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Tre mesi di sacco rosso: a Lecco la differenziata sfonda il 70%. E si fa meno indifferenziata

L'arrivo della misurazione puntuale ha cambiato il modo in cui vengono conferiti i rifiuti in città

Nove lecchesi su dieci hanno ritirato il sacco rosso, la raccolta differenziata è salita al 74%. Sono i due dati fondamentali che arrivano dopo i primi tre mesi dall'introduzione del sacco rosso nella città capoluogo, presentati da Renata Zuffi, assessore all'ambiente del Comune di Lecco, e Pietro Antonio D'Alema, Direttore generale dell'azienda pubblica Silea. Per anni la raccolta differenziata è rimasta fissa al 65-66% (2016-2020), ma l'arrivo della misurazione puntuale ha dato quel "colpetto" verso l'alto, facendo scendere la produzione dei rifiuti a 5.483 tonnellate, seppur manchino ancora due mesi quasi pieni alla conclusione del 2021. La produzione del rifiuto indifferenziato mensile è calata ad agosto e aumentata a settembre, fattore logico viste le vacanze estive che rompono le abitudini, ma il calo complessivo è del 24% rispetto allo stesso periodo del 2019, ma anche il dato 2020 era in linea, eccezion fatta per il mese di luglio, con quello dell'anno precedente.

Pietro Antonio D'Alema Renata Zuffi 5 novembre 20213-2

A crescere in maniera più netta è il conferimento di rifiuti ingombranti (+55%), figlio anche di un maggior trasporto in discarica, seguito da quello di plastica e lattine (+30%), organico (+13%), carta e cartone (+4%); in calo quello del vetro (-2%). Ultimo dato: una famiglia di sei o più persone conferisce il sacco rosso praticamente tutte le settimane, mentre i nuclei composti da 5 persone o meno ne fanno passare almeno due.

“Un successo”

“Questi dati li ritengo un successo, quando abbiamo iniziato ad aprile eravamo praticamente ancora in zona rossa e c’erano dubbi anche solo sulla distribuzione - ha spiegato l'assessore Zuffi -. L’altro parametro rilevante è quello relativo alle utenze non domestiche. Mi sento di dire che siamo in perfetta media con quanto fatto dai nostri colleghi fuori dalla provincia”. Secondo l’assessore “il grafico parla da solo, siamo stati una città virtuosa nelle scelte fatte a livello di raccolta differenziata, ma a fronte di un non peggioramento nei dati non c’è stato un miglioramento”. Il pensiero, da amministratore pubblico, è quello legato alla volontà di “tenere monitorata l’evoluzione, ci sono flussi, spostamenti e oggetti che possono trovare una loro valorizzazione al posto di andare in discarica”.

Renata Zuffi 5 novembre 20212-2

L’assessore ha poi mostrato un repertorio di fotografie “che mostrano un’infinità di luoghi che si sono trasformati. Ovviamente abbiamo ancora tanto da fare“. Su cosa sono diventati più bravi i lecchesi? “Lattine e plastica sono state recuperate al 30%, un numero confortante”. Il dato finale dice “che la strada intrapresa è quella giusta”.

“Il dato del 90% è quello di riferimento, ma un conto è farlo nei Comuni piccoli e un conto è farlo nella città capoluogo - ha aggiunto il direttore D'Alema -. Si è verificato anche un maggior utilizzo delle piattaforme ecologiche, dettato parzialmente dalla ripresa delle attività economiche”. Per quanto riguarda gli ipermercati “e le grandi produzioni parliamo di categorie particolari. In questo caso specifico non si sta lì a guardare il sacco rosso, mentre viene taggato direttamente il cassonetto per tenere traccia del conferimento”. I pannolini, invece, rappresentano “il 10% dell’utenza, che richiede una fornitura extra di sacchi”, colorati di azzurro “per poter tenere traccia”.

Pietro Antonio D'Alema 5 novembre 20211-2

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