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Lungolago, Valsecchi: “Soldi persi per poca lucidità istituzionale”

Il capogruppo di Appello per Lecco rende noto di aver fatto accesso agli atti relativamente alla questione del bando perso dal Comune

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LeccoToday

Al Comune di Lecco mancava, nell'album delle figurine, solo la guerra al Ministero degli Interni. Dopo i litigi e i contenziosi verbali, reiterati anche in Consiglio Comunale, le invettive contro Regione Lombardia, Provincia di Lecco e Comuni limitrofi, francamente non sentivamo il bisogno di una recrudescenza con i piani alti del potere centrale. La burocrazia è burocrazia ed è la legge che non consente l'ignoranza. Quando sbagliano i cittadini ne pagano le conseguenze: la stessa sorte deve toccare, quando sbaglia, alla Pubblica Amministrazione nel rapporto di una corretta reciprocità istituzionale.

Ho dovuto fare un accesso agli atti per sapere ciò che sospettavo. Mi hanno negato una semplice risposta che avrebbe chiuso questo argomento sul mancato finanziamento previsto e richiesto dal Comune di Lecco per il waterfront. Ho ricevuto gli atti e sono rimasto sconcertato dalle relazioni epistolari tra Comune e Ministero degli Interni. Dai toni delle missive, dalle ostinazioni a ricercare colpevoli, dalla mancanza di lucidità istituzionale. Il contributo è perso e il perché può essere riassunto in una frase che il dott. Mario Serra, dirigente del Ministero degli Interni, riferisce al Comune: “Le indicazioni, al riguardo, erano precise e puntuali, tuttavia il Comune di Lecco le ha disattese completamente in quanto non ha svolto alcun controllo come richiesto”.

Una pietra tombale con buona pace delle aspettative di riavere il contributo perduto di svariate centinaia di migliaia di euro, mentre altri Comuni vicini a noi, attraverso la compilazione corretta e le firme necessarie, hanno avuto questi finanziamenti importanti. Ora sta nell'intelligenza di un amministratore pubblico rispondere a un Consigliere comunale su una semplice domanda di attualità, non facendo arbitrarie e macchiavelliche interpretazioni di un regolamento: basterebbe un po' di buon senso nella sua applicazione e si risolverebbero tanti problemi relazionali e politici. Come si evince dall'accesso agli atti la mia domanda era puntuale, precisa, pertinente e obbligata per far conoscere le cose come stanno alla pubblica opinione: abbiamo perso un contributo, anzi due con il Duc, ma perderemo anche il terzo e poi il quarto se questa amministrazione continua a ignorare i suggerimenti che le vengono dati. Non credo che azioni e contestazioni giudizialmente annunciati porteranno a epiloghi diversi se non incancrenire il rapporto con il Governo centrale e le sue innumerevoli istituzioni. Siamo a Natale e la città dei balocchi ha acceso le sue luci, ma dobbiamo fare attenzione, come diceva Collodi.

“Lì non vi sono scuole, lì non vi sono maestri, lì non vi sono libri. In quel paese benedetto non si studia mai. Il giovedì non si fa scuola, e ogni settimana è composta di sei giovedì e di una domenica”. Ebbene, evitiamo di diventare degli asini, fermiamo l'esodo di funzionari, dirigenti e impiegati pubblici, applichiamo le regole della convivenza istituzionale senza fare guerre pleonastiche e dannose, diamo attenzione al lavoro quotidiano e concentriamoci sulla corretta e disciplinata missione che ogni persona che si occupa di pubblica amministrazione deve avere per il bene comune. Si possono anche mettere nel conto la perdita di contributi per motivi burocratici, ma non possiamo invece permetterci testardamente e con supponenza di intraprendere sempre guerre con tutti pensando di non essere mai sottoposti al giudizio degli altri. 

Corrado Valsecchi
Capogruppo consiliare di Appello per Lecco

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