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Premio Manzoni alla carriera a Claudio Magris. A novembre il Premio al Romanzo Storico

Svelato il nome del letterato vincitore. Uno tra Giuseppe Catozzella, Martina Merletti e Andrea Molesini sarà premiato a novembre

È Claudio Magris il Premio Manzoni alla carriera 2021. Triestino 82enne, è scrittore, saggista, traduttore e accademico italiano, senatore della XII legislatura. Per quasi quarant'anni ha insegnato letteratura tedesca all'Università di Trieste ed è stato tra i primi studiosi ad occuparsi di autori ebraici nella letteratura mitteleuropea. Il premio gli sarà consegnato il prossimo 22 ottobre, mentre il 6 novembre sarà assegnato il Premio Manzoni al Romanzo Storico, che andrà a uno tra Giuseppe Catozzella, Martina Merletti e Andrea Molesini; in entrambi i casi sarà la Camera di Commercio ad ospitare il galà

Antonio Peccati, presidente di Assocultura, ha spiegato che “i premiati sono poi finiti alla ribalta nazionale e questo fa capire l’importanza del Premio Manzoni. Riportare i giovani su questi temi così importanti, che fanno riflettere sul valore della vita, è un dovere”. I lecchesi potranno vivere in presenza “due momenti dedicati all’approfondimento e alla cultura”.

presentazione premio manzoni 6 ottobre 20218 Antonio Peccati-2

Eugenio Milani, presidente dell’Associazione 50&Più Confcommercio Lecco, ha aggiunto che “l’edizione 2021 ha un valore che supera quello culturale, rappresenta un rinnovato impegno e un segnale di ripresa. Vogliamo passare il testimone alle nuove generazioni”. Il programma inizierà il 22 ottobre con il Premio alla carriera: “Questo prestigioso riconoscimento torna dopo un anno di sospensione a causa dell’emergenza Covid-19 e andrà al professor Claudio Magris, un uomo che ha un forte legame con i temi manzoniani”.

presentazione premio manzoni 6 ottobre 20216 Eugenio Milani-2

Il secondo appuntamento sarà a Villa Manzoni con lo spoglio previsto per il 6 novembre: “Siamo partiti a primavera iniziata e siamo felici perché ci sono in concorso 57 opere; la giuria tecnica ha potuto leggere i libri cartacei, arrivando alla selezione dei tre finalisti che saranno scelti dalla giuria popolare, che quest’anno saranno ben 110 grazie all’inserimento delle biblioteche di Airuino, Lomagna e Costa Masnaga; è un modo per stimolare un numero sempre maggiore di lettori, ma è importantissimo il supporto delle librerie associate a Confcommercio: La Torre di Merate, Peregolibri di Barzanò, Cattaneo, Libreria Voltante, Libraccio e Parole nel tempo di Lecco”. Il momento dello spoglio sarà officiato dal notaio Federica Croce.

Il ritratto di Franca Valeri “è stato scritto a quattro mani e racconta la storia di una donna vissuta per cent’anni all’interno di un periodo storico complicato, tra guerre e la febbre spagnola. Ha recitato fino all’età di novant’anni, aspettando anche mezz’ora in piedi prima di poter ricevere un premio. Ecco, il Premio Manzoni serve solamente per promuovere la cultura”.

“Magris grandissimo autore”

Simona Piazza, vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune di Lecco, ha parlato con particolare trasporto: “Confcommercio ci è sempre vicina nell’organizzazione di questi premi, portando avanti un dialogo costante di attualizzazione legato a Manzoni che ci vede impegnati da tempo. Sono particolarmente, quest’anno, di avere un grandissimo autore come Claudio Magris, in grado di promuovere una serata di profondo dialogo e confronto rispetto ai temi della contemporaneità. Elementi di rigenerazione urbana, presidio sociale, legati a iniziative ed eventi possono ripristinare un quadro sociale all’interno del quale le persone potranno sicuramente riconoscersi, ritrovando il rispetto per l’altro. Lavorare sulla diffusione del sapere e della conoscenza è fondamentale. Grazie a tutti quelli che ci sostengono in varie forme”.

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Il premio a Magris

Gianluigi Daccò, componente della Giuria del Premio Manzoni 2021, si è dilungato sulle motivazioni: “Il premio alla carriera, che ritorna, è stato introdotto nel 2008 e la prima volta venne assegnato a Umberto Eco. Già nel 2009 la giuria avrebbe voluto assegnarlo a Claudio Magris, ma era impegnato in varie conferenze in giro per il mondo e, di conseguenze, venne dato a un grandissimo come Ermanno Olmi. Il clou è stato toccato nel 2015 con il premio Luis Sepulveda e oggi, finalmente, siamo tornati a Magris”. La motivazione, “molto bella, firmata da Ermanno Paccanini, punta moltissimo sulla quotidianità e sulla miglior tradizione umanistica, primo collegamento sostanziale con Alessandro Manzoni”.

presentazione premio manzoni 6 ottobre 20211 Gianluigi Daccò-2

Magris fu “negli Anni Settanta tra i primi a occuparsi della cultura dell’Europa Centrale. Dopodiché, le sue opere ha puntato largamente sul tema del viaggio circolare, toccando i temi dell’esilio e della lontananza, tema che nei Promessi Sposi è molto, molto forte: pensiamo a Renzo, costretto a viaggiare per lungo tempo, uscendo addirittura dai confini dell’Impero Spagnolo con il rischio di essere ucciso, prima di poter tornare nel proprio paesello lecchese”.

Il supporto di Acel Energie

Giuseppe Borgonovo, presidente Acel Energie, ha concluso parlando del supporto dell'azienda pubblica: “Inizio a ringraziare 50&Più, oltre a Confcommercio, per questa bellissima iniziativa. Noi crediamo in questo premio, ma anche con i fatti e abbiamo, per questo, dato un contributo importante per farlo riuscire. Questo premio dimostra la giusta sensibilità dei promotori: Magris ne riceve un altro, vero, ma chi lo consegna dà il proprio contributo per rendere Lecco una città maggiormente di riferimento per la promozione della cultura. L’iniziativa è di sicuro valore e pregio, motivo per il quale Acel doveva essere presente”.

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Premio Manzoni 2021 alla Carriera a Claudio Magris

Il Premio Manzoni alla Carriera, istituito per la prima volta nel 2008, è attribuito ad una importante e prestigiosa personalità che “ha in modo visibile perseguito e rappresentato ideali di alto impegno culturale e civile”. Nell'ultima edizione del 2019 il riconoscimento è stato assegnato allo scrittore e autore televisivo Carlo Lucarelli. Prima di Magris e Lucarelli il Premio alla Carriera è stato assegnato a: Umberto Eco (2008), Ermanno Olmi (2009), Luca Ronconi (2010), Mario Botta (2011). Emanuele Severino (2012), Paolo Conte (2013), Giulia Maria Mozzoni Crespi (2014), Luis Sepulveda (2015), Dacia Maraini (2016), Valerio Massimo Manfredi (2017), Fabrizio De André (2018; alla memoria).

Claudio Magris, nato a Trieste nel 1939, è uno scrittore, saggista, traduttore e accademico italiano. Per quasi quarant'anni ha insegnato

letteratura tedesca all'Università di Trieste ed è stato tra i primi studiosi ad occuparsi di autori ebraici nella letteratura mitteleuropea. Con "Danubio" ha vinto il Premio Bagutta nel 1986, mentre nel 1997 ha vinto il Premio Strega con "Microcosmi". Collabora con il Corriere della Sera da oltre cinquant'anni.

La motivazione

Con la lucida coscienza di una Scrittura che, nel continuo dialogo-scambio e reciproco alimentarsi tra saggistica, narrativa e riflessione sui risvolti della quotidianità, trova il proprio elemento unitario in una forte istanza etica, Claudio Magris incarna la migliore tradizione umanistica, nella quale l’Utopia è intesa quale esigenza di fare i conti con la drammaticità dell’esistenza e con le sue contraddizioni, col male e la sua stessa ambiguità. Un impegno autoriale senza frontiere e aperto al dialogo interculturale che di continuo affida alla profondità della Parola il richiamo alla responsabilità morale dell'individuo, e che, in Non luogo a procedere, ha trovato la sua personalissima Storia della colonna infame.

La targa

La scrittura che si fa sempre manzonianamente testimonianza del dovere morale della "responsabilità".

Premio Manzoni al Romanzo Storico 2021

"Italiana" (Mondadori). Giuseppe Catozzella

Maria Oliverio, altrimenti conosciuta come Ciccilla, nasce nella Sila calabrese, da famiglia poverissima. Dalle strade del paese si sale sulla montagna che è selvaggia, oscura, generosa. Quelle strade, quei sentieri li imbocca ragazzina quando ritorna a casa la sorella maggiore Teresa. E quelli sono i sentieri che Maria prende per combattere al fianco di Pietro, brigante e ribelle, diventando presto la prima e unica donna a guidare una banda contro la ferocia dell'esercito regio. Giuseppe Catozzella ricostruisce le vicende di Maria Oliverio in un romanzo vivo. Mescola documenti e leggenda, rovescia la sua immaginazione nella nostra, disegna dramma familiare e dramma storico ed evoca l'epica grandezza di una guerra quasi ignorata, una guerra civile combattuta in un mulinare di passione, sangue e speranza, come nella tradizione dei poemi cavallereschi.

"Ciò che nel silenzio non tace" (Einaudi). Martina Merletti

1944, carcere Le Nuove di Torino. Una suora prende in braccio il bambino di una prigioniera in transito per Birkenau, lo addormenta con una pezza imbevuta di vino e riesce a portarlo fuori nel carrello della biancheria. Più di cinquant'anni dopo una giovane donna scopre che quella vicenda la riguarda da vicino, sale in moto e decide di seguirne le tracce. A poco a poco il passato si ricompone, nonostante i molti silenzi e i numerosi depistaggi della Storia: i bombardamenti, l'occupazione nazista, lo sfollamento, gli accidenti del dopoguerra. Il romanzo d'esordio di Martina Merletti, pur prendendo lo spunto da una situazione reale, nella sua libera trasposizione opera con piena coerenza tra i materiali e le ricostruzioni più propriamente storiche e la capacità di indagare quelle anime.

"Il rogo della Repubblica" (Sellerio), Andrea Molesini

Nel 1480, in un piccolo paese del trevigiano, un bambino sparisce nel nulla. L’archisinagogo Servadio e altri due ebrei vengono accusati di averlo ucciso per impastare col suo sangue le focaccine pasquali. Torturati e condannati a morte per infanticidio rituale, fanno ricorso e il processo si riapre davanti al Senato di Venezia. Intanto Boris da Candia, spia della Repubblica di San Marco, uomo di "inganno e di rapina", avventuriero violento, ma anche colto umanista, è investito di una missione segreta. Venezia è appena uscita da una guerra contro i turchi e dalla peste e il malcontento si diffonde. La scrittura musicale di Andrea Molesini scolpisce con maestria l’amara intensità emotiva della vicenda, in un'opera che mostra che cosa succede quando la giustizia cede all’intolleranza, per una tragedia destinata a ripetersi in ogni tempo e luogo.

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