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Il Premio Manzoni compie 18 anni e si prepara al gran finale: a ottobre il vincitore

"Mordi e fuggi" di Alessandro Bertante, "L'elbano errante" di Pino Cacucci e "Salvarsi a vanvera" di Paolo Colagrande sono i tre titoli in corsa

Il Premio Manzoni diventa maggiorenne e diventa “un premio classico”. L'affermazione di Giuseppe Borgonovo, presidente di Acel Energie, chiude la presentazione della 18esima edizione del concorso letterario. "Mordi e fuggi" di Alessandro Bertante (Baldini & Castoldi), "L'elbano errante" di Pino Cacucci (Mondadori) e "Salvarsi a vanvera" di Paolo Colagrande (Einaudi) sono i tre romanzi finalisti dell'edizione 2022 del Premio Letterario Manzoni - Città di Lecco al Romanzo Storico. La premiazione, con la proclamazione del vincitore, si svolgerà nel corso della cerimonia prevista per sabato 29 ottobre presso la Casa dell'Economia di Lecco.

La terna finalista è stata individuata e votata dalla Giuria Tecnica del Premio Manzoni, composta da Ermanno Paccagnini (presidente), Alberto Cadioli, Gian Luigi Daccò, Gianmarco Gaspari, Luigi Mascheroni, Stefano Motta, Mauro Novelli, Giovanna Rosa. Numerose anche quest'anno le candidature: una quarantina i volumi presentati, selezionati dalla giuria stessa.

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Le tre opere saranno ora valutate dalla Giuria popolare, composta da 115 persone: i lettori che avranno il compito di decretare il vincitore del Premio Romanzo Storico 2022 - che seguirà nell'albo d'oro "Italiana" di Giuseppe Catozzella (Mondadori), che ha prevalso nell'edizione 2021 su "Ciò che nel silenzio non tace" di Martina Merletti (Einaudi) e "Il rogo della Repubblica" di Andrea Molesini (Sellerio) - sono stati scelti grazie alla collaborazione delle librerie Cattaneo, Libraccio, Libreria Volante e Parole nel Tempo di Lecco, Aquilario di Mandello (new entry), Perego Libri di Barzanò e La Torre di Merate. Coinvolte anche le biblioteche di Airuno, Costa Masnaga, Lomagna, Osnago e Valmadrera. I voti vengono espressi dai giurati in busta chiusa prima dell’evento conclusivo e le stesse verranno aperte durante la serata finale.

Il Premio Manzoni di Lecco compie 18 anni

“Oggi la striscetta del Premio Manzoni è importante e fa anche vendere, perchè ha una sua storicità - ha premesso Antonio Peccati, presidente di Assocultura e Confcommercio Lecco -. Tutto questo è un motivo d’orgoglio, che condividiamo con gli amici di 50&Più e l’amministrazione comunale, con Simona Piazza in testa. La squadra ormai è ben affiatata visto il lavoro condotto insieme da anni”. L’iniziativa “arriva poco dopo Leggermente ed è importante che sia data la spinta a leggere romanzi nuovi, che si mettono in gioco per un premio importante”.

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“Il percorso è stato lungo, intrapreso all’inizio del millennio insieme ai Musei Civici e al Centro Nazionale Studi Manzoniani - ha quindi aggiunto Eugenio Milani, presidente dell'associazione "50&Più" -. L’investimento è stato coraggioso, basato sui valori fondanti della nostra associazione”. Il Premio “è importante perchè permette di dialogare con costanza insieme alla cultura, in un modo all’interno del quale la forza del digitale quasi inibisce la forza legata alla lettura di un libro”. 

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“L’appuntamento è importante, ricorrente e il premio s’inserisce nella programmazione istituzionale della nostra amministrazione - ha commentato Simona Piazza, vicesindaco e assessore alla cultura del Comune di Lecco -. Il ringraziamento va anche agli sponsor e ai giurati, una collaborazione che permette di valorizzare la figura di Alessandro Manzoni in un connubio di studio e ricerca che ritroviamo nella nostra quotidianità”. Il vicesindaco ha ricordato come il Comune sia “ente capofila di 68 biblioteche”.

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Acel Energie è ancora main sponsor dell'iniziativa: “Per me è molto importante esserci, a livello personale e per portare il saluto dei nostri dipendenti”, ha spiegato il presidente Giuseppe Borgonovo. Il Premio “è prestigioso, non solo di qualità, e permette al vincitore di mettersi una medaglia al petto, ma dà prestigio anche alla città stessa. Siamo un punto di riferimento per il territorio provinciale e questo riconoscimento rende Lecco più lombarda, più europea e più internazionale”. In ballo c’è anche un cambio importante per l’azienda pubblica: “Ricorderò sicuramente il tutto perché sarò l’ultimo presidente di Acel Energie a partecipare alla conferenza stampa di presentazione, mentre sarò il primo di Acinque a prendere parte alla premiazione”.

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Stefano Motta, membro della giuria tecnica, ha concluso il momento ricordando che “il Premio è diverso già solo per il nome, inoltre è circoscritto al romanzo storico, categoria che rappresenta il nerbo del romanzo italiano”. I tre titoli in finale “sono molto diversi per le dimensioni, perché non si somigliano”. "Mordi e fuggi" “è il più recente tra quelli inseriti nelle terne durante gli ultimi anni e racconta i retroscena relativi alla fondazione delle Brigate Rosse. Un romanzo che mette del sale sulle ferite ed è surreale come la follia delle persone che volevano una rivoluzione violenta”. "L'elbano errante" “racconta la storia di un ragazzo dell’Isola d’Elba che diventa uno spadaccino”. "Salvarsi a vanvera" “è surreale e racconta una storia di fantasia ambientata nella Pianura Padana verso la fine della Seconda Guerra Mondiale. Il protagonista, che ha origini ebree, si salva dall’occupazione con un’impostura”.

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Premio Manzoni 2022: i finalisti

"Mordi e fuggi", Alessandro Bertante
Milano, 1969. Università occupate, cortei, tensioni nelle fabbriche. Alberto Boscolo ha vent'anni, viene da una famiglia normale, né ricca né povera, è iscritto alla Statale ma vuole di più. Vuole realizzare un proprio progetto politico. Deluso dall'inconcludenza del Movimento Studentesco, si avvicina a quello che di lì a poco sarà il nucleo delle Brigate Rosse. I mesi passano, Alberto partecipa alle azioni dimostrative, alle rapine di autofinanziamento e al primo attentato incendiario, ma il suo senso di insoddisfazione non si placa. Vuole agire sul serio. Alessandro Bertante dà vita a una vicenda umana tumultuosa e vibrante, nella quale scorrono i fatti cruciali che innescheranno la tragica stagione degli anni di piombo. Un romanzo duro e avvincente, dal ritmo serrato e incalzante, che non cerca facili risposte, ma che apre nuove domande su uno dei periodi più drammatici della recente storia italiana.

"L'elbano errante", Pino Cacucci
Isola d'Elba, 1544. I corsari turchi, al comando di Khayr al-Din detto Barbarossa, sbarcano nottetempo su una spiaggia accanto a Longone - l'odierna Porto Azzurro - dove Lucero e sua sorella Angiolina si preparano alla pesca dei calamari. Lucero viene ferito, Angiolina rapita. Lucero, guidato da un indomabile sentimento di vendetta, si trasforma - anche grazie all'incontro con il capitano Rodrigo, compagno e mentore - in un "duellante imbattibile" e in un soldato di ventura. Angiolina entra nel talamo del Signore di Algeri: cambia nome in Aisha, dà un figlio al sovrano della città-stato corsara; e ne diventa la Favorita. Pino Cacucci mette in moto una grande macchina narrativa che macina peripezie, storia, poesia, navi, armi e sentimenti, dipingendo un complesso affresco. Come non mai si avverte la gioia sensuale del racconto, l'avvicendarsi maestoso di fantasia e realtà, di voci e personaggi.

"Salvarsi a vanvera", di Paolo Colagrande
Autunno 1943. Secondo un'antica maledizione - inventata di sana pianta e venduta al comando tedesco come leggenda popolare - nelle viscere di una miniera di carbone sulla sponda del Rio Fogazza si nasconderebbe la Salamandra Ignifera Gigante Cinese, capace di folgorare a vista qualsiasi forestiero si avvicini. Per Aride Mestolari la scoperta casuale del giacimento è l'unica speranza di salvare se stesso e la sua famiglia. E così, mettendo insieme una squadra di persone altrimenti destinate a fine certa - una professoressa di liceo, un suonatore di clavicembalo, un fattorino e un numero imprecisato di irregolari che dal giorno alla notte si cuciono addosso il titolo di geologo, minatore, fuochista, carpentiere o artificiere - Aride comincia a vendere carbone alle milizie, tenendole ben lontane dalla miniera con lo spauracchio della vampa infuocata. Con uno sguardo perennemente distratto eppure traboccante di verità, Paolo Colagrande apre un varco nella Storia. Un romanzo miracoloso, divertentissimo e palpitante, sulla fiducia nell'ingegno umano e sul potere salvifico delle parole.

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Premio Manzoni 2022: la giuria tecnica

Ermanno Paccagnini (presidente)
Insegna Letteratura italiana contemporanea all'Università Cattolica di Milano. E' anche critico letterario: i suoi articoli sono apparsi su Il Sole 24 Ore e sul Corriere della Sera.

Alberto Cadioli
Insegna Letteratura italiana contemporanea all'Università degli Studi di Milano. Sulla letteratura italiana dell'Ottocento e del Novecento ha pubblicato numerosi saggi e vari volumi.

Gian Luigi Daccò
Medievista e museologo. Ha progettato, realizzato e diretto Musei ed Ecomusei, ha insegnato Museologia ed è stato Segretario Generale dell'International Council of Museums (Icom) - Unesco. Ha curato molte mostre e pubblicato numerosi saggi di Museologia e Storia Culturale, Medievale e Moderna.

Gianmarco Gaspari
Insegna Letteratura italiana all'Università degli Studi dell'Insubria. È direttore della rivista "Annali manzoniani" e fa parte dei Comitati per le Edizioni Nazionali di Alessandro Manzoni e Pietro Verri.

Luigi Mascheroni
Giornalista, ha lavorato per il "Domenicale" del Sole24Ore, il Foglio e, dal 2001, per il Giornale. Scrive di cultura e costume. Ha una cattedra di Teoria e tecnica dell'informazione culturale all'Università Cattolica di Milano.

Stefano Motta
Saggista e romanziere, è studioso del mondo religioso del Seicento e di Manzoni:

Mauro Novelli
Insegna Letteratura italiana .contemporanea presso l'Università degli Studi di Milano. È Vice Presidente del Centro Nazionale Studi Manzoniani.

Giovanna Rosa
Insegna Letteratura italiana contemporanea ed è coordinatore del Master m Editoria presso l'Università degli Studi di Milano.

La storia del Premio Manzoni

Il Premio Letterario Internazionale Alessandro Manzoni - Città di Lecco, organizzato dall'Associazione SO&Più, in collaborazione con Assocultura Confcommercio Lecco, il Centro Nazionale di Studi Manzoniani e il Comune di Lecco, con il contributo di Acel Energie e della Camera di Commercio di Como-Lecco, vuole valorizzare la storia e la cultura del territorio lecchese, profondamente legato alla figura e all'opera di Alessandro Manzoni.

Dal 2005 viene assegnato il Premio Romanzo Storico ad un'opera di narrativa scritta in lingua italiana e pubblicata in volume scelta dalla Giuria tra le novità letterarie. I tre libri finalisti dell'edizione 2021 - individuati dalla Giuria Tecnica presieduta dal presidente Ermanno Paccagnini - sono stati "Italiana" di Giuseppe Catozzella (Mondadori), ''Ciò che nel silenzio non tace" di Martina Merletti (Einaudi) e "Il rogo della Repubblica" di Andrea Molesini (Selleria); a vincere grazie ai voti della Giuria Popolare composta da 11O lettori è stato Giuseppe Catozzella. La proclamazione - con lo spoglio in diretta delle schede - è avvenuta al termine della serata finale del Premio svoltasi lo scorso 6 novembre.

Nel 2008 viene istituito il Premio alla Carriera, attribuito annualmente ad una importante e prestigiosa personalità che "ha in modo visibile perseguito e rappresentato ideali di alto impegno culturale e civile". Nel 2021 il Premio alla Carriera è stato assegnato - durante una cerimonia tenutasi il 22 ottobre - allo scrittore e accademico Claudio Magris con la seguente motivazione: "La scrittura che si fa sempre manzonianamente testimonianza del dovere morale della "responsabilità"".

Premio Manzoni: i vincitori

  • 2005 - Prima edizione
    Vincitore Premio Romanzo Storico: Antonia Arslan, "La masseria delle allodole" (Rizzoli)
  • 2006 - Seconda edizione
    Vincitore Premio Romanzo Storico: Grazia Livi, "Lo sposo impaziente" (Garzanti Libri)
  • 2007 - Terza edizione
  • Vincitore Premio Romanzo Storico: Salvatore Niffoi, "Ritorno a Baraule" (Adelphi)
  • 2008 - Quarta edizione
    Vincitore Premio Romanzo Storico: Giuseppe Conte, "L'adultera" (Longanesi)
    Premio alla Carriera: Umberto Eco
  • 2009 - Quinta edizione
    Vincitore Premio Romanzo Storico: Giuseppe Pederiali, "La vergine napoletana" (Garzanti Libri)
    Premio alla Carriera: Ermanno Olmi
  • 2010 - Sesta edizione
    Vincitore Premio Romanzo Storico: Marta Morazzoni, "La nota segreta" (Longanesi)
    Premio alla Carriera: Luca Ronconi
  • 2011 - Settima edizione
    Vincitore Premio Romanzo Storico: Alessandro Barbero, "Gli occhi di Venezia" (Mondadori)
    Premio alla Carriera: Mario Botta
  • 2012 - Ottava edizione
    Vincitore Premio Romanzo Storico: Boris Pahor, "Figlio di Nessuno - Un'autobiografia senza confini" (Rizzoli)
    Premio alla Carriera: Emanuele Severino
  • 2013 - Nona edizione
    Vincitore Premio Romanzo Storico: Beatrice Masini, "Tentativi di botanica degli affetti" (Bompiani)
    Premio alla Carriera: Paolo Conte
  • 2014 - Decima edizione
    Vincitore Premio Romanzo Storico: Fausta Garavini, "Le vite di Monsù Desiderio" (Bompiani)
    Premio alla Carriera: Giulia Maria Mozzoni Crespi
  • 2015 - Undicesima edizione
    Vincitore Premio Romanzo Storico: Massimo Zamboni, "L'eco di uno sparo" (Einaudi)
    Premio alla Carriera: Luis Sepulveda
  • 2016 - Dodicesima edizione
    Vincitore Premio Romanzo Storico: Andrea Tarabbia, "Il giardino delle mosche" (Ponte delle Grazie)
    Premio alla Carriera: Dacia Maraini
  • 2017 - Tredicesima edizione
    Vincitore Premio Romanzo Storico: Eraldo Baldini, "Stirpe Selvaggia" (Einaudi)
    Premio alla Carriera: Valerio Massimo Manfredi
  • 2018 - Quattordicesima edizione
    Vincitore Premio Romanzo Storico: Maria Attanasio, "La ragazza di Marsiglia" (Sellerio)
    Premio alla Carriera: Fabrizio De André (alla presenza di Dori Ghezzi)
  • 2019 - Quindicesima edizione
    Vincitore Premio Romanzo Storico: Francesca Diotallevi, "Dai tuoi occhi solamente" (Neri Pozza)
    Premio alla Carriera: Carlo Lucarelli
  • 2020 - Sedicesima edizione
    Vincitore Premio Romanzo Storico: Melania G. Mazzucco, "L'architettrice" (Einaudi)
    Premio alla Carriera: non assegnato
  • 2021 - Diciassettesima edizione
    Vincitore Premio Romanzo Storico: Giuseppe Catozzella, "Italiana" (Mondadori)
    Premio alla Carriera: Claudio Magris

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