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Giovedì, 28 Marzo 2024
La precisazione

Soccorso Alpino, Vitali: “La lettera solleva questioni importanti”

Il presidente lombardo conferma la presenza di alcune criticità, come spiegato dal volontario di lungo corso Graziano Plati

Ha avuto eco non banale la lettera di Graziano Plati, tecnico del Soccorso alpino con trent'anni di esperienza sulle spalle. Il volontario ha elencato varie criticità nella catena degli interventi e quelle parole sono state riprese da Luca Vitali, presidente del Cnsas Lombardo: “Nei giorni scorsi, alcune testate giornalistiche hanno pubblicato una lettera, inviata da un nostro volontario, che esprimeva preoccupazione rispetto alle modalità con cui vengono attivati i soccorsi. Si tratta di considerazioni a titolo personale, che comunque sollevano alcune questioni importanti, alle quali stiamo lavorando da tempo, per correggere a monte le procedure di attivazione dei soccorsi e per trovare una soluzione che tuteli al massimo sia i nostri volontari, sia le persone da soccorrere”.

“Un intervento può essere molto complesso e i modelli tuttora utilizzati, che sono dei veri e propri algoritmi (processi con un certo numero di regole e di operazioni da eseguire), possono a volte non rispondere nel modo migliore - conferma Vitali -. Esiste una normativa che definisce l’operatività del Cnsas - Corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico: la legge n. 126/2020, che modifica la precedente n. 74/2001, dice che le mansioni specifiche del Cnsas sono il soccorso degli infortunati, dei pericolanti, dei soggetti in imminente pericolo di vita e a rischio di evoluzione sanitaria, la ricerca e al soccorso dei dispersi e il recupero dei caduti nel territorio montano, nell’ambiente ipogeo e nelle zone impervie del territorio nazionale”.

Se ne parla nei tavoli tecnici

“Come però spesso accade, la normativa lascia spazio a interpretazioni: per esempio, il termine “impervio” è generico e arbitrario, applicabile a contesti differenti. La legge (art. 1) dice anche che “… Restano ferme le competenze e le attività svolte da altre amministrazioni o organizzazioni operanti allo stesso fine; nel caso di intervento di squadre appartenenti a diversi enti ed organizzazioni, la funzione di coordinamento e direzione delle operazioni è assunta dal responsabile del Cnsas”, precisa il presidente lombardo.

“A noi competono gli interventi tecnico - sanitari, perché i nostri soccorritori sono tutti certificati per svolgere questo tipo di attività. Già in queste ore ci sono stati dei confronti per analizzare la dinamica di attivazione e sono emerse alcune considerazioni che saranno poi utili sui futuri tavoli tecnici. A fine mese sono in programma degli incontri con le realtà interessate per trovare e introdurre variabili specifiche, che mettano in chiaro competenze e ambiti d’intervento di ciascuno”, chiude il proprio intervento Vitali.

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