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Notizie Abbadia Lariana / Piazza Don Giovanni Zaboglio

Abbadia censisce il verde pubblico: si comincia con il "lifting" ai cipressi del lungolago

Intervento in corso per potare, valutare e mettere in sicurezza i 13 alberi di alto fusto della zona. Interessato anche il gelso storico al molo. Il sindaco: "Primo passo per redigere un piano di gestione del verde"

Il Comune di Abbadia mette in ordine il verde pubblico e lo fa partendo dalle piante del lungolago, in particolare gli altissimi cipressi di piazza don Zaboglio davanti alla chiesa di San Lorenzo. I lavori sono scattati in questi giorni e proseguiranno nei prossimi: l'intenzione dell'Amministrazione comunale è allargare appena possibile l'intervento anche al resto del patrimonio arboreo comunale.

"Il progetto che stiamo portando avanti interessa lo stato di salute di questi alberi - spiega il sindaco Roberto Azzoni - Un agronomo sta operando su tutte le piante per verifcarne inoltre la stabilità, perché alcune di esse sono esposte al vento. È prevista la potatura, sagomatura e pulitura di tutte le piante. Per quelle pericolanti l'eventuale abbattimento e la sostituzione".

Albero malato o pericolante? Verrà sostituito

Nessuno gridi allo scandalo: se un albero dovesse presentare problematiche, riguardo il suo stato di salute o per l'incolumità dei passanti, verrà rimosso e al suo posto se ne piantumerà un altro. "Non è una semplice potatura come ho sentito commentare - prosegue il primo cittadino - L'intervento va visto in maniera più ampia, si tratta di un primo passo per redigere un piano di gestione del verde. Nel prossimo periodo vorremmo arrivare a mappare tutto il verde pubblico e adottare strategie per migliorarlo".

Abbadia gelso storico Molo (1)-2

Sul lungolago sono presenti in tutto 13 cipressi. L'intervento riguarderà anche il gelso storico del molo (nella foto sopra) per ricostruire quanti anni abbia. "Vorremmo richiedre l'iscrizione al registro degli alberi monumentali" sottolinea il sindaco.

La pulizia delle piante del lungolago è importante poiché manca da molti anni, "così come la valutazione dell'agronomo - prosegue Azzoni - Dopo il maltempo dello scorso anno, ad esempio, a San Giorgio cadde un cipresso in precarie condizioni. Anche questo episodio ci ha fornito l'input per accelerare i tempi".

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