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Venerdì, 19 Aprile 2024
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«Pronti a fare l'esame del Dna sugli escrementi dei cani per multare i padroni che non puliscono»

Il sindaco di Pescate: «Troppi episodi in paese. Inizieremo con avvisi bonari, se il problema non dovesse risolversi agiremo con i test». Previste multe fino a 500 euro

Troppi bisognini di fido non raccolti dai padroni, il sindaco annuncia tolleranza zero dicendosi pronto perfino a ricorrere all'esame del Dna delle feci per rintracciare i padroni e affibbiare loro multe da 500 Euro. Succede a Pescate, paese dove l'Amministrazione guidata da Dante De Capitani ha deciso da tempo di puntare al massimo sulla cura e il decoro del territorio. Da qui la scelta di un provvedimento forte a seguito del riptersi di episodi di mancata raccolta dei bisognini di fido.

«In questo mese la pista ciclopedonale a lago, quella a monte e anche alcune strade interne del paese sono state invase da ricordini di cani, e anche oggi ho già ricevuto un paio di segnalazioni a riguardo - spiega il sindaco - Abbiamo anche controllato alcune zone con le telecamere ma pur intravedendo le sagome non siamo riusciti per ora a risalire ai trasgressori perche la maggior parte di questi incivili a cui andrebbe tolto il cane per incapacità di gestirlo, si muove di sera oppure prima del sorgere del sole».

Il test del Dna sugli escrementi canini: ecco funziona e dove è stato sperimentato

Alcune "sentinelle pescatesi" avrebbero comunque fornito elementi utili per rintracciare i responsabili. «Nomi, cognomi e razze dei loro cani - incalza De Capitani - ma finché non vengono individuati con certezza non possiamo elevare sanzioni. Non si tratta solo di questioni di estetica o di decoro del paese, il  problema è che  queste deiezioni canine soprattutto nei parchi dove giocano i bambini, possono dare luogo anche a problematiche di carattere igienico sanitario. Ho gia sperimentato che mettere cartelli di divieto o produrre ordinanze nel caso non serve a nulla. Oggi ho quindi chiesto ad Ats Brianza l'anagrafe canina di tutti i cani pescatesi per porre in atto iniziative mirate».

Il "sindaco sceriffo" inizierà dapprima con azioni volte alla sensibilizzazione sulla questione, con una comunicazione a tutti i proprietari chiedendo collaborazione. «Ma se neanche questo dovesse servire - aggiunge De Capitani - in convenzione con un veterinario del territorio si procederà con l'esame del Dna delle deiezioni canine al fine di stilare una mappatura degli amici a quattro zampe i cui proprietari non raccolgono escrementi e incrociare i dati già in nostro possesso con quelli di Ats al fine di trovare e sanzionare i responsabili. Proprio per la violazione anche degli aspetti igienico sanitari, ho chiesto al comandate della Polizia locale Chiara Fontana di applicare nel frangente la sanzione massima prevista, e cioè 500 euro».

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