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Treni in Lombardia, non c'è pace: da settembre scatta anche l'aumento dei biglietti

La giunta di Regione Lombardia ha deliberato rincari nell'ordine del 3,8%: fra le motivazioni il calo dei passeggeri post-covid. I pendolari: "Continua a mancare il confronto diretto con noi"

Non c'è pace per i pendolari lecchesi e per gli utenti dei treni lombardi, sempre alle prese con ritardi e con frequenti scioperi, il prossimo in calendario il 10 luglio. A partire dal 1° settembre 2022 scatterà infatti un aumento dei prezzi dei biglietti.

Nel dettaglio, il rincaro sarà del 3,82 per cento. Secondo la giunta di Regione Lombardia, che ha predisposto l'adeguamento tariffario (pubblicato lunedì 4 luglio), il motivo è da ricercarsi nell'adeguamento all'inflazione. Meno significativi i rincari delle tessere (quelle definite "io viaggio ovunque in Lombardia" e "io viaggio ovunque in provincia"): si parla di un aumento dell'1,91 per cento.

Per adeguarsi all'indice dei prezzi generale l'aumento avrebbe dovuto essere ancora più alto, ma sono stati tenuti in considerazione parametri di qualità non conseguiti, per i quali si è valutato di tenere più basso l'adeguamento. Il trasporto pubblico risente anche di una crisi legata alla pandemia covid e allo smart working: il numero di passeggeri non è ancora tornato ai livelli del 2019, anzi è rimasto al 75 per cento rispetto a quel livello. Pesano anche l'aumento dei contagi e le persone in isolamento. L'emergenza covid aveva provocato inoltre un blocco di adeguamenti per oltre un anno. Che ora va recuperato, almeno per le casse delle aziende di trasporti.

"Uso distorto della Conferenza regionale del Tpl"

I pendolari hanno ora anche un altro pensiero, correlato alla prossima Conferenza regionale del Trasporto pubblico locale. "Ancora una volta - spiega Francesco Ninno, del Comitato pendolari del Meratese - Regione Lombardia decide di fare un uso distorto della Conferenza e unisce insieme argomenti di propria competenza con altri che riguardano i Tavoli di Quadrante, mettendo di fatto a tacere i numerosi Comitati dei pendolari che avrebbero diritto di avere un confronto in tema di andamento del servizio ferroviario e modifiche all'orario".

Di seguito la lettera dei pendolari all'assessore ai Trasporti Claudia Maria Terzi, sulla conferenza regionale, a firma dei rappresentanti dei viaggiatori alla Conferenza regionale del TPL Franco Aggio, Giorgio Dahò, Stefano Lorenzi, Francesco Ninno, Sara Salmoiraghi.

"I Tavoli di Quadrante mancano da tre anni"

Abbiamo ricevuto nel pomeriggio di mercoledì 29 giugno la convocazione per la Conferenza regionale del TPL del 7 luglio p.v.

Nel ringraziarLa per l'invito, siamo però costretti a rimarcare le tempistiche molto ridotte tra convocazione e data di svolgimento che, così ristrette, non favoriscono certo la partecipazione dei numerosi stakeholders ma, anzi, potranno portare a numerose defezioni.

Passando poi ad una veloce disamina dell'ordine del giorno proposto, notiamo come solo i primi due punti siano attinenti al ruolo e alle finalità della Conferenza, mentre i punti 3 e 4, oltre che anacronistici (l'orario ferroviario estivo è in vigore, coi suoi problemi, già da metà giugno!) siano di competenza dei Tavoli di Quadrante che Lei si ostina a non convocare da ormai quasi tre anni, in aperta violazione agli obblighi sanciti dall'art. 28 del  Contratto di Servizio stipulato da Regione Lombardia e Trenord e dimostrando di fatto di non tenere in considerazione alcuna i viaggiatori lombardi e i loro rappresentanti.

Siamo inoltre sorpresi di non vedere alcun punto 5 riguardante il rinnovo del contratto di servizio attualmente in vigore con Trenord e che, sembrerebbe, sia stato di fatto prorogato sino a luglio 2023.

Ciò premesso, auspichiamo che, al netto delle puntualizzazioni sopra citate, ci siano modo e tempi congrui, al termine delle presentazioni delle tematiche previste all'odg, per dar modo a tutti coloro che lo ritengano opportuno, di intervenire per esporre domande e argomentazioni sui temi della Conferenza.

Cordiali saluti.

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