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Sergio Pomponio è il nuovo prefetto di Lecco: “Incarico entusiasmante, territorio che stimola”

Nato ad Avellino nel 1963, è al primo incarico di questo genere dopo trent'anni di lavoro

Entusiasmante. Così Sergio Pomponio ha definito il primo incarico della sua vita come prefetto. Lecco è la sua nuova terra d'approdo dopo trent'anni passati in giro per l'Italia, soprattutto nel centro nord del Paese. Reduce dall'esperienza di Parma, dov'era vicario, è stato avvisato da una telefonata arrivata durante un breve periodo di vacanza. Per la precisione “durante il viaggio di ritorno ad Avellino, dove avrei dovuto trascorrere qualche giorno insieme a mia mamma”. Come detto, Pomponio è “alla prima esperienza e la nomina, per la quale ovviamente ringrazio il ministro Lamorgese che, sinceramente, mi ha colto un po’ di sorpresa. Non tutte le sorprese sono negative, direi. Proprio in questi giorni avrei festeggiato i trent’anni in amministrazione dopo l’entrata a Bergamo. Difficile, comunque, avere un primo incarico più entusiasmante di questo”.

Le tante realtà frequentate hanno creato “un’amicizia di lunga data” con la dottoressa Laura Motolese, che per oltre un mese ha svolto le funzioni lasciate da Castrese De Rosa, trasferito a Ravenna dal Viminale dopo il buon lavoro condotto all'ombra del Resegone. Nella carriera di Pomponio ci sono “molte gestioni commissariali, una delle attività più qualificanti per un dirigente della Prefettura. Ricordo, in particolare, quella di dieci anni fa di Parma e quella successiva di Venezia, oltre a quella di Voghera dov'ero da solo”.

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Pomponio con Marcella Nicoletti, capo di Gabinetto

L'approccio con la nuova realtà è stato positivo: “Ho trovato dei colleghi splendidi, bravissimi tutti. Colgo l’occasione per ringraziarli della collaborazione: abbiamo usato i giorni della scorsa settimana per farmi immergere nella realtà lecchese. Questo territorio non lo conosco molto, ma essendo stato a Bergamo per vent’anni questi luoghi non mi sono nuovi”. “Subentro a colleghi di grande valore e spessore, il prefetto Castrese De Rosa è rimasto poco, tutto sommato, ma si è fatto apprezzare molto al pari del prefetto Michele Formiglio, mio conterraneo e al quale mi lega un’amicizia decennale”, ha aggiunto Pomponio, per cui il territorio lombardo “è ‘ballerino’ e particolarmente stimolante per noi, perché ha delle peculiarità legate all’operosità”, ma è “anche a rischio perché è particolarmente attrattiva per i malintenzionati. In questi anni ho imparato ad apprezzare la vivacità del tessuto politico, questo per noi è di grande stimolo perché c’impedisce di fermarci a guardare i risultati ottenuti”.

I problemi e le virtù di Lecco

Qui eredita un tradizionale “rapporto di collaborazione con i vertici delle forze di polizia provinciali, oltre a un’attenzione particolare del cittadino per quella che è l’attività dell’amministrazione pubblica. Per questo la Prefettura può lavorare per arricchirsi continuamente”. Pomponio si è detto “dagli interessi particolarmente disparati” e voglioso di “portare delle novità utili al confronto generale”. Martedì, intanto, sosterrà un incontro online con tutti i sindaci del territorio che farà “da preludio alle attività che stiamo già iniziando a mettere a fuoco. Li voglio incontrare al più presto nei rispettivi ambiti”.

Presentazione Prefetto Sergio Pomponio_14apr2022_0094-2

Tra le varie sfide da affrontare ci sono anche l’accoglienza dei profughi in arrivo dall’Ucraina, “che sarà favorita dalla straordinaria generosità di questo territorio”. Pomponio ha spiegato che viabilità e criminalità organizzata “sono tra le problematiche principali e hanno carattere emergenziale. È necessario che io debba apprendere più cose rispetto a quelle che so già, ma saranno tra i temi più presenti durante la mia gestione. Ho visto che il fenomeno dei furti in casa è tornato in auge nella zona della Brianza lecchese ed è un segnale di grande attenzione: si può fare prevenzione”. Più difficile “prevenire i fenomeni viabilistici. Ci prepariamo a un quadriennio di grandi interventi già finanziati e finanziabili per il binomio Olimpiadi-Pnrr. Si farà tutto insieme? La sfida sarà grande e impegnativa, ma la Prefettura ci sarà”. Sempre tenendo un occhio all'infiltrazione mafiosa, che si rivela spesso un problema di difficile eradicazione per il territorio lecchese.

Sergio Pomponio: la biografia

Sergio Pomponio è il nuovo prefetto di Lecco. La nomina, la prima della sua carriera, è stata effettuata dal Ministero dell'Interno, che ha così sanato il vuoto creato dallo spostamento, avvenuto oltre un mese fa, di Castrese De Rosa a Ravenna, sostituito temporaneamente dal vice prefetto vicario Laura Maria Motolese. Nato nel 1963 ad Avellino, Pomponio arriva da Parma, dove ha ricoperto la carica di vicario.

La prima esperienza è stata nel 1990, a Bergamo: nella locale Prefettura ha prestato servizio a lungo, fino al 2011, prima di passare a quelle di Lodi e Venezia, dov'è stato coordinatore del Gruppo Interforze per la prevenzione dei tentativi di infiltrazione mafiosa nei lavori delle Grandi Opere, e quindi tornare in Lombardia, a Pavia. Non solo: nel suo curriculum ci sono le esperienze come commissario prefettizio a Mapello, Filago, Arzago, Telgate e Urgnano, tutti compresi tra il 1998 e il 2011.

A Parma è stato anche subcommissario prefettizio con delega alla Sicurezza e Ordine Pubblico, alle Società Partecipate ed alla Cultura, oltre che componente dei Consigli di Amministrazione della Fondazione Teatro Regio di Parma, della Fondazione Teatro Due di Parma e della Scuola per l’Europa di Parma.

Pomponio avrà il compito di sorvegliare i flussi dei fondi in arrivo da Piano nazionale di resilienza e resistenza (Pnrr) e Olimpiadi 2026, come ricordato anche dallo stesso De Rosa durante la conferenza stampa di commiato. Altro tasto importante è quello degli infiniti lavori legati alla nuova Prefettura, che si trasferirà nella sede dell'ex mutua di via Cantarelli. L'insediamento è previsto per queste ore, mentre la presentazione alla cittadinanza avverà durante la prossima settimana.

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