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“Lungo le sponde del Gerenzone” nasce il progetto inclusivo di 17 associazioni

Il triangolo è quello dei quartieri di San Giovanni, Rancio e Laorca: dal Comune 20mila euro per il lungo calendario di eventi

Molte realtà, 17 tra associazioni e organizzazioni che operano nei rioni di San Giovanni, Rancio e Laorca, 'Lungo le sponde del Gerenzone', si sono unite negli scorsi mesi per mettere a punto un progetto da presentare al Comune di Lecco sul bando 'Linea Strategia', poi finanziato per 20mila euro. Il progetto, trasversale a diversi ambiti di intervento (sociale, culturale, geografico, ambientale, aggregativo) e che terminerà il 31 maggio 2022, punta a un disegno complessivo di rigenerazione dei quartieri e può essere considerato un'opportunità per valorizzare una parte di territorio che esprime una propria identità, vitalità associativa, appartenenza e capacità di interlocuzione, anche se ha visto, in questi anni, una progressiva perdita di servizi alla cittadinanza. La première si è tenuta al circolo 'Libero Pensiero' di Rancio.

Damaris Rovida, già Responsabile del Servizio Prevenzione e Cura Nuove Dipendenze dell’Asst Lecco, è la portavoce del portavoce del progetto: “Abbiamo preso in prestito il nome del Gerenzone proprio perchè questo progetto si svilupperà nei rioni di Lecco Alta. Il progetto nasce dal pensiero comune di varie realtà del territorio, che si sono trovate e hanno iniziato a mettere insieme i vari pezzi per generare qualcosa di nuovo sui vari territori, ricchi di esperienze legate al volontariato e all’innovazione. Il Comune ha poi proposto il bando ‘Strategia’, che ci ha coinvolto a raccoglierci per proporre questa idea”. Questi rioni hanno bisogno “di stimoli e nuova energia” per raggiungere l’obiettivo di “superare l’individualismo per costruire insieme un ‘noi’, di comunità. Personalmente lo sento già, anche se siamo agli inizi: siamo insieme, le associazioni si sono organizzate per proporre insieme delle idee e questo è il valore aggiunto che si sta vedendo”. L’altro obiettivo è quello “dello scambio, che dà forza e valore a qualcosa di nuovo”.

Gli obiettivi principali del progetto, in sintesi, sono quelli di:

  • valorizzare e promuovere il tessuto sociale dei rioni del Gerenzone (San Giovanni, Rancio, Laorca);
  • costruire un "luogo di rete" che permetta di definire una cornice dentro la quale associazioni territoriali e soggetti cittadini possano conoscersi, dialogare, condividere, collaborare, creare e sperimentare possibilità e risposte nuove ai bisogni in un'ottica di coesione e inclusione sociale;
  • promuovere e valorizzare alcuni luoghi del territorio, ambientali e strutturali, sottoutilizzati o poco valorizzati;
  • promuovere il benessere dei cittadini, con particolare attenzione verso le persone fragili;
  • migliorare la conoscenza del territorio e delle sue potenzialità.

presentazione Lungo le sponde del Gerenzone 12 novembre 20212-2

Il progetto “è inclusivo, ha attenzione anche agli utenti dei servizi assistenziali, le attività sono costruite per far partecipare tutti”. La figura nuova è quella dell’attivatore di comunità, che ha il compito di “coordinare, tenere insieme e fare proposte inerenti al territorio. Per fare questo lavoro serve una figura istituzionale e remunerata, che al termine del progetto possa dare lo stimolo giusto per proporne delle altre”.

L'impegno del Comune di Lecco

Come detto, il Comune ha messo a disposizione un buon contributo economico: “Come Amministrazione siamo contenti, orgogliosi e anche emozionati - ha spiegato Emanuele Manzoni, assessore al welfare -. Tutti noi abbiamo vissuto l’esperienza traumatica della pandemia, che ha reso ancor più evidenti le fragilità che già c’erano prima. Abbiamo pensato di valorizzare il mondo del Terzo Settore, rendendolo un elemento trainante per la costruzione del welfare di comunità, ovvero il credere fortemente nel benessere comune realizzato attraverso il contesto comune”.

Emanuele Manzoni presentazione Lungo le sponde del Gerenzone 12 novembre 20213-2

Tre gli elementi fondanti “che lo rendono un progetto straordinario. Il primo è la capacità di creare, come detto, il welfare di comunità per integrare i bisogni di ciascuno, tenendo insieme i servizi sociali e socio-sanitari; il secondo, interessante, è l’attivazione della cittadinanza, che si richiama al terzo articolo della Costituzione; il terzo e ultimo elemento è quello della rigenerazione sociale di alcuni luoghi dopo un periodo che ci ha reso molto difficile crearne alcuni di aggregazione dove ci fosse il concetto di comunità”. Il progetto “non teme di mettere in mostra i limiti e le fragilità delle singole persone. Tra i punti strategici del bando c’era la valorizzazione di alcuni luoghi e questo devo dire che è avvenuto con ‘Lungo le sponde del Gerenzone’. La comunità vuole abbandonare il mito della competizione e abbandonarsi a quello della collaborazione”.

Il tema non è “quello di offrire momenti puramente aggregativi ai giovani, ma vogliamo farli affezionare all’idea della cura della comunità. Il tema del ricambio generazionale è centrale ovunque, speriamo che alcuni di loro vogliano prendersi delle responsabilità. Non è una sperimentazione estemporanea, ma una strategia di welfare che condividiamo e siamo pronti a sostenere in futuro: è un impegno”.

Sociale, cultura, solidarietà, animazione aggregativa sono oggetto di un disegno ricompositivo che mira a rilanciare lo stare/fare insieme nei luoghi di abitçizione. Il focus non riguarda tanto l'attività delle singole associazioni, ma la capacità di essere generativi di relazioni, occasioni, pretesti che restituiscano protagonismo partecipativo ai residenti. Parlare oggi di welfare territoriale significa proprio anche porre al centro i luoghi, gli spazi in cui una comunità può incontrarsi, (ri)trovarsi, (ri)provare il gusto di fare insieme, inventare, progettare, ritornare viva, ancor più oggi dopo il periodo di pandemia. In coerenza con gli obiettivi programmatici del Comune di Lecco, si è cercato di porre attenzione al tema della rigenerazione urbana, alla rivisitazione e rivitalizzazione di luoghi che diventano ambienti di incontro, proposta, aggregazione, rigenerativi di rapporti e prossimita.

'Lezioni al Campo' capofila

Marta Casalone, presidente di ‘Lezioni al Campo’, rappresenta l'associazione capofila del progetto: “Noi vediamo il progetto come la possibilità di essere una comunità educante. La pandemia ha accentuato la solitudine e acuito problemi che erano già presenti, tra i quali, probabilmente, anche l’indifferenza; i problemi li abbiamo visti emergere nella comunità giovanile e in quella degli anziani: il territorio lecchese è molto ricco a livello di associazionismo e volontariato. Mi viene da dire, però, che tante volte siamo stati campanilisti: un progetto che mettere in rete 17 associazioni permette di scoprire delle realtà che si conoscevano molto meno, addirittura abbiamo avuto la possibilità di entrare all’interno dell’istituzione scolastica, ampliando il doposcuola come avverrà alla ‘Ticozzi’; la fascia dei ragazzi e degli insegnanti ha aumentato il proprio bisogno”.

Marta Casalone presentazione Lungo le sponde del Gerenzone 12 novembre 20214-2

I frutti si raccoglieranno poi, “ma iniziamo a mettere le basi perchè i problemi, noti, dei giovani vanno affrontati. Non pretendiamo di risolvere, perchè il percorso sarà lunghissimo, ma quantomeno di agire. Avere un obiettivo comune è moderno, innovativo, eccezionale: per questo motivo sono orgogliosa di poter partecipare a questo momento con tutti i nostri volontari”.

“Carattere innovativo”

Il progetto, pur indicando una partnership fra tre Associazioni con capofila Lezioni al Campo, coinvolge una rete mollo Òmpia a testimonianza della ricchezza sociale e umana' del territorio e si pone l'obiettivo di aggregare tutte le realtà disponibili operanti nei tre rioni per sviluppare un lavoro di comunità e di collaborazione riducendo il rischio.di frammentazioni. A tal fine si è deciso di individuare una figura nuova, l'attivatore di comunità, che funga proprio da collegamento e sintesi fra i diversi soggetti territoriali, governi un tavolo di lavoro/confronto permanente, interagendo con le diverse realtà più strutturate presenti nei rioni (Casa di Quartiere, Servizi Comunali, Scuole, Associazioni, Comunità Pastorale, Circoli...), ma anche con gli stessi cittadini.

Barbara Rigamonti, referente de “La Casa di Quartiere” a Laorca (ex scuola), sarà proprio la nuova figura dell’attivatore di comunità: “Ci tengo a sottolineare il carattere innovativo di questa sperimentazione, diventiamo attivatori di comunità e non siamo più recettori di servizi. Questo spirito lo vedrete in maniera trasversale in tante iniziative”. Messo in moto in un meccanismo “che restituisce ai quartieri un senso di presenza di alcune realtà”.

Barbara Rigamonti  presentazione Lungo le sponde del Gerenzone 12 novembre 20215-2

Il secondo valore significativo è “rispetto al ruolo dell’attivatore di comunità. La sfida creerà nuove prassi da seminare all’interno di ogni associazione per creare un gioco virtuoso di collaborazione, permettendo a questa figura di andare a sparire”. La sperimentazione guarda “a tutte le fasce d’età e non solo a un certo tipo di fragilità. Le proposte arrivano al bambino di tre anni e all’anziano; si sposta l’attenzione dal bisogno singolo alla condivisione d’interessi comuni”.

I temi sono “formativi, legati al benessere di corpo e mente, ma passano anche attraverso la raccolta e la distribuzione dei giocattoli fatta da ‘La Casa di Pedro’. Un’altra area molto toccata è quella della convivialità: diverse realtà hanno messo in campo eventi legati al cibo, con l’inclusione di particolari situazioni di povertà”. La gran parte delle attività è gratuita, mentre alcune prevedono il versamento di un contributo simbolico a sostegno dell’attività dell’associazione.

Particolare attenzione prestata allo ‘Spazio Giovani’: “C’è stato un forte senso di aggregazione attraverso le associazioni che se ne sono occupate, concentrate sul condividere solidarietà in una fase difficile come quella della ripresa”. Non manca la riscoperta del territorio con ‘Laorcalab’ e l’associazione del Gerenzone.

Lo ‘Spazio Ragazzi’, infine, aggrega “i giovani nella fascia del doposcuola. L’attenzione verso i momenti aggregativi aiuta a fare comunità con il resto del quartiere, che accoglie persone, i migranti, arrivate da realtà sociali molto diverse”. La parte del bisogno sociale, seguita dalla ‘San Vincenzo’, aprirà uno “sportello di ascolto dei bisogni”.

Cosa succederà il primo giugno? “Questo è l’esito di un lavoro che si è sviluppato in un periodo di due mesi, dando voce a ogni singola iniziativa proposta durante gli incontri, una fattore decisamente democratico; il bando ha portato dentro veramente delle ventate di freschezza. Il futuro ci darà attenzione, metodo e la formazione del meccanismo virtuoso tra le varie realtà del quale parlavo prima”.

"Lungo le sponde del Gerenzone"

Questa la ricca rete dei soggetti che si raccoglie attorno al progetto:

  • Associazione Lezioni al Campo (Ente capofila);
  • Associazione di promozione sociale LaorcaLAB;
  • Associazione Lgbt+ Diritti Renzo e Lucio;
  • Associazione Amici del Cuore Aps;
  • Associazione culturale musica e danze popolari Ethnica;
  • Associazione Gli Amici di Pedro Odv;
  • Associazione Risuono;
  • Casa di Quartiere Laorca Lab;
  • Circolo Cooperativo Libero Pensiero;
  • Circolo San Pio X;
  • Foto Club Libero Pensiero;
  • Gruppo Alpini Rancio Laorca;
  • Officina Gerenzone;
  • Legambiente;
  • Oto Lab spazio - laboratorio;
  • Parrocchie della 'Comunità Pastorale Beato Giovanni Mazzucconi e Beato Luigi Monza': Laorca, Rancio e San Giovanni;
  • Società di San Vincenzo de Paoli;
  • Collaborano e sono coinvolti nel progetto anche altri Servizi territoriali quali: Centro Socioeducativo Artimedia in collaborazione con la libreria Mascari 5, CFPP, Servizi dell'Asst - Horus Club e Centro Diurno della Psichatria - Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze, Auser e Anteas.

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