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Venerdì, 19 Aprile 2024
Il problema

Siccità, va un po' meglio ma non abbastanza: manca quasi metà dell'acqua

Il deficit idrico è inferiore rispetto al 2022, ma rimane intorno al 43%: il caso sul tavolo della Regione

Va un po' meglio, ma non abbastanza. Parlando di siccità, il quadro generale in questo 2023 è leggermente migliorato, ma il deficit idrico è ancora grave e si attesta sul 43%: un anno fa era del 60%. Il dibattito in Consiglio regionale sul tema è stato aperto da un intervento dell’assessore a Enti locali, Montagna risorse energetiche e idriche Massimo Sertori, il quale ha ricordato le iniziative promosse in questi mesi da Regione Lombardia di concerto con Enti locali ed enti gestori.

“Beneficiamo - ha spiegato Sertori - di un incremento di precipitazioni, ma anche del lavoro del Tavolo permanente e quindi delle decisioni di posticipare la stagione irrigua oltre che di trattenere le acque dei laghi. Ricordo che invece sull’immissione delle acque non abbiamo poteri. La situazione, nonostante questi segnali, rimane comunque molto problematica e perciò la nostra attività prosegue e deve proseguire a tutto campo con cadenza quotidiana”. 

Siccità e Pnrr

Analizzando i dati è stato confermato che in questi primi mesi dell’anno tutti i bacini lacustri hanno migliorato la distanza dallo zero idrometrico (il lago Maggiore registra +78 cm a fronte del +15 cm dell’anno scorso), a eccezione del lago di Garda, la cui situazione viene costantemente monitorata. Migliorata anche la situazione dei fiumi, con il Po che ha recuperato un miliardo di metri cubi. Le perdite degli acquedotti si sono invece attestate sul 30% - a livello nazionale sono il 40% - e rappresentano un ulteriore tema al centro delle politiche di contenimento della crisi idrica. Nel corso del suo dettagliato intervento l’assessore ha infine elencato le iniziative intraprese sulla base delle leggi regionali e dei progetti del Pnrr, oltre che degli accordi e degli investimenti stabiliti sul piano territoriale.

Al termine del dibattito sono state respinte le due mozioni all’ordine del giorno, presentate da gruppi di minoranza: quella di Azione/Italia Viva, illustrata dal consigliere Massimo Vizzardi, e quella del PD, illustrata da Matteo Piloni. I due documenti sono stati messi al voto in quanto non è stata accolta la proposta dell’Assessore Sertori di destinare approfondimenti e stesura di un nuovo testo alle Commissioni Agricoltura e Ambiente. Un percorso, è stato precisato da esponenti della maggioranza, che avrebbe permesso di concordare una proposta di Risoluzione in grado di affrontare i numerosi e diversi punti contenuti nelle mozioni. 

Le mozioni respinte sulla siccità

In sintesi, il documento di Azione/Italia Viva chiedeva un continuo e costante “coinvolgimento del Consiglio sulle attività avviate per fronteggiare la crisi idrica” e intendeva impegnare la Regione “a favorire la massima collaborazione tra enti e associazioni interessati e a incentivare e sviluppare tramite le Università l’attività di ricerca e innovazione”. Nella stessa mozione veniva infine sottolineata l’urgenza di una attenzione particolare per il comparto agricolo, “che necessita di più della metà delle risorse idriche”, si chiedeva di promuovere una campagna di sensibilizzazione sull’uso responsabile dell’acqua e al Governo di ripristinare l’Unità di missione sul dissesto idrogeologico. 

Numerosi i punti della articolata mozione del gruppo PD - presentata da Matteo Piloni - contenente proposte come l’apertura del tavolo permanente regionale sulla crisi idrica ai gestori del Servizio idrico integrato “per renderlo luogo di analisi da sottoporre periodicamente alle Commissioni consiliari”. E’ una crisi, è stato detto, “che ormai non consente più un approccio occasionale ed emergenziale” e che già nel 2022 ha prodotto danni in Lombardia valutati in 417 milioni di euro. Nel documento si intendeva impegnare la Giunta ad attuare diversi interventi, tra i quali un piano operativo in accordo con Comuni e Protezione civile, una campagna per l’uso razionale delle risorse idriche, il sostegno alla ricerca, la garanzia degli indennizzi, interventi infrastrutturali.

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