Donne imprenditrici unite per combattere la violenza di genere: a Lecco il progetto #sicurezzaVera
La presente nazionale Valentina Picca Bianchi ha tenuto un tavolo di lavoro
Arriva anche a Lecco “#sicurezzaVera”. Del resto, questi tempo chiedono un livello sempre maggiore di sicurezza e attenzione verso il triste fenomeno della violenza di genere. Il 28 aprile 2021 è stato firmato un apposito protocollo d’intesa sul tema dal direttore centrale Anticrimine della Polizia di Stato Francesco Messina, dal presidente della Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe-Confcommercio) Lino Enrico Stoppani e dalla presidente Gruppo donne imprenditrici di Fipe-Confcommercio Valentina Picca Bianchi, ospitata venerdì mattinata a Lecco.
L’accordo sottoscritto poco meno di un anno fa intende promuovere iniziative di formazione, informazione e sensibilizzazione idonee a diffondere la conoscenza e l’approfondimento delle tematiche della violenza basata sul genere e degli strumenti di tutela delle vittime, comprese le misure di prevenzione del questore e i dispositivi di pronto intervento adottati dalla Polizia di Stato. Saranno sviluppate incisive modalità di diffusione della cultura di genere, promuovendola anche all’interno dei Pubblici esercizi con iniziative rivolte sia al personale femminile che alle clienti, al fine di contribuire a incrementare i livelli di sicurezza delle persone e degli stessi esercizi, nel quadro di aggiornate strategie di prevenzione di eventi illegali o pericolosi connessi a forme di violenza basata sul genere, seguendo le indicazioni della Convenzione di Istanbul del 2011.
Durante la campagna sono stati programmati vari incontri, convegni formativi e divulgativi, iniziative di sensibilizzazione, che dureranno fino al 2023 e vedranno il coinvolgimento diretto di imprenditori associati alla Fipe e di esperti qualificati della Polizia di Stato; uno di questi oggi ha fatto tappa proprio in piazza Garibaldi, sede di Fipe-Confcommercio Lecco. Presenti anche gli studenti classe V del CFPA di Casargo, accompagnata da Marco Cimino, direttore Apaf-CFPA.
Il progetto #sicurezzaVera
Il progetto nato dal protocollo d'intesa si lega all'iniziativa madre “Questo non e? amore” promossa dalla Polizia di Stato. Del resto i pubblici esercizi hanno una capillarità spaventosa in Italia: si parla di un'attività ogni 250 abitanti, più specificatamente di un bar ogni 400 abitanti. “Il progetto e? schietto, vero e non ha bisogno di presentazioni - ha premesso Valentina Picca Bianchi -. Mi onoro di rappresentare un gruppo di persone super strong, che fanno impresa nel mondo dei pubblici di esercizi, che siano pub, stabilimenti balneari, sale da gioco legale, discoteche, insomma tutto quello che riguarda la vita conviviale”.
Si e? visto durante la pandemia “cos’abbia voluto dire tirare giu? le serrande e spegnere le citta?. Quel periodo e? servito a noi per capire la funzione che abbiamo, superiore rispetto a quella puramente economica; il nostro valore e? quello del presidio del territorio, dell’ascolto delle persone, della creazione del rapporto umano tra le persone che stanno fuori di casa. Noi facciamo il lavoro piu? difficile del mondo, basta pensare a quanti tipi di caffe? vengono chiesti. Non vedo i pubblici esercizi tanto differenti da chi lavoro nel mondo sanitario o rappresenta le forze dell’ordine: dedichiamo la gran parte della giornata, 14-15-16 ore, al lavoro, svolgendolo anche quando gli altri non lavorano. La nostra vita e? al contrario, in sintesi”. In Italia ci sono 112mila partite iva di donne che lavorano nei pubblici esercizi, “e? un settore che investe molto nel mondo femminile”, ma “non e? piacevole tirare giu? una serranda alle 2 o 3 di notte. Tante donne si filmano mentre tornano a casa per un senso d’insicurezza. Le donne non si salvano da sole, tutti abbiamo bisogno di tutti”.
I pubblici esercizi “vanno messi a sistema, perche? hanno un compito che va ben oltre il fare lo scontrino del caffe?”. Picca Bianchi si e? detta onorata “per la presenza dei giovani ragazzi, futuri adulti che hanno la responsabilita? di attaccare tante cose buone”. Il progetto e? “di tutti coloro che stanno nella federazione, non solo delle donne. Ci si riconosce quando si condivide un obiettivo”.
“Lecco non è estranea alla violenza”
“La citta? e? da sempre attenta e sensibile al fenomeno, ma non e? un territorio estraneo alla violenza - ha analizzato Simona Piazza, vicesindaco e assessore alla sicurezza del Comune di Lecco -. Purtroppo c’e? una maggiore necessita? di far collaborare pio? soggetti, realizzando un punto di prossimita? al quale le donne, e le persone fragili in generale, possono fare riferimento nei momenti di difficolta?”. Una rete plurale “che renda presente il valore della prossimita? sociale che oggi e? venuto meno. Tanto dobbiamo fare dal punto di vista educativo e formativo”. Il modello culturale “e? fatto di prevaricazione, in ogni genere e per qualunque aspetto. Dobbiamo fornire un nuovo modello alle famiglie, piu? inclusivo non solo a parole. Lavorare a un cambio di paradigma non e? semplice ne? immediato, ma piano piano queste situazioni possono migliorare; non sono da delegare ad altri: se c’e? una violenza, bisogna assumersi un pezzettino di responsabilita? per far si che non accada piu?”.
“Personalmente tratto una grande mole di casi legati alla violenza di genere. Se un fascicolo arriva sulla mia scrivania, e? gia? positivo: vuol dire che, in qualche modo, almeno siamo stati informati e la macchina sociale si e? messa a disposizione della vittima - ha spiegato Gianluca Gentiluomo, dirigente della Squadra Mobile di Lecco -. Oggi, come Stato, posso aiutare una persona che sta vivendo questo tipo di situazione in modo tempestivo, trovando la collocazione adeguata a lei ed, eventualmente, al resto della famiglia”. Il progetto “vuol fare emergere le situazioni silenti, sommerse, che rimangono confinate tra le mura domestiche. D’iniziative ce ne sono tante e sono tutte utili per le vittime”.
I modi di denunciare sono diversi: “Capita che le donne chiamino il 113 e ordinino delle pizze, di conseguenza l’operatore capisce e si puo? permettere l’invio della pattuglia. A Oristano una donna e? entrata in farmacia e ha chiesto una mascherina 1422, il numero antiviolenza: i farmacisti, svegli e formati, attivano le forze dell’ordine e qualche mese dopo un uomo e? stato arrestato per violenza sessuale commessa su un minore”. Fondamentale rimane “il rapporto di fiducia tra vittima e forze dell’ordine, che puo? essere reso piu? facile dal titolare di un esercizio pubblico, in grado di raccogliere una confidenza decisiva”.
Il sostegno durante la pandemia
“Ringrazio le tante donne che sono qui, che rappresentano varie parti della nostra societa?. Valentina si e? conquistata la nostra fiducia facendo tanto, per noi donne, nel momento di maggiore difficolta?, con le attivita? chiuse dalla mattina alla sera. Quando e? arrivata la pandemia, il nostro gruppo si e? fortificato e ci ha permesso di rimanere salde, in piedi, affrontando tutto quello che ci e? capitato: lei ha avuto ogni giorno una parola buona per tutti. Eravamo piu? forti perche? eravamo unite”, ha ricordato Silvia Nessi, componente Giunta Confcommercio Lecco e del Consiglio Fipe Confcommercio Lecco, oltre che assessore al commercio del Comune di Mandello.
“Ringrazio la presidente del Gruppo Donne di Fipe Confcommercio, Valentina Picca Bianchi per avere scelto di presentare anche a Lecco questo importante progetto che punta a contrastare la violenza di genere . E ringrazio la collega Silvia Nessi per essersi impegnata in prima persona per organizzare questa tappa di #sicurezzaVera - ha chiosato Marco Caterisano, presidente di Fipe Confcommercio -. L’obiettivo del progetto, quello di incrementare i livelli di sicurezza delle persone e degli stessi esercizi adottando strategie di prevenzione di eventi illegali o pericolosi, connessi a forme di violenza di genere, è importante e estremamente attuale. È fondamentale, anche alla luce dei numerosi episodi di cronaca che quotidianamente vengono raccontati, che ognuno faccia la sua parte. I pubblici esercizi hanno il dovere di diventare sempre più luoghi di sicurezza a difesa delle donne e luoghi di promozione della cultura di genere. Noi imprenditori siamo pronti a dare una mano: i nostri locali, anche nel territorio di Lecco, vogliono e devono essere sempre più dei posti sicuri, dove potersi divertire senza rischi soprattutto per le donne e dove potere stare in compagnia senza paura di essere oggetto di attenzioni non gradite o di aggressioni verbali o fisiche. Grazie ancora per questo progetto davvero significativo e buon lavoro”.