente da nascondere: più trasparenti di così si muore”. Settimana prossima è previsto il successivo incontro, mentre il primo è andato in scena a novembre.

“Con il Comune c’è un accordo sui principi, ma alla concretizzazione non si arriva: il problema è ideologico, evidentemente - precisa un altro Presidente -. A ogni rinnovo della convenzione c’è questo problema, altrove non è così”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Paritarie, l'associazione non accetta la convenzione: “Rischiano rette e servizio”

LeccoToday è in caricamento