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Il grazie a Cateno: "Hai reso il nostro paese come una piccola Svizzera"

Il capostradino di Pescate cambia lavoro, puntando anche alla laurea. Le lodi del sindaco per quanto fatto: "Sempre operativo, è anche un uomo di cultura legato alle associazioni"

Ultimo giorno di lavoro oggi, venerdì 6 agosto, per il capostradino di Pescate Cateno Cannavò. 53 anni, originario di Limina in provincia di Messina, l'operatore ecologico abita a Casatenovo e dal 2001 lavora a Pescate. Ora si dedicherà a un nuovo mestiere, puntando anche al titolo di dottore. Intanto in queste ore sta raccogliendo i ringraziamenti di tanti cittadini, tra cui quelli del sindaco Dante De Capitani che parla di lui come una di quelle persone che in questi anni hanno reso Pescate "simile a una piccola Svizzera", lavorando per la pulizia delle strada, il decoro e la cura degli arredi, tema caro all'Amministrazione.

Cannavò ha anche scritto un libro dedicato alla sorella scomparsa in tenera età

"Il signor Cateno, come tutti lo chiamano a Pescate, è una figura notissima non solo nel nostro comune ma anche fuori, soprattutto a Casatenovo dove abita e fa parte di numerose associazioni culturali - commenta De Capitani - Cannavò è anche uomo di cultura e teatro, ed è pure prossimo alla laurea in lettere. La sua passione letteraria e l'amore incondizionato verso la sua famiglia lo hanno portato anche a scrivere un libro dal titolo "Storia di un'anima" dedicato alla sorella scomparsa in tenerissima età, presentato qualche anno fa anche a Pescate dallo storico giornalista Aloisio Bonfanti. Uomo molto religioso e devoto alla Madonna della Catena, a Pescate siamo abituati a vederlo girare e a lavorare in divisa arancione, ma nel tempo libero si veste in maniera ricercata curando ogni minimo particolare dell'abbigliamento". Tra le curiosità legate all'amato operatore ecologico, c'è anche quella che lo vede appassionato collezionista di cravatte e papillon.

Pescate, i ragazzi delle medie de2dicano una giornata a ripulire le rive del lago

"Tutti i giorni da Casatenovo giunge fin qui, ma non è per questo che lascia Pescate, paese che credo gli rimarrà nel cuore - ha scritto inoltre De Capitani nella rubrica internet Giornalmente col sindaco - Nella mia concezione di paese il signor Cateno rappresenta un importante punto di riferimento sul territorio, non esiste giorno che non riceva almeno un mio messaggio su whatsapp, a qualunque ora perché poi mi dimentico che c'è un cartone da raccogliere, un cartello da sistemare, erbacce da tagliare, fiori da bagnare, una scritta sul muro da cancellare. E lui, lo stesso giorno o al massimo la mattina seguente, si attiva in prima persona o con gli altri stradini, senza mai tirarsi indietro e senza mai mancare un colpo. E i risultati sonno sotto gli occhi di tutti".

"Auguri per il nuovo lavoro dietro una scrivania"

Già all’inizio del secondo mandato da sindaco, Cateno Cannavò manifestò a Dante De Capitani l’intenzione di cambiare lavoro, ma il primo cittadino lo convinse a restare. "C’erano ancora degli equilibri da sistemare e da affinare, e ritenevo fondamentale la sua presenza - ha dichiarato inoltre il sindaco di Pescate - La ritengo fondamentale anche oggi, ma so anche che adesso c’è un percorso ben tracciato e consolidato". Gli "stradini di Pescate" sono noti in tutta la provincia, e non solo per il celebre manifesto 6 metri per 3 a lato della provinciale, per rendere loro grazie. "Chi verrà dopo di lui troverà un servizio che funziona a memoria. Auguri signor Cateno per il tuo nuovo lavoro dietro una scrivania".

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